Come si fa a non essere d’accordo con Tonino Di Pietro quando afferma, con dispendio di locuzioni immaginifiche: “Quando i buoi sono usciti dalla stalla, che me ne faccio della stalla?”, ma soprattutto “In Parlamento ci sono più Giuda di quanti ulivi stessi siano piantati nel Getsemani…”
Video più sotto.
Una bella “svegliata” servirebbe proprio.
Intanto, occupiamoci del risveglio di centocinquant’anni fa o giù di lì.
Roberto Cavallo, curatore con Gianpaolo Saccomano del volume la cui copertina apre il post mi invia un po’ di informazioni su questa poco nota antologia di vignette e vignettisti, oltre cinquanta, comprendendo anche gli i illustratori e i fumettisti, che raccontano a modo loro il Risorgimento e i padri della Patria.
Sono più di 150 vignette umoristiche per celebrar ghignando questi primi (e forse ultimi, almeno secondo una manica di fessacchiotti) centocinquant’anni dell’Unità d’Italia.
AGGIORNAMENTO:
Fra gli assenti dalla lista c’è anche Francesco, che provvidenzialmente ci ha inviato il link del suo blog (grazie e scusa!), e del quale evidenzio in corner una delle vignetta garibaldine da lui preferite, ad opera di Tino Adamo, sotto.
Tra gli autori ci sono sia nomi famosi, sia esordienti promettenti. Il ricavato ottenuto con la vendita del libro andrà tutto in beneficenza.
“Oggettivamente”, spiega Roberto, “abbiamo realizzato un bel lavoro, e tutto con le nostre forze (cioè con costi molto vicini allo zero).”
L’Italia s’è desta, in vendita anche nella prima sala (bookshop in via costruzione) dello Spazio WOW di Milano, è stato pubblicato da Greco & Greco. Sono 145 pagine a 10 euro.
Altre immagini, oltre a quella della copertina del libro non ne abbiamo (sul momento).
Ma abbiamo invece altre immagini in movimento, random fra le tante dispensate quotidianamente dalla classe politica ridicola della narcotizzata Italia.
Un primo esempio sono le firme false che, a Milano, hanno consentito di eleggere illegalmente un “cast” politico che probabilmente resterà al suo posto, in linea con quanto avviene in alcune simpatiche dittature di Paesi che non amiamo certo.
Il video è di Franz Baraggino.
Poi, altri membri di quella che fu la P2 attualmente in grande attività, sia nella realtà che nella satira.
E’ storia recentissima: al termine delle votazioni sul processo breve, Rosy Bindi, presiedendo l’aula, prende la parola per spiegare i motivi per cui si è unita al coro rivolto contro Fabrizio Cicchitto, che aveva osato citare le parole di Aldo Moro «non ci faremo processare nelle piazze»:
«C’è una verità accertata da una commissione d’inchiesta e ho ritenuto giusto gridare la verità perché credo anch’io che in quest’aula nessuno può permettersi di strumentalizzare le parole di Moro, una persona che aveva la dignità per poterle pronunciare, e il suo martirio è la prova della sua dignità.
«Ritengo che nessuno se ne possa appropriare in maniera strumentale e indebita, tanto più se nel 1980 si era iscritti alla loggia massonica P2».
Su Peppino Garibaldi discettiamo nel prossimo post.
Il © di questa bellissima illustrazione, per inciso, è degli aventi diritto.
E non dimentichiamoci di questo bel festival!