Prime comunicazioni sulla prossima edizione, fra un mese poco più, della sempiterna manifestazione pratese, che quest’anno annovera tra gli ospiti la superstar Claudio Castellini, all’opera con alcune commission(s).
Avremo modo di parlarne per filo e per segno, mentre adesso, rimando altri post già “in marcia” per mostrare, a chi non lo conosce, un estratto della serie a fumetti “Vitaccia Cavallina”, ispirata all’omonima, longeva serie di cortometraggi della GAMMAfilm, realizzati per conto dei succhi di frutto Derby (ecco spiegato il legame col cavallo, che di nome faceva Donato: ci si riferiva a un derby di corsa).
Mi scuso se talvolta le immagini di questo blog sono molto grandi e quindi “lunghe” da scaricare, ma trattandosi di tavole intere, e non di singole vignette, è forse il caso di garantire una certa qualità di lettura, per dare un’idea più compiuta di quello che si sta trattando. Del resto, molte delle cose che posto, sono altrimenti introvabili nel web.
Con la voce di Alighiero Noschese (indicato nei credits degli ultimi cicli di corti), che imitava l’Alberto Sordi di Mario Pio e del Conte Claro, sue classiche macchiette radiofoniche, Donato compariva in animazione sia a “Carosello” che in alcuni altri corti realizzati appositamente per il grande schermo.
Con un po’ di fatica, sopportando in apertura un inutile messaggio pubblicitario in tedesco, se ne trova un episodio audio qui. Altri, con pazienza, possono ricercarsi in rete.
Ricordo di averne visto uno da piccolissimo. Era arricchito da splendidi colori, cosa che faceva sensazione, in rapporto al comune bianco e nero televisivo dell’epoca. L’andamento della sua trama era piuttosto insolito rispetto alle avventure di “Carosello”; sicuramente, il corto aveva una struttura narrativa più libera e forse la sua durata si protraeva oltre i cento secondi (circa) concessi ai “carosellari” per sviluppare ciascun episodio per il piccolo schermo. L’altra cosa memorabile di quella breve esperienza cinematografica vissuta da giovanissimo spettatore, in età prescolare, erano i commenti giocosi e le risate spontanee del pubblico in sala. Un platea che in gran parte era costituita da giovanissimi, per nulla seccati nel visionare un film pubblicitario che, se non fosse stato per l’abilità della GAMMAfilm e per la simpatia del cavallo della Derby, avrebbe alimentato l’impazienza per l’attesa del lungometraggio per cui si era pagato il biglietto.
Per ricordare anche oggi Roberto Gavioli (scomparso da sette anni) e la GAMMAfilm, saccheggio come sette anni fa già feci il blog di Davide Barzi, che consiglio a tutti di visitare, in particolare alla pagina: http://davidebarzi.blogspot.com/2007/08/roberto-gavioli.html
Nello stralcio di intervista che segue, raccolta da Paolo Piffarerio, nell’autunno del 2003, si parla ancora di un personaggio della “famiglia Gavioli”: la giovane casalinga Pallina, della quale posto la copertina di grosso albone spillato, pubblicato da Mursia nel 1963 nella stessa collana di “Caio Gregorio”.
BARZI: I prodotti Solex tennero a battesimo la casalinga Pallina.
PIFFARERIO; Ancora una volta fummo interpellati da un’agenzia autonoma, fermo restando che da quelle internazionali il disegno animato era bandito. Trattandosi di prodotti per la pulizia della casa, fu automatico pensare a una casalinga, un personaggio che avesse nell’albero genealogico una tradizione di pulizia di case importanti.BARZI: Le musiche di quei film segnarono una collaborazione di grande livello.
PIFFARERIO; Erano del Quartetto Cetra, ma non realizzate appositamente per noi. La melodia era ricavate dal film Ciao mama, sulla quale l’onnipresente e mai troppo lodato Alfredo Danti riscrisse un testo ad hoc.
La lavorazione di questa serie era emblematica di come lavorare per il “Carosello” fosse un (divertente, non lo nego) massacro senza orari.
Siccome i quattro musicisti non si muovevano da Roma, io stesso una volta viaggiai in treno di notte per andare in sala d’incisione e presentare loro il testo accompagnato dal soggetto, che pur non essendo ancora disegnato prevedeva già delle azioni; il mio compito consisteva nel verificare che facessero i giusti stacchi che avrebbero fatto combaciare video e sonoro dando il giusto ritmo; fatto questo, poi tornavo a Milano con il prodotto finito.
Musicalmente erano dei mostri, davvero preparatissimi.
Fimiamo con un ricordo animato un po’ tardivo di Lauren Bacall, con il commento di J. Beck.