Ed è un indelebile peccato, a dir poco, che in momenti come questi, quando sarebbe utile per il consesso civile nella sua totalità, non si possano ospitare i commenti in coda a questo post (come agli altri).
Copio un passaggio della mail che Ferruccio Giromini ha inviato a una lista di amici, e che condivido in pieno, anche alla luce di quello che (purtroppo) si prevede un “cavalcamento” della notizia da parte di gente come Marine Le Pen o “Tombino di ghisa” Salvini.
Stéphane Charbonnier: «… preferisco morire in piedi che vivere in ginocchio»
Io sono cresciuto leggendo e ammirando gli autori satirici francesi, dai tempi di “Hara-Kiri” fino a “Charlie Hebdo”, appunto, e anche a “Siné Hebdo” e “Siné Mensuel”. Ho sempre ammirato il loro sempre sorprendente umorismo e il loro sempre ammirevole coraggio.
Oggi, in una volta sola, vengono a mancare – a me e a tutti i loro lettori nel mondo – Wolinski, Cabu, Tignous, Charb… Con alcuni ho avuto a che fare direttamente, tutti comunque li considero indistintamente miei cari compagni di viaggio, miei amici cari.
Ma ora essi sono, e spero che ne convengano tutti al di là della facile retorica, anche veri eroi e martiri della libertà di parola. E sono sicuro che così verranno ricordati in futuro.
Non sia mai che questa tragedia venga strumentalizzata da chi fa di ogni erba un fascio e magari si erge a giudice a sproposito di imputati a sproposito. Qui i tanti immigrati onesti non c’entrano, qui è solo il fondamentalismo ideologico e religioso ad avere gravi responsabilità.
Perciò,sarebbe auspicabile che, in questa tragica situazione, anche la società civile italiana ed europea avesse uno scatto d’orgoglio e fosse capace di mostrare la sua solidarietà alle figure degl iscomparsi in un modo non superficiale.
Ne va della nostra libertà di pensiero, di parola e di azione.
Credo che stavolta reagire – in modo responsabile, s’intende – si renda indispensabile per chi ha a cuore il presente e il futuro di una convivenza internazionale democratica e umana.
In una telefonata di poco fa con l’amico e collega Alfredo Castelli, è venuto fuori spontaneo l’auspicio sommesso che tutte – magari! – le testate giornalistiche europee pubblichino qualcosa ripreso dalle pagine di “Charlie Hebdo” (una vignetta, una copertina, possibilmente tra quelle incriminate dagli imbecilli boia terroristi) affermando con forza di essere dalla parte della stampa libera e non, giammai, da quella degli imbecilli, dei boia, dei terroristi.
Sarebbe bello, sarebbe giusto, sarebbe il minimo. Chissà se qualcuno avrà l’onesto coraggio di farlo. Io (e con me Alfredo e so pure tanti altri) voglio augurarmelo.
Scusate lo sfogo, grazie per avermi letto. E, se vorrete, grazie per diffondere ulteriormente questa espressione di dolore profondo e di lutto
Non lasciamo che il mondo continui a peggiorare così.
Grazie a Ferruccio!
E ad Alfredo!
PS:
L’editoriale di Ferruccio De Bortoli del Corriere della Sera, già collega di Castelli al Corriere dei Ragazzi (e quindi collegato al mondo delle vignette e del disegno).