La ragione della presenza di questo post in data odierna, giorno di Primarie e anniversario di altre catastrofi (si fa per dire) è spiegata nel successivo, che in qualche modo vi si connette. Riguarda Charlie Brown e l’ultima produzione di tavole domenicali di Charles Schulz riunita in volume, adesso disponibile per l’editore Dalai, con la cura dell’ineffabile Diego Ceresa.
Comprarselo un mese prima di Natale ha senso, per consumarselo una tavola al giorno per il “periodo dell’albero” e poi a seguire sino al passaggio aereo delle vecchia dalle scarpe rotte.
Ma veniamo al fondatore e primo direttore di Linus (rivista amatissima sulla quale torneremo ancora; c’è un commento elogiatiovo di Luca Brunori a un vecchio post che merita di essere evidenziato..
Una volta gli amici di Exploit Comics, bella rivista di critica e informazione sul Fumetto alla quale di pregio di aver collaborato negli anni Ottanta, scrissero una lettera a Giovanni Gandini chiedendo di collaborare con la scrittura di un articolo sulla sua esperienza relativa alla creazione di Linus.
Leonardo Gori e Sergio Lama mi mostrarono con mestizia la lettera inviata all’indirizzo della rivista da Milano. Purtroppo, Gandini era morto poco prima e il figlio, che firmava la comunicazione, si rammaricava di questo, mettendo a parte gli “scrittori amatoriali” della situazione.
Non era vero.
Gandini era vivo e vegeto, non so nemmeno se avesse questo presunto figlio. Di fatto, la lettera l’aveva scritta lui per far circolare la voce, nel giro delle fanzine e delle prozine, che non voleva essere scocciato.
Poco tempo dopo lo trovai al solito bar, orario aperitivo, in Via San Fermo, zona Solferino, dove aveva il suo negozietto di libri e affini attraverso il quale vendeva anche buona parte dell’archivio che era stato dalla sua Linus. Io stesso, con Ferruccio Giromini e Alfredo Castelli, comprai un po’ di quei materiali (libri, riviste americane rare, impianti, patinate), che ancora possiedo.
Sopra, la copertina di un numero molto particolare della grande rivista, pubblicata dal GAF di Firenze. Il n. 45 del 1988.
Sotto, la rivista di teatro Ubu, difficilissima da trovare in edicola; indimenticabile e parzialmente incomprensibile, si avvaleva dell’apporto di Guido Crepax per la storia (incompiuta) a puntate della quarta di copertina: U.
Sparsi nel post: materiali.
Assai recentemente, l’amica giornalista Maddalena Fiocchi ha inviato tramite Skype a me e forse all’universo mondo un suo articolo interessante sulla signora Gandini e della libreria Milano Libri.
Informa che la libreria Milano Libri ha compiuto cinquant’anni e Anna Maria Gandini ha deciso di organizzare una festa e di pubblicare un piccolo libro, stampato da Giorgio Lucini, che ne ripercorre per immagini e parole la storia: Milano Libri – 1962/2012.
Anna Maria è la libraia che ha dato vita e carattere alla bottega di via Verdi al 2 da quando, nel 1962, la rilevò insieme alle amiche Vanna Vettori e Laura Lepetit, fondatrice in seguito della casa editrice La Tartaruga.
Vorrei parlarne appena possibile, come si dice in questi casi.
E citare un po’ dell’introduzione di Alberto Saibene al libro Storie sparse. Racconti, fumetti, illustrazioni, incontri e topi di Giovanni Gandini (Il Saggiatore, 2011, € 25.00).
Gli amici di Giovanni, Bruno e Franco Cavallone, Ranieri Carano, Francesco “Ciccio” Mottola, compagni della facoltà di Legge in via Passione, sono i primi frequentatori della Milano Libri che presto diviene anche casa editrice per tradurre i primi fumetti dei Peanuts in Italia.
Arriva Charlie Brown! (1963), con prefazione di Umberto Eco, allora giovane redattore della Bompiani, ma già intellettuale a tutto campo in procinto di scoprire la semiologia, e Il secondo libro di Charlie Brown (1964) sono i primi due titoli.
Il successo dei libri, subito ristampati, incoraggia l’idea di dar vita a una rivista. Gandini, insieme a Ranieri Carano, prende contatto con la United Feature Syndicate ottenendo un contratto di traduzione delle più importanti strips d’oltreoceano.
Così, nell’aprile 1965, in una stanza di via Cernaia, negli uffici di Nanni Ricordi, nasce il primo numero di Linus. “Un divano verde e un registratore che funzionava male, Vittorini con l’iterazione, Eco da presentatore e Del Buono da protagonista. Sembrava tutto bello, intelligente, fino a quando qualcuno non disse che era retorico, vecchio, melenso. Forse ha ragione, ma era la prima pagina di una rivista nuova, uno dei tre o quattro momenti di editoria italiana di questo secolo”.
Bisognerà approfondire e proseguire il discorso.
O acquistare (o farsi imprestare, senza spendere) il libro.
Anzi, i DUE libri.
I video e le altre amenità, fra cui Moloko e i famosi topini gandiniani, servono per rallegrare il post e catturare le attenzioni dei transitanti distratti.
Il (famoso) regista Giancarlo Soldi, nel quarto commento a questo post ricorda, giustamente, il libro edito da Skyra la cui copertina riproduco a destra.
Dandogli il bentornato nel blog, aggiungo una sintetica scheda del volume.
Sarebbe carino che qualche editore inviasse alla redazione del sottoscritto le opere pubblicizzate, detto tra noi.
L’inedito qui proposto, disegnato dallo stesso Gandini, è soltanto un saggio degli splendidi materiali – prove di stampa, corrispondenza, testi e disegni originali di autori come Topor, Folon, Copi, Crepax, Somarè e tanti altri – che costituiscono il Fondo Gandini, recentemente acquisito dal Centro Apice dell’Università degli Studi di Milano.
Proprio la ricchezza della collezione e la sua importanza per la storia del fumetto italiano hanno dato spunto a una giornata di studi, con contributi dei maggiori specialisti italiani, i cui risultati completano questo terzo Quaderno di Apice.
Giancarlo ricorda anche che in allegato al libro c’e un DVD che lui stesso ha realizzato x l’occasione (complimenti!). Nel filmato si sentono le voci dei protagonisti della fondamentale discussione sul Fumetto poi pubblicata sul primo numero di Linus (Eco, Vittorini, OdB…).
Un momento fondante nella storia del nostro medium.
Vado a comperarmelo!