CASSONI O CASSONE? CRAVERI!

Hulk

Calma, calma, verrò anche il monento di parlare di Hulk, un po’ di pazienza…

ENZO CASSONI

La presenza di questo post nel presente blog è tutto merito di Tomaso (Prospero) Turchi, da parecchi mesi nostro fedele contributor.

Potrebbe interessare anche a chi non è necessariamente uno sfegatato fan del Vittorioso, antico ma indimenticato (e indimenticabile) settimanale cattolico, culla di giganti del fumetto internazionale come Franco Caprioli, Benito Jacovitti (appunto), Lino Landolfi e, tra i fumettisti della prima ora, Sebastiano Craveri (1899-1973), papà della bedé animalière italiana.

O del genere Furry, se si preferisce.

Insomma, dei fumetti con gli animali antropomorfi, hovvia!

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Craveri è, per esempio, il disegnatore della copertina di questo quaderno stampato dalle Edizioni SEMCI di Roma nel 1948.

Vi sono raffigurati l’aitante Giraffone e alcuni fra i suoi amici animali che popolano l’immaginaria terra di Zoolandia.

A suo tempo, davvero tanti anni fa, con un gruppo di colleghi critici di comics, anche il presente blogger scrisse un saggetto su Craveri, contenuto in questo volume, a tutt’oggi ancora il contributo più approfondito (pur nella sua lacunosità) sull’opera di “Papà Craveri”.

Pubblicato a Roma dalla Comic Art come catalogo di una bella mostra su Craveri tenutasi a Expocartoon nei locali della Fiera, curatò dal fan e detentore dei diriritti dell’opera di Craveri, Mauro Giubbolini, si intitola Sebastiano Craveri figurinaio e animalista.

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Oltre allo stesso Giubbolini e al sottoscritto, gli altri due estensori dei capitoli del libro sono (stati) Giulio Cesare Cuccolini e Leonardo Gori.

Craveri avaro

Le vignette di Craveri vanno ammirate nei loro dettagli. Come questa sopra, ricavata da una rara tavola, mai ristampata, che ci ha inviato l’appassionato craveriano Claudio Piccinini, già animatore e factotum della prozine Marvel Series Notiziario.
Sotto, otto figurine craveriane per il noto gioco Mercante in fiera.

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Nel volume della Comic Art citato sopra, spiccavano alcuni amorevoli contributi di autori contemporanei che omaggiavano Craveri con loro opere.
Recentemente abbiamo parlato con Claudio Piccinini (collector delle stesse per il libro, nel 1995) e il quasi omonimo Giuliano Piccininno, che ne aveva spedita una: quella, magnifica, che ripropduciamo anche sotto. Qui è tratta da una fotocopia a colori, mentre nel libro era comparsa in bianco e nero.

Sebastiano Craveri

Tornando al tema del titolo, Tomaso evidenzia il curioso bisticcio fra cognomi.

Sandro (Alessandro) Cassone, 1890-1974, anche “negro” salgariano; suo Il Corsaro Verde, volume illustrato dal grande e semidimenticato Lubatti, scrittore, sceneggiatore cinematografico, sceneggiatore di storie a fumetti soprattutto per “Il Vittorioso”.

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Enzo Cassoni, più giovane, esordì come disegnatore su gli albi del Vittorioso serie AVE nel 1940, poi fu un prolifico disegnatore di fumetti.
E’ anche autore del libro antologico, passerella di colleghi cartellonisti, la cui copertina (bontà di Tomaso) riproduco sopra.

Cassoni disegnava anche cartoline, come quella sotto.

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Cassone, da par suo, scriveva (anche) libri, come quelli che seguono. Il secondo è preso dalle pagine di Re Baldoria, come ben si vede.

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Bidone Quello dell’istantanea a destra non merita di esser pubblicato insieme agli altri due creativi del Vittorioso, in quanto è senza dubbio un minore…

Curioso il bisticcio effettuato fra i nomi di Cassone e Cassoni da Jacovitti nella storia Ciak! del 1945: una cosa, naturalmente tutta da ridere.

