JASMINA TESANOVIC OSSERVA L’ITALIA

Jasminaspeaks

E’ incredibile (ma poi nemmeno troppo) quanto i giornalisti, i blogger, gli operatori dell’informazione in generale, abbiano gli occhi puntati sul nostro Paese in questo periodo, nonostante l’incendio in corso nei Paesi vicini, come l’Egitto, la Tunisia, la Libia dell’amichetto di Papi.

In proposito, cito quello della lucida Jasmina Tešanović, nel cui blog, in data 18 febbraio, da Los Angeles ripropone nella rete la parte finale dell’esibizione sanremese di Roberto Benigni, che canta l’inno italiano mentre in contemporanea viene soffocata la voce della base di uno dei due partiti di governo, la Lega di Umberto Bossi, come sempre scissionistea e secessionista (ma non conviene far espoldere adesso la contraddizione, il Presidente del Consiglio deve per forza restare incollato alla sedia, nonostante l’agonia del suo futile, tristo impero).

Jasmina

Na chi è Jasmina Tešanović?

Lo racconta ella stessa, a questa pagina.

Sono una donna che ogni tanto scrive. È stato così per tutta la vita, non ho fatto altro che scrivere, oltre che vivere la mia vita. Annotare come in un diario il flusso del tempo e del nostro stare nella storia.

Per di più sono una donna che ha due teste, una che agisce senza pensare e l’altra che pensa dopo aver agito. Da qui il mio cosiddetto coraggio, di cui a volte non so rispondere adeguatamente. Il tratto più ovvio nella mia personalità, che noto perfino io, è la “ghiandola dell’ingiustizia”.

Mia madre diceva che da quando ero molto piccola non c’era modo di trattare con me se non con delle spiegazioni sul cosa sia giusto e perché. Per il resto ero una bambina normale e questo tratto nella mia generazione si chiamava testardaggine.

Più sotto, appare estremamente consapevole, è la voce degli osservatori internazionali più acuti.

Guardate cosa succede adesso in Italia con Berlusconi. Lui fa quello che fa, non è una sorpresa. La vera sorpresa per tutto il mondo è il popolo italiano; l’ultima dichiarazione di Iva Zanicchi è il simbolo più doloroso per me dello stato d’animo italiano: sembra una delle donne degli Scorpioni, criminali di guerra che hanno comprato e ricattato le loro donne, o una degli elettori di Milosevic, di Stalin

La cito: “Certo che quel benefattore di Berlusconi aveva bisogno di carne fresca e giovane, mica delle vecchie babbione come me…!”

E ancora, in questo articolo integralmente ripreso dal visitatissimo Boing Boing, valuta la sgomentante attività dell’inquilino della villa della Marchesina Casati-Stampa, il quale ance solo oggi, domenica 20, ha proferito proposte irricevibili (per ignoranza pura, prima ancora che per illogicità) circa una ventilata riforma della Giustizia, improponibile così come l’ha blaterata alla carlona, in una democrazia come l’Italia,.

Meanwhile, in a YouTube clip mentioned on the front pages of all the Italian press, Roberto Benigni is singing, with his quivering tender voice, the anthem to the tricolor flag inspired by the legendary Dante and his vision of beautiful Beatrice.

Next to this glorious peak of Italian high culture, we have excerpts of the young Moroccan girl’s evidence, where she explains that: “Bungabunga” means an orgy of nude dancing girls. This jolly term was borrowed from Gheddafi by the premiere’s amazing seedy entourage of pimps and madames, most of them happily employed in Italian political life, when not busy catering to Berlusconi’s private amusements.

Bungabunga participants get power and money in the all-too-blatant privacy of the sultan’ s castle, and in Italian public life as well; they fight the outside world to protect their cozy racket, and fight each other inside over their share of the spoils.

The Italian women of all ages and views, who held a one-million demonstration a few days ago all over Italy, protested that the sultan of the nation has no right to transform Italy into a bordello. It’s a democratic state and a major Western power, not a brothel for an ultra-wealthy mogul. But to say that and to prove it are two different things. Is Italy just a “geographical expression,” as the foreign diplomats used to say before the Risorgimento?

Donotclimb

  • Mattia |

    Copio qualcosa di interessante già precisato da Araba Fenice News:
    http://www.afnews.info/wordpress/2011/02/non-il-nostro-sergio-bonelli-quello-del-pio-albergo/
    Segnaliamo, a beneficio del nostro settore, che il Sergio Bonelli coinvolto nello scandalo milanese del Pio Albergo Trivulzio nulla ha a che fare con il nostro. Purtroppo ci viene segnalato che alcuni quotidiani hanno invece detto che si trattava proprio dell’editore di Tex pubblicandone anche la foto.
    L’avvocato del nostro Bonelli, Giovanni Beretta, ha scritto: «Molti quotidiani pubblicati oggi sabato 19 febbraio identificano ancora nell’editore Sergio Bonelli quel Sergio Bonelli che nella lista del Pio Albergo Trivulzio risulta essere conduttore dell’immobile sito in Milano, via Alfieri n. 17. L’editore Sergio Bonelli, mio tramite, ribadisce di non aver mai stipulato alcun contratto per nessun immobile con il Pio Albergo Trivulzio e che qui ci si trova di fronte ad un evidente caso di omonimia, come ciascuno potrà facilmente constatare confrontando i dati anagrafici del mio assistito – nato a Milano il 2.12.1932 – con quelli del signor Sergio Bonelli sottoscrittore del contratto di locazione nonché conduttore dell’appartamento sito in Milano, via Alfieri n. 17».

  • Piòtr |

    Il tiranno del bunga bunga ha finalmente gettato la maschera.

    Mi riferisco a Gheddafi.

  • Vanessa |

    Ruby ha parlato, poi non è stata più ascoltata, le conferme arrivano da un “altrove” ben identificato. E questo contesto la rende senza dubbio parte lesa, è vittima: come lo sarebbe chiunque, incontrando, a 17 anni, un nonno di 74, affamato d’emozioni pericolose.
    http://www.repubblica.it/politica/2011/02/21/news/l_inchiesta_minetti_mora_fede_i_pm_verso_la_richiesta_di_rinvio_a_giudizio-12705785/?ref=HREC1-8

  • Poltronieri |

    Cara Jasmina, ti invidio perché sei fuori da questo tristissimo e intristito, depredato Paese. Pare che quel clown di Barbareschi (la definizione di Gianfranco Fini) abbia fatto fagotto. Per me non avrebbe mai avuto la patente di prendere lo stipendio a spese nostre. La dimensione politica di Barbareschi è meno che nulla. Ben ha detto Granata. E mi fa anche piacere che perfino quel Cerbero da caccia di La Russa gli abbia “sbarrato la strada”. Sarebbe stato comodo poter tornare nel PdL.
    Lo schifo è supremo.

  • Annalegna Donati |

    Bravissima, questa giovane scrittrice. Leggo che è vissuta a lungo a Torino. Per questo ha capito così bene i disastri dei politicantucci italiani, poveri di spirito e di valori quanto abili nel fregare il prossimo dopo aver otteniuto il potere.
    Un saluto da parte mia, Jasmina. Non troppo entusiasmo per Benigni da parte mia, in ogni caso…

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