LA CRISI NERA DELLE EDICOLE!

Edicolante
Un esperimento, vediamo insieme di quale successo.
Per la prima volta embeddo direttamente un servizio del Corriere della Sera, interessante perché riguarda tutti quanti noi, poveri lavoratori (so it is) per il mercato delle edicole.

Si parla di distribuzione, di disfunzioni, di riviste mandate al macero, di gravami economici insopportabili per gli editori, per gli edicolanti… un po’ per tutti.

Se qualcuno, per ragioni di plug-in o di connessione, avesse problemi a visionare il tutto da qua, può direttamente collegarsi al link di Corriere TV e farlo dalla “sede propria”.

Buona visione e lettura con Sos: le edicole chiudono Grazie a Loris Cantarelli, neodirettore editoriale di Fumo di China (rivista che, a sua volta, non ha facile reperibilità in edicola).



Newsstand
Vendesi

In progress: cercando di evitare una violazione di copyright, dovuta al fatto che si è autoembeddato esattamente tutto (articolo, video, pubblicità, commenti: l’intera pagina del Corriere che riguarda questo argomento; e mi sembra un po’ troppo), meglio indicare solo il link del servizio, curato da Bernardo Iovene con la collaborazione di Antonella Cignarale.

Sos: le edicole chiudono – Video – Corriere TV.

Il dato, che avevamo lanciato con allarme anche nei vari convegni relativi allo stato delle cose (del mercato, soprattutto) dei fumetti in Italia, è che ben dDiecimila edicole sono state chiuse, e non certo per scelta gioiosa degli edicolanti, negli ultimi anni. Uno dei problemi principali sta nel fatto che gli edicolanti devono pagare in anticipo quello che non vendono.
Nel video si vede anche che tonnellate di carta (milioni di alberi uccisi e di ossigeno eliminato) tornano agli editori.

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Intanto, sempre più cinesi acquistano cash (con quali soldi, viene da domandarsi? Provenienti da dove e da chi?) le edicole dismesse e senza sapere una parola di italiano svolgono malissimo il loro lavoro, a danno dei lettori e degli editori (di tutta la filiera, in realtà).

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Capita anche nelle vostre città?

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Nel servizio del Corriere si affronta, dicevamo sopra, il rapporto di lavoro con il rispettivo distributore locale.

Il segretario nazionale del Sinagi specifica: «In diverse zone d’Italia molti distributori chiedono arbitrariamente ai rivenditori una percentuale per coprire le spese di trasporto e consegna merce. Un ricatto rivolto ai piccoli punti vendita, localizzati per lo più nelle frazioni e che svolgono un servizio di utilità sociale, spesso con un basso livello di guadagno».

Prosegue l’articolo di Iovene: Secondo l’accordo nazionale i distributori devono assicurare il servizio di consegna franco punto vendita e i costi richiesti per il trasporto sono illegittimi. Nel 1994 si è cercato un equilibrio per risolvere questi casi all’interno della filiera, gli edicolanti hanno rinunciato al 1% del proprio agio per coprire il costo del trasporto su tutto il territorio nazionale.

Una sentenza del tribunale di Tivoli ha rafforzato la validità di tale accordo, chiedendo il risarcimento danni a favore di un rivenditore che per 5 anni aveva pagato una quota al proprio distributore locale per la consegna delle pubblicazioni.

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Gran bei tempi quando i giornali, circa un secolo fa (1915), erano all’avanguardia presentando rutilanti paginoni disegnati nei supplementi domenicali!
Come questo, del grande Swinnerton, con Little Jimmy.

Swinnerton little jimmy 1915

  • piede libero |

    sabato 19 maggio
    2012
    Spazio Liberato Ex Breda Est – Viale Pacinotti 9 Pistoia
    Anteprima Studio per STIC Festivall
    doppia replica ! ore 21:15, ore 23:40
    programma completo
    http://act-theatret.blogspot.it/2012/04/19-maggio-evento-straordinario-stic.html
    ALTERPIANO FAMILY
    di UltimoTeatro
    con Elena Ferretti, Teresio Arrighi e Luca Privitera
    Tratto dall’omonimo progetto sulla pianificazione e
    sullo smaltimento dei rifiuti del Collettivo Abitanti a Piede Libero.
    SINOSSI
    E’ un assurda parodia di una famiglia distrutta dalla propria ignoranza.
    Giuliano è un padre padrone che lavora all’ampliamento dell’inceneritore di Montale.
    La sera torna a casa sempre stanco e passa le sue ore davanti al tavolo da cucina
    a mangiare, a bere ed a commentare la televisione con rabbia e rassegnazione.
    Assunta, la madre è succube del marito e difende continuamente il figlio.
    E’ una vittima delle pubblicità e passa le sue giornate a stirare, a farsi bella,
    a comprare inutili oggetti. E’ svampita, ingenua, malata.
    Salvo il figlio incompreso è alle prese con un progetto di riqualificazione
    e pianificazione creativa dei rifiuti. Secondo lui nella società dell’oggi tutto
    è abbondanato a se stesso nell’indifferenza totale delle amministrazioni pubbliche,
    di uno stato sempre più assente e di imprenditori cinici e senza scrupoli
    che guardano solo al guadagno e non all’etica della salute.
    Un ironico scorcio sulla spietatezza dei fatti.
    http://ultimoteatro.xoom.it/virgiliowizard/
    http://abitantiapiedelibero.blogspot.it/