Due Cassoni

La tavola di Ciak! per intero è sotto.
Poiché la storia è abbastanza sbilenca, senza una trama vera e propria (si vede che Jacovitti la realizzava su su), il suo imaginifico autore la infarcisce di abbellimenti realizzando alcuni fra i suoi layout pià spettacolari, paragonabili a quelli del Pinocchio e del Don Chisciotte, forse i più interessanti ed elaborati della sua produzione.

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Tomaso aggiunge questa nota alla bella tavola sotto:

Se qualcuno si chiedesse come disegnava Enzo Cassoni, ecco una tavola, la sesta, tratta dall’albo Il diavolo rosso, numero otto della serie Jim Brady, supplemento a Il Vittorioso del 1948. Testi di Lodigiani (chi era mai costui?).

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Amanda: Runs In The Family.

  • tomaso prospero |

    Si, è nel giusto Santino il pezzo proibito era intitolato “Ali Baba” io ho fatto confusione mnemonica con Baba Yaga! Eeeeh, l’età….
    Credo che se Luca è in “ascolto”, possa riportare alla luce il post nel quale si scrisse ( lui scrisse) di Topor ecc.
    Il francese Roland Topor lo incontrai a Modena trenta(?) anni or sono, in occasione di una mostra a lui dedicata nelle sale del palazzo comunale.
    La cosa che mi stupì era la fretta che Topor aveva: disegnava su grandi fogli di carta in modo forsennato le sue tipiche figure e composizioni in bilico fra il surreale e l’horror splatter, ripetendo cose che io ricordavo di aver già visto in una serie di libri e cataloghi a lui derdicati.
    Era in ritardo per l’inaugurazione della mostra, aveva fretta.
    Rimasi veramente allibito, poiché pensavo, avevo sempre pensato, a lui come ad un artista nel vero senso della parola, senza il demone del denaro a tirargli la giacca.
    Ero un povero illuso.
    Mah?

  • Santino |

    Dovete riporate alla luce quel post su Topor e su quel “proibito” Ali Baba!
    Vi prego!!!

  • tomaso prospero |

    “Les aventures de Pinocchio” con le illustrazioni di Topor, è stato riedito in Francia nel 2008 da AUTREMENT : prezzo circa 22 euro ( via AMAZON è disponibile).
    Di Topor parlò anche Catoonist globale un paio di anni fa, tirando in ballo la sua partecipazione ( di Topor, ovvio mio caro Watson, Luca allora frequentava le elementari, credo)) nell’ambito dello speciale “Baba Yaga”- se non ricordo male – del 1968 (credo) , pubblicazione omaggio che io non possiedo nonostante in quegli anni lontani io la avessi avuta come oggetto proibito delle mie brame. Bella comunque la copertina disegnata da Topor.
    Qualcuno si potrebbe chiedere: ma Topor e Craveri hanno avuto qualcosa in comune?? Eh , certamente: di essere vissuti.
    Ola.

  • tomaso prospero |

    Continua sul sito di Mario Carlini dedicato a Sebastiano Craveri l’opera di informazione visiva: anno di grazia 1927, due libri illustrati dal Nostro con stile fortemente tratteggiato.
    Era di moda allora imitare gli effetti dell’incisione di buona memoria , quando ancora la stampa fotolitografica era da venire. Altri tempi, anche se poi decenni dopo (a partire dagli anni cinquanta) illustratori come Topor ebbero a riprendere la tecnica dell’incisione vera e propria.
    Ma anche contemporaneamente di imitarla con un tratteggio fatto a misura.
    Roland Topor, un artista, scomparso non vecchissimo, illustratore anche di un memorabile “Pinocchio”, volume pubblicato per conto della “Olivetti”, al giorno d’oggi introvabile. Pazienza.

  • tomaso prospero |

    Beh, si, l’avevo pensato….
    Ma poichè la mia mente ogni tanto vacilla ( mia moglie dice: sempre, fin dal 3 Marzo 1961, quando ebbi la ventura di incontrarti sull’autobus che dal centro di Bologna portava all’Arcoveggio [ a quel tempo lavoravo a Bologna, come sgommatore in un ufficio di architettura sito nella centralissima via Farini]) mi era venuta la paranoica idea di un intervento di una ipotetica rediviva OVRA.

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