… e che adesso, come ho spiegato tempo fa agli studenti della Scuola Internazionale di Comics, si ama definire “animazione di metà secolo”.
Intendendo, naturalmente, il “secolo breve”.
Il seguito del testo relativo all’avvenimento si legge facendo un possente CLICK sotto.
Coraggio! Era una pratica comune anni fa, non è difficile! 🙂
Il viaggio di Bruno Bozzetto a Burbank del quale abbiamo parlato un post fa offre l’opportunità di riproporre quest’altro, dimenicato intervento sui cartoons moderni recentemente riscoperti, e in parte proiettati nella ancor calda ultima edizione di Napoli COMICON a cura di Andrea Ippoliti.
Il post, riproposto anche con i commenti che l’avevano accompagnato nel 2008, ma arricchito con qualche immagine fresca, piacerà a chi negli anni Sessanta seguiva gli show televisivi della domenica pomeriggio, irradiati in bianco e nero da tubi catodici di televisori (quasi) cubici.
In una compilation settimanale di cortometraggi cinematografici e televisivi (alla quale abbiamo accennato vari mesi fa), e che si intitolava Il prode Ettorre, comparivano personaggi che sono purtroppo finiti velocemente nel dimenticatoio. Archiviati in qualche oscura teca Rai da noi, non sono nemmeno mai stati onorati con dei decenti dvd negli USA, terra in cui i film erano prodotti, perlopiù sotto la sigla New Terrytoons. Ovvero, l’allora nuovo trend di cortometraggi proveniente dalla fucina del veterano Paul Terry.
Sul Prode Ettorre è quasi pronto un altro imminente post. Spingeteci a metterlo in pista, volendo.
Quest’oggi, benché di qualità povera, ne mostro due passai in Italia appunto ne Il prode Ettorre, starring due personaggi diversi: il topo giapponese Hashimoto San e l’elefante tristanzuolo e malaticcio Bombo (in originale Sick Sidney, o anche Silly Sidney).
Il design stilizzato, derivato da una diramazione di quello che Chuck Jones aveva lanciato nell’innovativo corto The Dover Boys (uscito nel 1942, comunemente rintracciabile in dvd anche in Italia), e poi sviluppato dalla gang di Steve Bosustov alla UPA, deriva però da un altro tipo di scelta grafica, che ha il suo punto di forza nello stranissimo short cinematografico Flebus (1957). Già, è esattamente quello che avete già sbirciato all’inizio del post, e che vi consiglio di guardare con attenzione. Innovativo, artistico, fluido… avrebbe dato origine a degenerazioni assi più tristi, sviluppate da scuole di animazione antidisneyane (sto usando una approssimazione dopo l’altra, questo tema richiederebbe approfondimenti e distinguo che adesso non posso fare, chiacchieriamo giusto per capirci) con radici in Paesi dell’Est europeo come l’Ungheria e l’antica Cecoslovacchia.
Flebus è opera di Ernie Pintoff, con l’animazione sperimentale gestita in massima parte da Jim Tyer.
Questo film, siatene consapevoli, visitors cari, è una perla: mai distribuito in dvd o in vhs sino ad ora, praticamente invisibile in questo emisfero del Globo, di qua dall’Oceano. Perché non per bambini, non ammiccante, a tratti sgradevole.
Bruno Bozzetto, la Gammafilm dei fratelli Gavioli, Sandro Lodolo, certa animazione dello Studio Pagot deve non poco a questa linea estetica di Pintoff.
In corner aggiungo il suggerimento di scorrere i commenti giù giù fino a quello di Corrierino, che a sua volta indica un link, quello del suo bel blog omonimo, dove ha postato una storiella in due paginoni co il Signor Rossi di Bozzetto, pubblicato nel lontano 1962.
Una curiosità pochissimo nota.
E non c’era solo il Signor Rossi, sul vecchio Corriere dei Piccoli, c’era anche Kuko!
LINK COMBINATI E CORRELATI
IL MONDO DI MARTY, ovvero BRUNO BOZZETTO INCONTRA DISNEY CHANNEL
<a href="http://lucaboschi.nova100.ilsole24ore.com/2011/10/ad-asolo-cartoon-con-vito-lo-russo.html
“>AD “ASOLO CARTOON” CON VITO LO RUSSO