  • Moerandia |

    Il bello è che negli USA a quanto si dice avevano problemi simili: i distributori nazionali pare si occupassero più del denaro ricevuto in anticipo e reso agli editori solo dopo mesi che della distribuzione effettiva, portando in tutti i punti-vendita lo stesso numero (alto) di copie con conseguente sovraproduzione ed invenduti a carico dell’editore; di lì a poco i normali albi da edicola trasmigrarono da questa alle fumetterie (Pacific Comics per prima) …

  • Hefrem Bis |

    Ciao, lo sapete sicuramente, insomma… Ho visto che il distributore Guglielmo Russo ha scritto una lettera sconfortata e sconfortante in merito alla crisi del settore.
    La copio e saluto.
    Roma, 7 Maggio 2012
    Gentili Signori,
    rappresento un piccolo distributore nazionale di stampa periodica specializzata e traggo spunto dalla comunicazione dello Snag Nazionale del 24 Aprile u.s., che smentisce gli accordi locali del 19 Aprile u.s. con il DL New Eagle Press di Roma, per manifestare tutto il mio scoramento per una situazione nazionale non più sostenibile.
    Sono scoraggiato perché l’accordo del 19 Aprile u.s. con il dl non mirava certo a modificare una legge, ma l’ho interpretato come un lodevole tentativo, di tutte le parti interessate, a governare una problematica gigantesca qual è, appunto, la resa anticipata.
    Sono scoraggiato perché a tantissimi clienti editori, ai quali cerco di trasmettere giornalmente fiducia ed ottimismo, non riesco ad offrire più certezze sulle modalità operative della distribuzione sia delle edicole che dei distributori locali, ma soprattutto non riesco ad offrire soluzioni.
    Sono scoraggiato perché tantissimi lettori di riviste specializzate, nonché clienti dell’intera filiera, telefonano lamentando di non trovare più la propria rivista anche presso l’abituale rivendita.
    Sono scoraggiato perché molti piccoli e medi editori hanno chiuso molte testate periodiche e si accingono a chiuderne altre a breve.
    Sono scoraggiato perché non capisco il motivo per cui questa editoria specializzata distribuita da tutte le aziende di distribuzione nazionale, pur rappresentando nel 2011 nel canale edicola un volume di affari (venduto a prezzo di copertina) di circa ottocento milioni di euro (su un valore complessivo della stampa di circa tre miliardi di euro), sia percepita talvolta “minore“ e “fastidiosa“.
    Scusate lo sfogo, ma non sono più disposto a tacere, ad osservare quanto poco o nulla si faccia nelle sedi competenti per risolvere i problemi evidenti che tutti lamentano: edicole, dl, dn ed editori.
    Ho l’obbligo di rappresentare il sentir comune di moltissimi clienti editori, tutti preoccupati che il tempo delle chiacchiere, del dire e non dire è scaduto: chiedono velocemente poche regole chiare e realizzabili con l’accordo dei rivenditori e dei distributori locali e nazionali.
    Sono qui per offrire il mio piccolo contributo con due concrete proposte:
    disponibilità ad un maggior aggio verso i rivenditori che investono sull’attività riqualificando il punto vendita in strutture, tecnologia e servizi;
    fornitura in conto deposito, anche per i mensili, con l’impegno dei rivenditori a non restituire anticipatamente il prodotto ricevuto.
    Grazie per l’attenzione.
    Cordiali saluti.

  • Andrea Cara |

    Ieri sera ho avuto la bellissima sorpresa di un minuto di un Pier Paolo Pasolini in gran forma in apertura di “quello che (non) ho”.
    Ho detto: ecco, basta. Meglio di così non si può, chudo la televisione. Per fortuna ho rischiato e ho lasciato la TV accesa.
    Mi ero dimenticato di come trentacique anni fa già PPP lamentasse i rischi di una globalizzazione che stermina le realtà dei singoli. Popoli e persone.
    Quindi ragionavo sul fatto che una bella parola potrebbe essere “Globale”, quella scelta dal proprietario di questo blog, anche in contrapposizione a “globalizzazione”.
    Globale perchè si occupa delle diverse realtà del fumetto mondiale.
    Globale perchè in un Post vedo esprimere un pensiero e in un altro post uno completamente diverso.
    Globale perchè chi più ne ha più ne metta!
    Globale, quindi, perchè da un voce a tutti. Anche a me, che deraglio ancora preso dai fumi del Cannonau di ieri sera.
    Cerea

  • Andrea Cara |

    Parlavo tempo fa con Sergio, il “mio edicolante di fiducia” e mi raccontava delle stesse fatiche e degli stessi problemi descritti da Susanna più sopra.
    In più lamentava di come ormai le edicole fossero diventate dei bazaar, dove si trova veramente di tutto. Dal fumetto alla teiera, dal libro al coltellino.
    Oggi Sergio ha smesso. Sono tornato dagli USA e non l’ho più trovato. I suoi colleghi mi hanno detto che non ha retto la fatica e lo stress.
    Saluti!!!

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