Per combattere l’eventuale depressione da cappa d’afa, questo ennesimo (ed ennesimamente stupendo) volume su e di Giorgio Cavazzano è la ricetta perfetta.
Laura Scarpa l’ha confezionato con cura a tempo di record. La cosa più singolare è che proprio su queste pagine, per la prima volta, vedono la luce a mezzo stampa foglietti di mezzo secolo fa e poco meno, legati a opere che tutti noi (appassionati Disneo-cavazzaniani) conosciamo a menadito, serviti per appunti preparatori, studi, bozzetti.
La caratteristica più singolare del volume è proprio questa: non si sovrappone con i suoi contenuti vecchi e nuovi (da sindrome di Stendhal le illustrazioni realizzate per il Carnevale di Venezia) agli altri monografici su Giorgio usciti in passato. Parola di chi ne ha curati in parte almeno tre, senza contare i saggi collettivi nei quali Giorgio aveva comunque un ruolo di primissimo piano.
Una ragione secondaria, ma comunque degna di nota, nevvero, è la prefazione al libro, stilata dal presente blogger. 🙂
Sarebbe forse giunto il momento, riflettimo, di realizzare una collezione delle storie di questo Maestro-amico, apprezzato e invidiato da mezza Galassia (nell’altra metà non c’è vita, che io sappia). Una collana di volumi ben stampati con il tratteggio tipico dei suoi primi decenni di lavoro non “smangiato” e, anzi, messo in risalto come merita.