Giancarlo Malagutti ci ricorda che nella giornata di oggi, mezzo secolo fa netto, se ne andava la diva che più di chiunque altri ha incarnato (mentre contribuiva a costruirlo, inconsapevolmente) il “sogno americano”.
Oggi i TG e i giornali si scateneranno sull’argomento.
Falso suicidio o vero omicidio? (da parte dei Servizi Segreti americani, dato che la diva, forse, sapeva troppe cose “di Stato” rispetto al suo amante John F. Kennedy)?
Essendo una “cosa segreta”, come potrebbe Cartoonist Globale avere la risposta certa?
Ognuno avrà l’intelligenza sufficiente a darsi la propria.
La primavera scorsa, intanto, a Cartoomics 2012 una mostra organizzata da ilCERCHIOGIALLO ha provato a far luce su che cosa sia veramente successo quella notte a Brentwood, con tavole a fumetti, albi e pagine “scritte”. Tutte rigorosamente made in Italy. Come il giornale sotto, dalla cover davvero affascinante.
Le tre illustrazioni sopra sono, scrollando verso il basso, di Milo Manara, Sergio Toppi e Hugo Pratt.
Quella sotto Visto è di Guido Crepax, che raffigura la Monroe nuda, come è noto dormisse a letto, nella rassegnata disperazione delle colf.
Naturalmente, i © sono degli autori o dei loro aventi diritto.
Tempo fa avevo fiondato nella rete un assemblaggio di ritratti della Monroe, prevalentemente in caricatura. Quello sopra, è il preferito del nutrito staff di Cartoonist Globale.
La votazione è stata effettuata con alzata di piede (tutti feticisti, da queste parti).
Ripropongo tutto, insieme a una performance del comico Jack Benny, una sorta di Raimondo Vianello statunitense (e viceversa) si deve al fatto che in chiusura lo si mostra in uno sketch che contiene la prima apparizione televisiva del biondo “sogno americano”, mentre ancheggia, in crociera.
La seconda Monroe proviene da qui, opera del talentuoso disegnatore brasiliano Manohead (in autocaricatura, a lato).
Ben disegnata, con tutte le deformità riprodotte in modo abbastanza professionale, a mio avviso la caricatura è comunque imperfetta.
Nella zona della bocca qualcosa non quaglia in modo perfetto.
Lo si può verificare, volendo, osservando la prima Marilyn nel video abbastanza eccezionale che la vede sotto, insieme al comico e presentatore Jack Benny, in quella che forse è la sua prima partecipazione televisiva.
Ma intanto, qualche altro disegno che la riguarda.
Posso dire che in questo sotto assomiglia più a Enrica Bonaccorti?
Avrei fatto meglio a non includerlo affatto.
Segue il “leviniano” Kelly Waghorn.
Come vi sembra il naso?
Per me è una mezza catastrofe, e mi scuso con l’autore, se mai leggerà.
Si prende una foto e la si rifà. Ero perplesso con qualche Levine, figuriamoci con un suo emulo non troppo dotato…
Questa Marilyn Monroe in caricatura è opera di Gogue, del quale si gode una galleria di immagini bidimensionali e sculture qui.
Questa è la versione con le mammelle animalantropomorfiche, realizzata dal pop artist Ron English, fotografato anche qua sotto con alle spalle una versione multipla, coerente con la sua scultura, del famoso ritratto pop di Andy Warhol.
Questo è un dettaglio di Marilyn dovuto a Silvano (“Nano”) Campeggi, Maestro cartellonista.
E insomma, eccola qua: la prima apparizione televisiva di Marilyn Monroe, nel Jack Benny Show, nel 1953.