Se l’importanza di un saggio sui fumetti (in particolare italiani) si misura in base alla sua utilità, non credo proprio che ci siano dubbi: il libro che lo scorso anno ha celebrato il novantennale del più longevo periodico per ragazzi europeo (e forse del mondo, chissà?) ha assolto a questa funzione più di ogni altro.
Prima non c’era, adesso c’è.
Chiunque da allora in poi debba studiare Il Giornalino o scrivere qualcosa su di lui non potrà prescindere dal consultare questa opera collettiva collegata a una mostra che purtroppo, come sappiamo, per schifose motivazioni legate a faide politiche di vergognosa caratura, non ha potuto circolare come invece era nelle previsioni al momento in cui è stata concepita. Una mostra ottima, ricca di tavole originali dei massimi autori italiani e di spiegazioni.
Valutando questo, anche in base al fatto che da allora nessun altro saggio su testate italiane (di questa complessità, poi) è uscito, al Glorioso Giornalino va la palma indiscussa di Cartoonist Globale.
Questo lavoro aveva suscitato a suo tempo una complessa discussione sugli autori del settimanale. Purtroppo, tutti i commenti sono stati oscurati quando è stato deciso di eliminare tutto quanto da tutti i post di tutti i blog del Sole 24 Ore (almeno quelli del progetto Nòva).
Se moltissimi colleghi blogger non l’avranno nemmeno notato, dato che nessuno o quasi rispondeva ai loro post, normalmente pubblicati nell’indifferenza generale, per Cartoonist Globale (che collezionava decine e decine di commenti per ogni suo post) il danno è stato palpabile.
Ne riprendo uno a caso, dal centinaio e rotti legati alla presentazione di quello che (diciamocelo) è stato il saggio più importante del 2014, checché ne dicano, se ne hanno il coraggio civile, i soliti guastatori inconcludenti.
Il commento è di Tomaso Turchi, che saluto, se ancoraci legge a distanza di una quindicina di mesi:
Sauro: Lino Landolfi su “Il GIornalino” avrebbe voluto continuare “Procopio”, ma non gli fu permesso, anzi gli fu imposto Nizzi per i testi di storielline assai noiose e ripetitive.
Landolfi lo disse e fu scritto. Ma doveva pur campare.
Jacovitti su “Il Giornalino” presentò storie di Cocco Bill disegnate in precedenza e la cosa andò bene a tutti.
Il discorso su De Luca è assai più complessso perchè il Nostro non era l’autore delle sue storie: con Gonano aveva lunghissime telefonate e si mettevano d’accordo, anche se a mollare era quasi sempre Gonano. Per la trilogia del grande bardo inglese la sceneggiatura di Raul fu stravolta da De Luca (mi si disse che Traverso era stralunato). Poi De Luca si ammalò, ebbe un infarto e ne uscì , anzi, nn ne usc’ praticamente mai dal colpo. Quindi nelle ultime storie, non in tutte, era certamente meticoloso, ma convenzionale. In “Paulus”, storia dalle grandi potenzialità dovuta per il testo e alla sceneggiature (mi fu detto) a ben tre mani divese: Gelardini , Traverso e padre Mastrandea, De Luca fu bravo, per me bravissimo, ma la storia era nella parte fantascientifica una vera – scusate – coglionata!!! Il dittatore della Galassia mezzo uomo e mezza macchina si comportava da fesso e da pazzo, la trama stessa era banale e il mondo del futuro pensato con i piedi, rispetto ad altre coeve storie di fantascienza, romanzi intendo.
Riepilogando, una delle testate storiche del panorama del Fumetto Italiano, il Giornalino, aveva compiuto nel 2014 i suoi primi 90 anni, debuttando nell’ottobre del 1924.
Repetita iuvant.
COMICON Edizioni e il Salone quasi omonimo Napoli COMICON hanno celebrato la ricorrenza in modo tempestivo, dedicando alla storica rivista l’annuale appuntamento espositivo incentrato sulle grandi realtà editoriali del mondo della Nona Arte, pubblicando un ampio saggio sul Giornalino, riccamente illustrato, nella collana “I Libri di COMICON”.
Quest’anno, 2015, il volume successivo della collana è stato dedicato al Mondo Marvel.
Appena sarà in distribuzione lo segnaleremo, su questo o su altri blog.
La mostra e il libro vanno di pari passo nel delineare cronologicamente e tematicamente l’importanza del settimanale di ispirazione cattolica nello sviluppo della cultura del nostro Paese, e dell’educazione di tanti appassionati.
IL GLORIOSO GIORNALINO ripercorre la storia editoriale del settimanale illustrato per ragazzi: un percorso lungo quasi un secolo che accompagna i grandi passaggi storici dell’Italia, dalla dittatura fascista all’epoca attuale digitale.
Il viaggio comincia dall’intuizione di Don Giacomo Alberione e dalla Fondazione della Società San Paolo, lo storico marchio piemontese che ancora oggi edita la rivista, e passa in rassegna l’infinita galleria di personaggi originali del Giornalino, da Pinky a Larry Yuma, dal commissario Spada a Capitan Erik, ai quali si affiancano quelli su licenza (spesso disegnata da autori de il Giornalino), come gli eroi di Hanna – Barbera e dei cartoons Looney Tunes, e ancora Asterix, Lucky Luke, Popeye, i Puffi, le Tartarughe Mutanti Ninja, Spider-Man e i supereroi Marvel, la saga di Star Wars, le Winx.
Senza dimenticare le riduzioni a fumetti di classici della letteratura, dai Promessi Sposi al Richiamo della foresta, dai Viaggi di Gulliver a Pinocchio, sino ai classici di Jules Verne e alle versioni ironiche della Divina Commedia o dell’Eneide.
Ne sono autori nomi importantissimi del Fumetto italiano come Dino Battaglia, Luciano Bottaro, Giorgio Cavazzano, Gianni De Luca, Gino Gavioli, Benito Jacovitti, Massimo Mattioli, Attilio Micheluzzi, Ferdinando Tacconi, Sergio Toppi, Sergio Zaniboni, e scrittori come Alfredo Castelli, Mino Milani e Tiziano Sclavi le cui opere si possono apprezzare nel volume insieme a quelle di tanti altri loro colleghi.