L’avevamo segnalato: questo post torna con un po’ di aggiunte e implementazioni, ripartito in due sezioni consecutive per stressare meno e inaugurare come si deve il mese di agosto.
Dicevamo ch tempo fa Umberto Randoli aveva contribuito alle ricerche su Enzo Cassoni in modo significativo, spedendoci il frtutto delle sue ricerche via mail.
Come ogni tanto capita, i post si dissolvono nel nulla, al pari di alcuni commenti. Da qui le proteste ripetute dei frequentatori del blog.
E’ la magìa di TypePad, suppongo.
Ma adesso riprendiamo tutto daccapo, recuperando anche ciò che era sparito-
Qualche giorno fa, invece, Tomaso Turchi ci ha inviato una triste notizia, della quale diamo conto adesso, poi il post completo comparirà fra qualche giorno, entro il mese.
Notizia che riguarda l’eclettico Enzo Cassoni, del quale abbiamo parlato più volte in questo blog nei mesi scorsi e che invece, altrove, sembrava dimenticato un po’ da tutti.
Tomaso riporta: mi dice Domenico Volpi che purtroppo Enzo Cassoni è deceduto all’inizio di quest’anno alla età di 87 anni.
Altre notizie sulla sua vita può darsi che riesca a saperle dai figli o nipoti. Mah?
Ma da Randoli apprendiamo qualche informnmazione che ignoravamo sul creativo dalle molte risorse che ci ha lasciato qualche mese fa. Per la cronaca, Domenico Volpi è un ex direttore del Vittorioso, negli anni gloriosi, adesso molto anziano lui stesso.
A darci qualche indicazione in più su di lui è il berlinese di adozione Paolo, nostro fedete e utilissimo lettore e contributor, tramite il quale abbiamo anche recuperato la foto di Volpi: quella che apre il post, sulla destra.
Volpi è nato a Roma il 28 ottobre 1925, ha quindi la bellezza di 87 anni. E ancora scrive mail e naviga in Internet. I nostri complimenti per il suo cervello frizzante. attualmente è in vacanza a Rimini, per la cronaca.
Sempre Tomaso, aggiunge qualche passaggio della comunicazione del Volpi prevacanziero su Cassoni:
Non avevo sue notizie da lungo tempo. Per Il Vittorioso, oltre che i fumetti, aveva tentato di realizzare alcuni fotoromanzi (l’unico tentativo che facemmo), ma la sua principale attività, negli anni ’55-65 e oltre, era quella di rappresentante e consulente per la stampa di una grossa tipografia romana (Apollon); ha disegnato anche, al tratto di china, vedute e paesaggi romani, per biglietti di auguri. Io ho un suo disegno autografo e le foto del matrimonio (1951 o giù di lì).
Tutto ciò è molto interessante, anche perché proprio la settimana scorsa Giulio Cesare Cuccolini mi aveva chiesto notizie di questa fantomatica casa editrice Apollon (forse la tipografia stessa) per una sua ricerca storica, ipotizzando che fosse un’etichetta di proprietà di Livio Apolloni (Roma, 1903 – 1976; sue illustrazioni sotto, e foto nella quale spiega a un visitatore della galleria uno dei suoi dipinti).
Su Apolloni, in effetti, manca uno studio serio, circa la sua straordinaria modernità grafica, postimpressionista dal taglio satirico, che si collega inestricabilmente al conformismo fascista (in senso storico, senza le accezioni negative alle quali l’aggettivo potrebbe far pensare in altro contesto, magari con approccio superficiale). E’ innegabile che Apolloni, come ad esempio il suo collega Enrico De Seta, siano stati fedeli al Regime anche dopo la sua caduta perpetuandone alcune idee.
Apolloni, che disegnava i suoi porci antropomorfi, raffiguranti simbolicamente i comunisti sovietici grassi e rozzi (e, appunto, porci), collaborava, per esempio, a Roma fascista: un foglio dal quale non avrà certo ricavato grossi denari.
Conformismo rispetto al Regime, fiducia nei suoi princìpi anche polizieschi, animo ribelle e svincolato da convenzioni, satira pungente, straordinaria capacità di sintesi raffigurativa. Come si legano fra loro tutti questi elementi in parte anche contraddittori della personalità in svariati grandi raffiguratori e cartellonisti (artisti contemporanei di livello eccelso, il più delle volte)?
Un’analisi seria del tutto, dicevo, attende ancora chi iforchi il suo bisturi per scavare in quelle viscere.
Per alcune immagini della galleria che segue va ringraziato The Substitute.
Nel post che segue in data 1° agosto torniamo a Volpi, direttore, dal 1948 al 1966, come dicevamo sopra, del Vittorioso, e responsabile di varie cariche nel campo dell’educazione.