Buon compleanno!
Glieli fa anche Drew Friedman.
Gli auguri, intendo.
Eccolo con Gary Groth alla mia liberia preferita, The Strand di NY.
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In quel di Broccolino, la Scott Eder Gallery ha ospitato a suo tempo una rassegna di opere di Davis, nella magnificente rassegna Drawing Popp Culture: The Art of Jack Davis.
Sarebbe il caso di ospitare una simile mostra (o una mostra simile) anche in Italia. Glielo farò presente, a Scott.
Alla mostra appartengono questi primi disegni-illustrazioni, compreso il nevoso che segue…
E veniamo a un argomento contiguo.
Per rasserenarsi la vista e rendere incandescente l’amigdala sarà il caso di fare un giretto attraverso un sito di eccezionale divertimento: quello che riproduce un numero impressionante di copertine di Mad, il comic book (poi divenuto rivista) che negli States e nel mondo ha dato la stura alla voga delle pubblicazioni demenziali, disegnate da dei, scritte da fisici nucleari (come Harvey Kurtzman, ma non solo).
Dell’orrenda ragazza-copertina di Basil Wolverton, qualcuno mesi fa ha anche fatto un video animato.
Il suo nome è Thomas R. Smith. Il risultato mi sembra significativo.
E qualcun altro ha addirittura prodotto delle sculture con i suoi “musoni” repellenti.
Su Basil, segue il video rapido sulla sua mostra personale tenutasi nell’agosto 2009 a New York City.
Okay, abbiamo divagato di nuovo, tornando anche di nuovo su Basil e le sue racchione..
A Jack Davis piace di sicuro questa performer, Christina Bianco, che vi sottopongo. Ella imita, nel brano che potete ascoltare sotto:
0:50 – Adele 1:36 – Cher 1:44 – Judy Garland 1:51 – Patti LuPone 1:58 – Kristin Chenoweth 2:07 – Edith Piaf 2:24 – Bette Midler 2:37 – Julie Andrews 2:51 – Liza Minelli 3:01 – Bernadette Peters 3:10 – Adele 3:18 – Gwen Stefani 3:27 – Zooey Deschanel 3:45 – Britney Spears 3:51 – Shakira 3:58 – Alanis Morissette 4:04 – Norah Jones 4:13 – Christina Aguilera 4:22 – Celine Dion 5:12 – Barbra Streisand 5:41 – Celine Dion 5:48 – Kristin Chenoweth 5:53 – Julie Andrews 6:00 – Adele.
Applausi o fischi.
Pur stratardivamente, bisogna riconoscere un merito non indifferente alle torinesi Edizioni 001: quello di riuscire nell’intento, arduo e da molti inutilmente accarezzato, di presentare anche ai lettori italiani la meravigliosa produzione dell’etichetta EC Comics, che dagli anni Cinquanta (quando esplose sulle scene) cominciò a influenzare positivamente il Fumetto internazionale, con disegnatori di straordinaria abilità e (alcuni) ironia.
Da Wallace Wood a Al Feldstein, da Bill Elder a Jack Kamen, da Graham Ingels a Jack Davis (appunto: l’oggetto/soggetto di questo post). La casa editrice ha (a quanto pare) in animo di pubblicare l’intera Biblioteca degli EC Comics, a esclusione (forse) di Mad, i cui diritti sono posseduti dalla DC Comics-Warner Bros., e quindi dovrebbero essere stati in teoria automaticamente “girabili” alla Planeta-De Agostini, quando pubblicava questi ispiratori di molti autori dello Studio Dami, come ormai tutti (meno uno) ben sappiamo.
Ne parliamo ora anche in coincidenza con l’uscita, prevista entro questo luglio 2013, di un libro su uno di questi autori della EC Comics.
Vado a citarlo sfoderando la mia prima lingua.
Grant Geissman‘s biography of Al Feldstein, from IDW. Sarà uscita nei giorni scorsi a San Diego? Penso di sì, ma non l’ho visto. Ero qui a Nairobi, come sempre.
Sono 412 full-color pages with covers, previously unseen photos and more than 90 of Feldstein’s paintings. Sample pages sotto, sparse nel post.
Sotto, alcune copertine delle testate 001 e svariate altre immagini che accrescono la salivazione.
Ma i grandi autori degli EC Comics, una volta chiusa questa esperienza, hanno continuato a produrre in modo indefesso. Poco alla volta passeremo in rassegna i più rappresentativi, con la consueta incostanza che questo blog adotta come ragione della sua esistenza.
Cominciamo con quello indicato nel titolo, poi sarà la vota di Wallace Wood, Bernie Krigstein e via a seguire.
Mi era sfuggita questa rara intervista all’ormai anziano Jack Davis, pioniere dei comics folli con Harvey Kurtzman a Mad e autore di mille locandine di film e copertine di dischi.
Come questa sopra, con Lena Horne, Abbe Lane, The Belafonte Singers e tanti altri, fra cui Julie Andrews (che però non assomiglia all’originale, se è quella che penso io).
Nel video sotto, che dura esattamente quanto sta scritto nel titolo di questo post, lo si vede anche disegnare, in formato grande, con la ripresa velocizzata, il vecchio Jack. Ed è un vero spettacolo vederlo ancora dominare quella magnifica pennellata che in tanti gli abbiamo ammirato e invidiato, anche già studiando i suoi ineffabili lavori di mezzo secolo fa.
Me ne parlava Ferruccio Alessandri svariati anni fa, di quanti fumettisti italiani hanno appreso la lezione di Davis semplicemente osservandone i lavori che giungevano in Italia quasi alla chetichella, per esempio nei pocket di Mad mal stampati dalla casa editrice Ballantine. Pagine ingiallite con gli inchiostri un po’ impastati che facevano soffrire il lettore (anche perché la costola di quei pocket incollati si spaccava regolarmente lasciando svolazzare le pagine con allegria, come cavolaie sulle siepi) ma che, essendo in bianco e nero, lasciavano comunque scoprire il dominio di chine e peli di martora che poneva Jack nei vertici più alti dell’arte fumettistica di Oltreoceano.