Lunedì scorso, 13 febbraio, chi lo ha voluto, ha ha fatto tintinnare i calici celebrando il settantacinquesimo compleanno del Principe Valentino (per chiamarlo all’italiana).
Il revival temporaneo dell’interesse per il personaggio parodiato da Wallace Wood fornisce l’occasione per ricordare un dettaglio, nemmeno così secondario, che sta dietro alla nascita di un personaggio del Fumetto Italiano di qualche successo. E’ il lavezzoliano Kinowa, figura crepuscolare e decisamente negativa, le cui gesta sono pubblicate dalla milanesi Edizioni Mediolanum e poi dalle Edizioni Dardo di Gino Casarotti.
E’ il sempre attento Felmang a inviare a Cartoonist Globale questa tavola, sottolineando che al gruppo EsseGesse (Sinchetto, Guzzon e Sartoris, sotto in una foto degli anni Ottanta) la somatica di Kinowa è stata ispirata dal (cornuto) personaggio presente nella tavola sopra del Prince Valiant.
Riempiono un po’ dell’area di questo post alcune copertine storiche di Kinowa, senza trascurare i simpatici albetti a striscia e le loro “raccoltine”.
Più sotto, sono mostrate tre copertine esemplari delle stesse.
Per la cronaca, il trio di fumettisti lascia Kinowa al decimo numero della terza serie di albi, per passare il testimone a Pietro Gamba, cugino del compianto Francesco Gamba, passato a miglior vita proprio il giorno stesso del compleanno di Prince Valiant.
Il ciclo editoriale del personaggio (poi ristampato più volte per un pubblico generalista o di amatori del fumetto del passato) si conclude già nel lontano 1953.
Per chi li apprezza, ancora più crepuscolari e sconvenienti di Kinowa, ecco nel loro ultimo video i maledetti Die Antwoord. Post-apocalyptic raver music for meth heads. Una band sudafricana sconosciuta in Italia, e che non sarà mai invitata a partecipare al Festival di Sanremo.
Naturalmente, non c’entra nulla col resto del post…