La bella copertina di Liberation sul festival. Un giornale così fumettisticamete (artisticamente) orientato, in Italia non si riese a immaginare.
Poteva esserlo Il Manifesto, non è stato in grado esserlo quello diretto da Luca Telese del quale ormai si è perduta da tempo la memoria del suo nome.
Bene, anche chi non ha passato giorni faticosi nella Charente sa che a vincere il “premione” del festival, Grand Prix de la Ville d’Angoulême 2013, è stato Willem, aka Bernard Willem Holtrop, il fumettista umoristico olandese, ma da decenni attivissimo in Francia a tutto fuoco.
Inutile dire che questo riconoscimento fa piacere a chi ha sempre considerato molto importante il fumetto umoristico e satirico in Europa e nel mondo, anche in contrtendenza con quanto hanno sostenuto negli ultimi decenni gli italici agitatori di turiboli, influenzati nefastamente, a loro insaputa, come l’ineleggibile forever Scajola insegna, dal pregiudizio atavico secondo il quale “i pupazzetti son cose per bimbi”.
Qui il resto dei premi del festival conclusosi ieri.
Le polemiche, invece, stanno un po’ dappertutto, altrove.
Comunque, si gloria al prode Willem: un autore conosciuto in Italia per le sue apparizioni su L’Arcibraccio, dagli album delle milanesi Edizioni della Vetra (da “Via della Vetra”) gestiti da Luca Staletti e che per anni fu collega del presente blogger, pur in traduzione, sulle pagine dell’indimenticato Totem Comic.
Quando nel secolo scorso scrissi il mio primo articolo per un quotidiano, ebbene, era proprio su di lui. Andavapresentato ai lettori, appunto perché, in Italia, pur pubblucato per un certo periodo, nessuno se l’era filato e ne ignorava l’esistenza.
Per ribadire.
Nondimeno, bisogna riconoscere che il candidato preferenziale di tutti gli artisti e gli operatori italiani era, per il secondo anno consecutivo, sin dall’edizione diretta da art spiegelman, il nostro Lorenzo Mattotti.
Onoriamolo un tantino noi, quest’oggi (per quel che Cartoonist Globale può valere), con un virtuale trofeo, nella giuria del quale convergono Loris Cantarelli, che mi ha suggerito il bel blog Le figure dei libri, punto com, e Anna Castagnoli, operosa anima dello stesso.
Anna Castagnoli è anche lei giurato/a lievemente a sua insaputa, diciamo pure “sulla fiducia”, “decorata tale sul campo” perché si è presa la briga di organizzare (sono parole sue) il testo del video mattottiano che segue da una magnifica e generosa équipe improvvisata di lettori (vedere nei commenti).
Grazie anche da parte mia, oltre che ad Anna anche Gioia Marchegiani, Lucia Calfapietra, Laura Fanelli, Luisa N., Valeria, Sylvie.
Attenzione, se i sottotitoli non compaiono automaticamente, cosa presumibile, bìggna andare sulla pagina di Youtube e cliccare con veemenza sulla piccola icona a “libretto” (la prima a destra nella barra sotto il video).
Qui va scelta la voce Sottotitoli italiani.
Effettivamente, non riesco a ricordarmi come si chiamasse quel tal quotidiano di Luca Telese.