Il numero di Topolino in edicola questa settimana, che si apre con una bella storia, riverberata sino in copertina (vedi sotto), della coppia Corrado Mastantuono – Stefano Intini, dedica un servizio sul ritorno di Mickey Mouse in televisione, anche in Italia, in una nuova serie di film animati.
Tempo fa abbiamo parlato del trionfo del nuovo Mickey Mouse come protagonista di animazioni, in USA, in rapporto alla sua più grave defaillance, la chiusura della sua testata cartacea in Grecia.
Senza nessuna pretesa di esaustività, andiamo avanti.
Ora, Mickey si guadagna un secondo Emmy Award, l’Oscar delle televisione.
Qualche giorno fa l’ha annunciato l’animatrice Kali Fontecchio (a destra nella foto sopra, © aventi diritto), e Amid Amidi ha approfondito, su Cartoon Brew:
Disney’s Mickey Mouse short Croissant de Triomphe picked up another Emmy—its third one—for Outstanding Short-format Animated Program. The award was announced during the 65th Annual Creative Arts Emmy Awards, held on Sunday, September 15.
The short had already won two Emmys in the juried Individual Achievement category.
The large number of Emmys won by the short does not necessarily mean that it is the best of the new Mickey shorts, but only that it was the short chosen by Disney to be submitted for Emmy consideration.
Ecco la lista di tutti quelli che ci hanno collaborato:
Paul Rudish
Jenny Gase-Baker
Aaron Springer
Darrick Bachman
Clay Morrow
Chris Roszak
Chris Hacker
Andy Suriano
Joseph Holt
Illya Owens
Chris Savino
Derek Dressler
Alex Kirwan
Dave Wasson
Robert Lacko
Stephen DeStefano
Justin Martin
Justin Parpan
Narina Sokolova
Rae McCarson
Alonso Ramirez Ramos
Kali Fontecchio
Tara Billinger
Jasmine Bocz
Todd Popp
Steve Lininger
John Chang
Monica Mitchell
Animation produced at Mercury Filmworks (Ottawa)
A breve, questi cortometraggi saranno visibili anche in Grecia, Paese che a quanto pare ama molto la Banda Disney e dove, prima della chiusura del materiale Disney in edicola, si poteva trovare davvero una babele di pubblicazioni dedicate a Topolino e compagni.
Questa sotto è una foto scattata all’interno di un’edicola-cartoleria di Atene, dove sino all’anno scorso venivano proposte al pubblico, tra le altre cose, le statuette realizzate in Italia della collezione Disney Parade, edita da noi dalla DeAgostini (e alla quale ha collaborato anche il presente blogger).
I testi e l’impaginato sono stati tradotti pari pari dalle pubblicazioni italiane, curate prevalentemente da Stefano Ambrosio con la collaborazione di Valentina Camerini.
L’impaginazione e la linea grafica in generale era di Max Monteduro.
Guardate qua quante Miss Paperett pronte per essere esposte nelle teche dei collezionisti dell’Egeo!
In queste stesse edicole si trovavano (e spero si trovino ancora) molti altri fumetti prodotti in Italia, dal Serafino di Egidio Gherlizza agli eroi della EsseGesse.
A proposito di pubblicazioni diffuse in Grecia, voglio segnalarne una che indica in modo certo la grande intelligenza (e passione) chi l’aveva concepita.
Esiste ancora adesso?
Qualcuno, se lo sa, ce lo faccia sapere.
Parliamo ancora una volta di personaggi coperti dal marchio Warner Bros., ideati da una straordinaria “ciurma” di animatori per i cortometraggi cinematografici diffusi sugli schermi planetari dagli anni Trenta in poi, e passati con grandi risultati sulla carta stampata dei comic book, dei quotidiani, dei libri illustrati.
Il più famoso fra tutti, e cui i greci intitolano una pubblicazione di prestigio da edicola, modellata (guarda caso!) sul progetto dell’italico Zio Paperone (buonanima), è Bugs Bunny.
Questo ineffabile coniglio (o lepre, secondo le necessità dettate dai giochi di parole che intitolano i suoi cortometraggi animati) è modellato sulla figura del comico Groucho Marx, e approda nelle vignette fumettate grazie a Chase Craig, che ne scrive e disegna (un po’ malamente) la prima avventura, alla quale accenno più sotto.
Flemmatico, egoista, leggermente effeminato (un articolo su un vecchio “Comics Journal” si interrogava sulla sua omosessualità più o meno latente), talvolta arrogante, schizzato per la prima volta in una versione rudimentale dall’animatore Charles Thorson, è uno degli animali antropomorfi più affascinanti e dalla personalità meglio sfaccettata che ingegno umano abbia concepito.
Bugs (che significa “scocciatore”) eredita il nome da quello affibbiato all’animatore della Warner Bros. Ben “Bugs” Hardawat. Nato nello short del 1938 “Porky’s Hare Hunt”, intitolato a Porky Pig (il nostro Pallino) Bugs si mostra in una versione un po’ più sviluppata in quello diretto da Tex Avery nel 1940 col titolo “A Wild Hare”, che è trasposto poco dopo nella quasi omonima storia a fumetti “The Wild Hare” sul primo numero del comic book della Dell Publishing Looney Tunes and Merry (SIC) Melodies Comics.
Bugs è diretto sullo schermo da registi di enorme prestigio come Chuck Jones, Robert Clampett, Isadore “Friz” Freleng (and so no), Ed è disegnato per gli albi dell’editrice Dell/Gold Key/Western (1941/84) da grandi fumettisti come Fred Abranz, Jack Bradbury, Carl Buettner, Phil de Lara, Jack Manning, Tony Strobl, Vivie Risto. Si avvale di sceneggiature di Del Connell, Mark Evanier, Carl Fallberg, Michael Maltese, Sid Marcus, Vic Lockman e molti altri.
Il periodico su di lui, che anni fa usciva in Grecia (nell’articoletto di tomorrow ne mostriamo diciassettesimo albo “prestige”, acquistabile con 5 euro), si intitola(va) Bugs Bunny Klasikes Istories.
Ve ne posterò la copertina, al fianco di quella originale americana da cui è stata ricavata, che ho ripescato nella mia collezione.
Il discorso prosegue domani, insieme a quello, già annunciato, su un disegnatore sconosciuto ispanico e alle novità su Ken Parker.