TONY DE ZUÑIGA, IL PRIMO DEI FILIPPINI

Tony DeZuniga, Jonah Hex
Come ci ha già segnalato Mario Benenati ieri in un suo commento, il fumettista filippino Tony De Zuñiga se n’è andato. Il fatto è avvenuto appunto il giorno 11 maggio, mettendo fine alle sofferenze dell’artista, malato di cuore e anche affetto dalle conseguenze di un danno cerebrale. Aveva 71 anni.

JonahHex
Gli appassionati di fumetti americani classici, o post-classici, sanno bene che De Zuñiga inaugurò il trend dei (bravi, a volte virtuosi) disegnatori filippini i cui lavori furono accettati dalle società editrici americane di comic books, in particolare la DC Comics che, se non sbaglio, in quegli anni aveva come direttore artistico il carissimo Carmine Infantino.

Sopra, una sua intervista sottotitolata in inglese.
Sotto, una seconda intervista (ma senza sottotitoli; il commento è però in inglese), seguita da un altro video dove lo vediamo all’opera mentre disegna Batman e Jonah Hex per il Club Batman.

Zuniga_tony_de_1982_jpgCome specifica il collega Neal Adams in un suo commento del mese scorso, l’artista ha spianato la strada, dopo avers sfondato nell’asfittico e protezionista mercato americano, ad altri disegnatori filippini come Alfredo Alcala, Alex Niño e Nestor Redondo.

Scriveva, appunto, Neal Adams per Bleeding Cool lo scorso 24 aprile:

For everyone who receives this, Tony DeZuniga was the first Filipino artist whose work was accepted by an American Publisher. And it was he who opened up the door for Alex Niño, Nester Redondo, Alfredo Alcala, Rudy Nebres, Dusty Abell, Ernie Chan (Chua), and a dozen other artists.

E proseguiva, sottolineando i problemi economici che in questi tempi grigissimi anche un artista valente come quello di cui stiamo parlando ha dovuto sopportare, e così la sua famiglia:

Tony has returned to the Philippines and is in dire straits. May I ask you for a donation to help him and his family out in this time of need? Lack of medical insurance is the band of our existence as freelancers. For those of us who have medical insurance, we know the peace of mind it brings.

Please, whether as a favor to me, or to help a fellow comic book artist, or for any other reason you can do it, please find a way to send an amount of money that you feel you can afford.

Thank you from the bottom of my heart.

Neal Adams

Ormai, naturalmente, non serve più.

Tony dezuniga. mad mad modes for moderns. 001
In questo post, manco a dirlo, sfilano alcune immagini tratte dagli albi disegnati da De Zuñiga, artista paziente e modesto.

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Dezuniga1

Tony

De-conan

Con Buscema

De Zuñiga, dopo aver concluso un corso di grafica pubblicitaria frequentato presso l’Università di Santo Tomas, si recò subito a New York per lavorare per la DC Comics, accettando (va detto) compensi più bassi di quelli pretesi (giustamente) dai fumettisti statunitensi, i quali cominciavano a incrociare le braccia mettendo in crisi gli editori.

Alla DC, De Zuñiga inchiostrò la prima versione di Black Orchid, ma anche Supergirl, senza contare Jonah Hex, del quale è stato coautore. Quindi, si dedicò, alla Marvel, a storie di Spider-Man, Robocop, Ghost Rider, Conan (anche con John Buscema, come si vede da una delle tavole di questo post), Dracula e vari altri, fra cui storie di guerra e soft-horror.

Tony-1

  • Alena |

    Cn i baffi sembrava più occidentale.
    RIP per il Maestro.

  • DanieleTomasi |

    Mario ha ragione, per chi legge inglese le informazioni non mancano (diverse riviste dagli anni ’80 ad oggi, cito solo ComicsInterview http://www.comicsinterview.com/ e ComicBookArtist http://twomorrows.com/index.php?main_page=index&cPath=98_56 ) ma per chi legge solo italiano è più difficile.
    Comunque ci sono vari spunti, ad esempio quello dei diritti. I disegnatori che arrivavano dall’estero furono una sorta di “crumiri”, accettando paghe inferiori agli altri già nel settore, e limitando la forza contrattuale di questi disegnatori che chiedevano trattamenti migliori (dal riconoscimento della proprietà creativa al sussidio sanitario, che in USA si ottiene con polizze presso assicurazioni private). E questo poi si è rivoltato contro gli stessi disegnatori che hanno accettato quelle condizioni, visto che proprio la mancanza di assistenza sanitaria ha determinato i problemi di cure a DeZuniga (e altri).

  • mario benenati |

    gran bel post, carissimo luca.
    E’ un gran bel pensiero per un autore poco conosciuto, se non dai quarantenni che ancora leggono fumetti marvel…
    Continua ad esprimerei desiderio, ove fosse possibile, che tu ed altri giornalisti-critici, con una grande preparazione sul fumetto e capaci di avere accesso ad una vasta documentazione, possiate scrivere di tanti autori oramai anziani e/o malati, poco conosciuti o anche conosciuti da un piccolo gruppo di appassionati, prima del loro decesso..
    una buona domenica
    mario

  • Pietro |

    Accidenti, come cambiava somaticamente da un periodo all’altro!
    Mi dispiace, anche se ho letto poco di lui, ma mi sembrava un grande talento. E così anche Nestor Redondo (e suo fratello. Aveva un fratello, vero?). Per alcuni i filippini erano una iattura e so di amici che hanno smesso di comprare comic books della DC quando sono arrivati loro.
    Cambiando discorso, volevo far notare che ancora non giungono in Fac Club questi post. Anche altri l’hanno fatto notare, sarebbe bello per far vivere questo blog provvedere.
    Chi puo’ lo faccia.

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