E’ capitato più volte, in passato, in questo blog, di parlare di tavole originali, in particolare di quelle vintage, da collezione. In altre circostanze si è parlato anche di Harold Gray e della sua Piccola Orfanella Annina (Little Orphan Annie).
Mentre ci inerpichiamo nella difficile impresa di gestire il blog nella sua nuova forma, dopo che la piattaforma WordPress si è rivelata immensamente peggiore della precedente, la già vituperata TypePad, che personalmente rimpiango ogni istante che Geova (il celebre dio) mette in terra (ahimè, quella era rapida da maneggiare e proficua, questa fa perdere un sacco di tempo – che personalmente non ho – e si inceppa a ogni pie’ sospinto nella fase del caricamento delle immagini; non è chiaro come si possano embeddare fillmati; non lascia spazio per i commenti, un macello in sostanza), tentiamo un collegamento spericolato fra questi argomenti e uno di estrema attualità, la nascita dell’associazione Nona Arte, legata al collezionismo di tavole originali, e al debutto di una rivista che le presenta e le tratta, sviscerando il tema in ogni suo dettaglio.
Se n’è parlato una settimana a Napoli COMICON, in quello che è stato l’incontro iniziale presentato da yours truly, ritratto sotto insieme a Paolo Rinaldi, mentore dell’iniziativa. Alla presentazione ha preso parte anche la superstar Simone Bianchi, sopra in una foto con la rivista, insieme a un amico illustre.
L’originale sopra, con orfana e cane, è di proprietà dell’appassionato collezionista e ricercatore Rob Stolzer, che lo mette in vendita con la seguente sinossi:
Who’s that little chatterbox? Why it’s Little Orphan Annie herself! This is an absolutely terrific ink and watercolor specialty drawing of Harold Gray’s famous creation, and features both Little Orphan Annie and Sandy. Besides that, you get a “Leapin’ Lizards!” and an “Arf!”. Harold Gray specialty drawings have become rather scarce, especially early ones. This one is circa 1927. How can you tell? In the early-to-mid-1930s, Gray (or his assistant) began light-boxing specialty drawings to send out to fans. They featured the ever-so-slightly chunkier Annie, and the handwriting was crisp and uniform, with straight up-and-down letters. In this earlier piece, you have the slightly thinner Annie, with the small nose.
You also have true Harold Gray lettering, with the Ss made up of three lines, and the slight lean to the left in the writing. Some would say that Gray’s handwriting was the only thing about him that leaned left. The watercolored drawing is done on an 8″x6″ piece of paper which has toning at the very extreme edges. There is slight surface paper loss on the bottom edge of the back of the piece, where it must have been mounted at some point. That paper loss is not visible from the front, and is maybe a ½” from the bottom. Very minor stuff.
As any Gray collector knows, a daily strip from this period would run at least $2,000. That’s if you can find one available. This is an excellent example of Gray’s work, with key elements, and bargain-priced. $385.00 + $15.00 priority shipping and insurance.
Qualche altra immagine, selezionata e speditaci dal fedele Cesare Milella. Queste foto riguardano l’omaggio a Donald Duck tenutosi al Teatro Mediterraneo il 1° maggio. Federico Fiecconi mostra Tony Anselmo, voce di Paperino (successore di Clarence Nash) insieme a Diane Disney, ricollegandosi idealmente allo show del 2013, sempre allo stesso teatro.
Le immagini non abbastanza estese divengono improvvisamente ultraleggibili ingrandendole dopo uno, due, tre colpi di mouse! E, diciamolo, è un peccato che non sia possibile “dare il la” ai commenti di Tomaso Prospero Turchi, Sauro Pennacchioli, La Venexiana, Nestore Del Boccio, Paolo Polesello, Giancarlo Malagutti, Sarachiara Emmy, Daniele Tomasi, lo stesso Cesare Milella (sotto insieme a Silver, una settimana fa a Napoli COMICON) e tutti i consueti, indimenticati intervenienti di questo blog!
Probabilmente, l’unico modo immediato per inserire commenti è quello di farlo in un altro blog, che provvidenzialmente, neanche immaginando che il peggio sarebbe arrivato, PostCardCult mi aveva fornito.
Ebbene, fino a quando i commenti non saranno possibili qui, conviene scriverli a The Boschington Post, non vedo altra soluzione, anche se questa è davvero macchinosa.