ADDIO A CARLO LIZZANI

D59-69

La pagina di Wikipedia ha già funestamente aggiornato i dati su Carlo Lizzani aggiungendo la notizia della sua morte, avvenuta oggi pomeriggio verso le 15.

Il regista si è gettato dal terzo piano dal balcone di casa sua, che si trova in via dei Gracchi a Roma, nel quartiere Prati.
Aveva compiuto 91 anni il 3 aprile scorso, età strana per un suicidio, ma a quanto pare non è troppo infrequente che anche persone di una certa età scelgano di interrompere prima del tempo il loro transito mortale sulla Terra. E in assenza di eutanasia… i metodi violenti e tendenzialmente istantanei sono la prima soluzione raggiungibile.

Pace all’anima di questo regista tutto sommato molto sottovalutato e tenuto un po’ in disparte.

Attore, regista, sceneggiatore e produttore cinematografico, ma anche critico e saggista, è stato direttore della Mostra del Cinema di Venezia dal 1979 al 1982.

Lizzani avevo portato sullo schermo Dario Fo per la prima volta, col film Lo svitato (1956), di scarso successo, a dire il vero, ma significativo.

LoSvitato

Il nome di Lizzani è legato alla regia di film come Cronache di poveri amanti, tratto dall’omonimo libro di Vasco Pratolini del 1954, del quale mostro sotto una scena con Anna Maria Ferrero e Marcello Mastroianni.

Grazie per il video a www.annamariaferrero.it

Tra gli altri suoi film, Il processo di Verona del 1963, Banditi a Milano del 1968, Crazy Joe del 1973, Mussolini ultimo atto del 1974.

Lizzani ha firmato anche la regia di Storie di vita e malavita del 1975, Fontamara, tratto dall’omonimo libro di Ignazio Silone nel 1977.

Sotto, una scena di Cattiva (1991) con Giuliana De Sio.

E ancora: Svegliati e uccidi, sul “solista del mitra” Luciano Lutring (1966); Torino nera (1972), Storia di vita e malavita (1975), San Babila ore 20: un delitto inutile (1976), Kleinhoff hotel (1977), girato a Berlino con Corinne Clery, Mamma Ebe (1982) sulla supposta guaritrice Ebe Giorgini di San Baronto (poco sopra Pistoia), che provocò non pochi grattacapi per la produzione Clemi. Senza dimenticare il coraggioso western Requiscant (1967) interpretato da Pier Paolo Pasolini.

Lizzani began his career just after World War II in 1948 with a documentary about Italian Communist Party leader Palmiro Togliatti.

He also worked as a writer for famous neo-realist director Roberto Rossellini on his film Germany Year Zero, which also came out in 1948.

“This is a time of great sadness” Ettore Scola, another well-known Italian director, was quoted by the ANSA news agency as saying.

Roma-bene-grande

Se qualcuno ne ha voglia e un po’ di tempo da spendere, potrebbe visionare per intero questo classico film di Lizzani ispirato al dramma Mani aperte sull’acqua: Roma bene, del 1971, con un cast strepitoso.

Sono di scena Vittorio Caprioli, Nino Manfredi (da studiarsi) Enzo Cannavale, Gastone Moschin, una splendida Virna Lisi, Ugo D’Orsi, Irene Papas, Philippe Leroy, Senta Berger, Umberto Orsini, Minnie Minoprio nella parte di se stessa e Luigi Leoni nella parte dell’amante di Dedé.

Minnie

  • nestore del boccio |

    Anch’io faccio la stessa cosa. Ho un mare di dvd.
    Non solo televendite, ma anche portavoce, i giornalisti, dei propri sponsor di bottega.
    Pardon: Partito!

  • Sebastiano |

    invece di “insegnare” a scuola una buona alternativa sarebbe collegare a ogni film trasmesso in TV un approfondimento.
    era digitale, terzo millennio
    blablabla
    e ancora siamo nelle caverne
    io praticamento ho smesso di vedere la Tv;
    preferisco i DVD:
    almeno scelgo io !
    e dopo averli visti la prima volta, se li “rivedo” li uso praticamente come sottofondo mentre faccio qualcosa d’altro.
    a quando i “contenuti extra” anche in TV?
    come fanno a dire che la televisione è cultura se sono solo delle televendite?

  • nestore del boccio |

    Ciao Luca, sono in Italia per impegni burocratici.
    La drammatica attualità dell’oggi mi suggerisce la riproposta di un grande film di Germi: Il cammino della speranza!
    Un po’ di “memoria’ non guasterebbe a certi italiani pronti a difendere i “criminali” ma feroci giustizialisti con i deboli!
    Se riesco, forse dopo tanti anni ci vdremo a Lucca.

  • Proclo |

    Avevo scritto un commento qualchje giorno fa ma non è comparso.
    Il disegnatore di cui parla Sandrone sarà mica quel Lele che scriveva tanti tempo fa e che pubblicava sul “Giornale” di Feltri e degli amichetti arcoriani?

  • Luca Boschi |

    Grazie, Nestore!
    Condivido tutto, il nome di Pietro Germi era quello che mi veniva più facile accostare a quello di Lizzani.
    L’espressione “identità comune” è quella che meglio si adatta ai suoi film, che non sono affatto ideologici, anche se spesso partono da posizioni morali.
    “Roma bene” è divertente e documentativo, visto oggi, di un periodo che si tende a rimuovere.
    Siamo prima delle B.R: e anni di piombo. Leggermente prima. E ci sono attori eccezionali.
    Oggi può sembrare anche un po’ scontato.
    Perché la realtà della cronaca ha raccontato svariate storie su quel tenore. Altro che “La grande bellezza”!!!
    Buonanotte!
    Luca

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