Con questa calura la voglia di stare attaccati al computer e leggere quello che si muovicchia nel mondo affannato dell’editoria scarseggia, sovrastata da quella di mettere le caviglie in guazzo.
Ma proprio quando la gente è distratta, come sappiamo, arrivano i colpi di scena. In passato le peggiori sòle ai danni dei contribuenti venivano sparate dai governi democristiani a Ferragosto, idem i massimi furti al patrimonio pubblico da parte di ladri di clan più o meno occulti.
Intanto, la Boschi rivela la capacità di leggere il giornale alla rovescia, come Eta Beta.
Oggi, però, mette conto sottolineare una presa di posizione encomiabile da parte di Rosellina Archinto, che si dissocia dal gruppo Rizzoli un attimo prima che si consumi la bestiale fusione Mondazzoli. contro la quale si sono scagliati vari autori, a cominciare da Umberto Eco.
Ma questa è storia nota.
Oggi anche afNews dà voce alla nuova ricollocazione di Rosellina Archinto</, editrice per la quale il presente blogger collaborò, nel secolo scorso, per la benemerita rivista Leggere.
Lì, peraltro, uscì la prima recensione de Gli ultimi giorni di Pompeo di Andrea Pazienza, pubblicato dagli Editori del Grifo in forma non censurata (come invece aveva fatto, guarda caso, proprio Rizzoli-Milano Libri, tagliando tavole ritenute scomode).
Il comunicato della Archinto recita così:
“La casa editrice Archinto comunica di essersi distaccata dal gruppo RCS Libri. L’editore Rosellina Archinto ha riacquisito il proprio marchio e il catalogo, rendendosi così indipendente”. – Con questo breve comunicato, la piccola ma prestigiosa casa editrice fondata nel 1985 da Rosellina Archinto fa sapere di aver sciolto il sodalizio con RCS Libri inaugurato dodici anni fa (2003). E la spiegazione successiva, rilasciata della stessa titolare, parrebbe non lasciare dubbi che la decisione sia legata alla possibile (probabile?) acquisizione di Rcs Libri da parte di Mondadori, la discussa (discutibile?) “operazione Mondazzoli”: – “Volevo rimanere io con la mia sigla, che ha una sua immagine molto precisa e seria di alta cultura, e avevo un po’ paura che questo non sarebbe continuato.”
Risellina il suo gruppo non hanno valutato positivamente, com’è logico, le trattative fra questi due colossi che monopolizzerebbero, sotto la direzione della figlia del bersagliato dal Ruby ter, il panorama librario italiano.
L’offerta di Marina Berlusconi, come la stampa ha riportato più volte, è stata di circa 135 milioni di euro, ma se comeRosellina Archinto anche altri riprendessero la propria indipedenza o stigmatizzassero con fatti concreti l’insalubre e scellerato patto, cosa accadrebbe?
Peccato che questo post non possa essere onorato da commenti, altrimenti potremmo leggerne delle belle.