In attesa di poter rispondere in modo degno all’interrogatito di Retronika sulla vera origine dei Ming (Misermites), teniamo d’occhio l’uomo della foto.
Stando a quanto chiarifica il solerte Crepascolo in un suo commento (controllare), sarebbe solo un sosia di Bruce Ozella ed è l’attuale disegnatore dei comic books di Popeye pubblicati dall’etichetta IDW. L’autore dell’illustrazione in bianco e nero posta in apertura e della tavola sotto il jump.
Questo sosia è stato forse vittima di un lapsus freudiano che questo blog ha prontamente (e stupidamente) amplificato.
A parte questo, sulla linea grafica di Ozella avrei qualcosa da obiettare, volendo rompere le scatole a tutti i costi, sull’operazione della ripresa di Braccio di Ferro con le stesse modalità di una settantina di anni fa, come se il medium fumetto non si fosse evoluto per niente dai tempi di Elzie Crisler Segar. Le tavole di Ozella, pregevolissime, addirittura precedono dal punto di vista della grammatica e della sintassi dei comics quelle di almeno cinque decenni fa firmate da Bud Sagendorf. Assenza di zoomate, scarsità di piani americani, mai un primo piano o una vignetta che non sia “arcaicamente” con gli angoli.
Ma non è adesso il momento di criticare il bravissimo Ozella.
La scena di questo post popeyano appartiene ad altri.
Il primo agosto 1948 i quotidiani americani muniti di supplementi domenicali pubblicavano questa tavola domenicale, inedita in Italia, scritta da Tom Sims e disegnata dall’ineffabile Bill (Bela) Zaboly (1910-1985), l’artista misconosciuto del quale abbiamo parlato più volte.
“Misconosciuto” non perché sia ignoto, ma perché è stato sottovalutato e poco tradotto, in particolare non da noi.
(Okay, questa che arriva, scorrendo, è la tavola di Ozella).
Come apprendiamo da un messaggio spedito in rete da Alan Junkins lo scorso novembre:
Bela used to work for me and my studio in Cleveland during the 50’s as a art salesman and a friend. I was owner of Alan Junkins Studio in the Caxton building for approx. 10 years. Bela was a great comic strip artist and a good friend. I have a photograph of him in my studio. I think of him often.
Infine, la tavola con le vignette come apparivano disposte al momento della loro pubblicazione sul supplemento della domenica di quel certo giornale che ospitava la serie.
In altri casi le vignette erano disposte in verticale e occupavano l’intera pagina. Ecco un esempio del dicembre 1951, dove la serie del mangiaspinaci torna ad essere Thimble Theatre con l’aggiunta di Starring Popeye.
Con un po’ di lavoro ho realizzato un piccolo estratto dal volume del 2004 di Fred Grandinetti Popeye in Print relativamente a quanto si sa del poco considerato Zaboly.
LINK ALL’AROMA DI SPINACIO
CASTOR OYL E IL DISEGNATORE DI FUMETTI
SU “L’AUDACE BONELLI” J. WELLINGTON WIMPY SI CHIAMA “GIGIONE”
IL POPEYE DI BELA ZABOLY (E IL BRACCIO DI ERTO DI MARCO TONUS)
SCHIFFIO SCHIFFI E IL TEATRO DEI BEI TIPI
BILL BLACKBEARD, GASOLINE ALLEY E LA COLLEZIONE DI CHRIS WARE