Antani non c’è, ma invece c’è (deh) si può visitare anche senza pagare il biglietto.
Sta dove si vede sotto.
Ma parliamo di mostre.
OZ di Gabriele Dell’Otto, L’IMMORTALE di Max Frezzato, UN GENTILUOMO DI FORTUNA di Paolo Cossi, NON MUOIO NEANCHE SE MI AMMAZZANO di Nazareno Giusti sono da ieri (1° novembre) in esposizione al Muf – Museo italiano del fumetto e dell’Immagine di Lucca fino al 31 dicembre prossimo.
Queste rassegne si aggiungono a quelle sulle celebrazioni dei compleanni di grandi personaggi del fumetto italiano come Diabolik e Martin Mystère, al personaggio di Dago ed ai 30 anni di carriera del grande disegnatore Giancarlo Alessandrini.
Passiamo in rassegna i vari eventi espositivi.
Si comincia con le spettacolari illustrazioni realizzate da GABRIELE DELL’OTTO per il libro OZ, pubblicato dalle EDIZIONI S.C.M.: un tomo stampato nellatiratura limitata di 500 copie numerate e firmate.
Per la seconda mostra, la parola spetta al protagonista: Massimiliano Frezzato, detto Max.
Da piccoli, mia madre ci portava spesso a far visita a un cugino che faceva il ferrivecchi.
Legittimato dalla parrocchia di quartiere, aveva avuto libero accesso a un gran numero di case e cantine della Torino bene di allora. Nel cortile di quella che era stata una cascina, erano ammassati vestiti, mobili, giocattoli, libri, elettrodomestici, tutti scarti del primo consumismo, che aspettavano, alla pioggia e al sole, che qualcuno venisse a dargli nuove opportunità sociali.
Di fianco all’ufficio di mio cugino c’era la “Cassaforte”. Un casotto chiuso a chiave per le cose più preziose, selezionate per sé o gli amici, proibite agli occhi degli altri.
Un unico cubo vuoto che sembrava il deposito di un Paperon dei poveri. Forti della parentela, io, mia madre e mio fratello perdevamo i pomeriggi lì dentro. Ognuno alla conquista della propria collina. Non mi è rimasto molto da allora, il mio tesoro negli anni furono una vecchia 24 ore e un libro scritto a mano: “Chimica Inorganica” di G. Ponzio – 1919 – Reale Università di Torino.
A settembre dello scorso anno mi arrivò un pacco da casa, di quelli che le mamme mandano per sgombrare e risvegliare il meaculpa dei figli lontani. Oltre alle tendine per la roulotte, c’erano i primi tre Manuali delle Giovani Marmotte e il suddetto libro.
Sfogliandolo, pronto a rimetterlo in libreria per altri vent’anni, mi sono accorto che alcune pagine erano sbiadite e al posto dei simboli originari s’intravedevano altre cose.
Un testo.
Strano e apparentemente scollegato nei suoi elementi.
Scritto in lingue e grafie diverse. Molti brani sono illeggibili e ho preferito non interpretarli.
Non so se l’autore sia ciò che dice, né se esista ancora o mi stia leggendo.Mi sono immerso per un anno nella sua opera, con risultati che a tutt’oggi reputo abbozzati. Chiedo scusa quindi a lui e al lettore per aver dato alle stampe solo una parziale interpretazione di qualcosa di talmente vasto, che forse come nel testo, non implica una fine.
Max Frezzato
AL MUST – Museo della città di Lucca – Palazzo Guinigi di Lucca dal 1 Novembre al 31 dicembre 2012
UN GENTILUOMO DI FORTUNA
biografia a fumetti di Hugo Pratt
autore Paolo Cossi
Questo lavoro è stato per tutti noi un atto dovuto alla memoria di un grande, un omaggio, ma soprattutto un atto d’amore verso il più grande, il Maestro.» (dalla Presentazione di Gianni Miriantini)
Scrittore, giornalista, caricaturista e umorista, Guareschi è universalmente noto come autore della saga di Peppone e Don Camillo, nata dalla sua penna nella serie di romanzi del “Mondo piccolo”, iniziata nel 1948, e della quale la trasposizione cinematografica del regista francese Julien Duvivier, che si avvalse delle interpretazioni dei popolari attori Gino Cervi e Fernandel, decretò il successo internazionale, facendone uno degli scrittori italiani più letti e tradotti nel mondo.
Molto meno nota è la sua personale vicenda umana, che Nazareno Giusti ripercorre nei due volumi che compongono l’opera, utilizzando documenti autobiografici editi e inediti.
Un percorso espositivo, nella selezione delle tavole esposte nel quale, l’autore Nazareno Giusti ci racconta, come fosse una bellissima favola a fumetti, la storia di Giovannino Guareschi.
Una di quelle “storie buffe e malinconiche che”, scrive nostro padre, il fiume “placido e indifferente” raccoglie e «porta via verso il gran mare della storia del mondo”.
Siamo entusiasti per le illustrazioni, per la tecnica e per la scelta dei testi inseriti nelle tavole e nei balloon che rivelano una notevole sensibilità e un grande dono di sintesi, specie nei “capitoli” dei due “internamenti” e della sua scomparsa. Una storia che sembra veramente una favola, illustrata con colori surreali che donano profonde emozioni e trasformano la realtà in leggenda. E quando si arriva alla fine della “favola” si è dispiaciuti perché il fumetto è finito.»
Alberto e Carlotta Guareschi