Cosa c’entra Padre Pio con i fumettazzi horror?
Scoprirete questo impensabile legame leggendo il nono commento a questo post, scritto dal sempre illuminante Beka.
“La mamma e il babbo sanno che leggevi fumetti?”
Questa frase micidiale rimbalza nella memoria di questo blog da circa un anno.
E da allora non mi decido a metter online questo che si legge e si vede, nell’incredibile video che embeddo e che risale al periodo della “caccia alle streghe”, quando si pensava che i fumetti fossero peggio di Bin Laden (per dire) e corrompessero le giovani menti.
Il documentario è un bell’esempio di manipolazione mentale esercitata sui genitori, sui benpensanti, sui “grulli” in generale, con piglio terroristico e sensazionalistico.
Contiene alcune falsità, come la testimonianza del “venduto” Ellis Eringer, un autore che compare spesso (anche il mese scorso) nelle ristampe di varie storielle brevi ristampante ne I Grandi Classici.
Nel momento in cui il video viene girato ha appena trent’anni, come dichiara egli stesso.
Il commento del video, un annetto fa così recitava (scusa, Laura Scarpa, se non lo traduco, ma bisogna essere filologici :-)):
A report by Paul Coates. Produced by Jim Peck. Directed by Irvin Kershner.
Coates interviews kids who read comics, as well as one comic book artist who apparently regrets the work he did. He’s Ellis Eringer and his main credits were on the kinds of comics not addressed in this program.
He was primarily an inker for Disney and Disney-type comics in the sixties, mainly for Western Publishing but occasionally directly for Disney Studios where comic book material was often produced for overseas publishers. He also occasionally inked Disney newspaper strips, particularly Donald Duck.
He did do some romance and horror comics early in his career and the romance work he’s talking about was probably when he drew a few stories for Harvey’s love comics (like Hi-School Romances) between 1949 and 1951. Those were pretty tame books that did not quite match his lurid descriptions.
Altro argomento.
L’immagine di apertura mostra un ragazzino americano che legge un comic book in 3D.
Alfredo Castelli, scopritore di stranezze, reperti e reliquie, chiede retoricamente: qual è stato il primo fumetto in 3d della storia?
Un comic book di Mighty Mouse?
E così risponde:
No.
Erore.
Eccolo.
Edizione Florentoa, 1950, tre anni prima di Mighty Mouse (Joe Kubert e Norman Maurer, 1953), unanimamente considrato il primo fumetto 3D.
La visione in rilievo fa un po’schifo, ma il meccanismo è quello, anche se tecnicamente mal fatto. Il disegnatore è Angelo Platania. Gli occhiali oper vedere in rilievo si potevano costruire seguendo le istruzioni con due filtri allegati ai primi numero della serie.
DATAZIONE: In tutti i cataloghi è scritto 1950. Ma (vedi “Squadre di calcio” sul retro) William Chalmers allenò la Juve solo fino al 1949, e la data della spedizione in abbonamento postale è, in effetti, del 1949.
Quindi potrebbe aver battuto Kubert di ben quattro anni.
Grazie, BVZA!