Hugo Pratt è stato un inarrivabile Maestro del fumetto italiano.
Formatosi sui grandi romanzi d’avventura e sulle strisce a fumetti di autori come Milton Caniff, Will Eisner e Lyman Young, dopo aver dato vita al personaggio Asso di Picche, si trasferiva in Argentina, dove avrebbe lavorato con Hector G. Oesterheld a serie quali Sgt. Kirk, Ernie Pike, Ticonderoga.
Di lì a poco seguono tre opere di cui Pratt realizza sia i testi che i disegni (Anna della Giungla -sopra nella versione Oscar Mondadori, che non rende piena giustizia all’opera -, Wheeling e Capitan Cormorant), finché trova la sua dimensiona narrativa più ricca e personale con la creazione del personaggio di Corto Maltese, all’interno della leggendaria Una ballata del mare salato.
Altre avventure di Corto sono seguite alla prima, come pure altri personaggi: Gli Scorpioni del Deserto, El Gaucho e quelli realizzati per la collana Un uomo un’avventura dell’Editoriale Cepim (oggi Sergio Bonelli Editore).
La cifra stilistica di Pratt risiede in gran parte nel suo segno, sempre più essenziale nel corso degli anni, alla ricerca di una sintesi estrema.
Diceva: «Vorrei arrivare a dire tutto con una linea».
Ma anche la sua scrittura risente di questa tensione verso l’essenzialità, verso un semplicità che non lascia spazio a fronzoli o retorica, che ritrae personaggi asciutti e un po’ cinici. Uno sguardo sulla realtà di cui Pratt era orgogliosamente consapevole, come pure della fama che andava raggiungendo e del nuovo livello a cui stava conducendo il medium Fumetto (mentre Eisner coniava il termine graphic novel, Pratt preferiva parlare di letteratura disegnata; anche perché, diciamolo pure, quando Pratt scriveva e disegnava le sue storie il termine un bel po’ controverso di graphic novel non si affacciava nemmeno all’orizzonte).
Questo il Pratt “pubblico”, quello delle sue opere e delle sue interviste.
Ma il Pratt “privato”?
L’uomo Hugo Pratt, con le sue delusioni e le sue aspirazioni, i pregi e i difetti, è protagonista di questa giornata a lui dedicata.
Partcipano, tra gli altri, Guido Fuga, Stefano Babini, Stelio Fenzo, i giornalisti e storici Salvatore Oliva e Florian Rubis, il critico Gianni Brunoro, lo sceneggiatore Alfredo Castelli.
Una giornata per conoscere nuovi aspetti di un grande artista, nella sua dimensione più umana e quotidiana.
A conclusione del Pratt Day, Stefano Babini e Lele Vianello daranno vita ad una performance omaggio al Maestro di Malamocco, sotto un cielo di stelle nella suggestiva cornice di piazzale Federico Fellini, proprio di fronte al Grand Hotel, a due passi dal mare della città in cui Hugo Pratt è nato.
Oggi, sabato 24 luglio, alle 17.30, inizia l’incontro dedicato a Hugo Pratt. Vi partecipano autori e critici che hanno conosciuto Hugo Pratt e potranno raccontarcene gli aspetti più umani e privati.
Sopra, la litografia realizzata da Lele Vianello e stampata in (appena) 99 copie numerate, che verrà data in omaggio ai presenti fino ad esaurimento.
Un saluto al caro Lele, se mi legge (non ci vediamo da un po’ e non ci vedremo nemmeno a Rimini, SIGH!). Molti dettagli in più sull’iniziativa nelle prossime ore, qui, e subito nel sito di Cartoon Club.
Si parlerà un po’ di tutto (chi è a Rimini è pregato di registrare l’incontro e di “sbobinarlo”, se possibile!); forse anche del ciclo di quattro episodi della già citata Anna nella Giungla, ispirati da una ragazzina che esiste davvero (la belga Anna Frognier, complice e futura compagna di Pratt, che gli darà i figli Silvina e Jonas), l’autore prova a se stesso di essere capace di raccontare, e bene, storie di ampio respiro. Nel primo episodio, gli dà una mano l’amica Gisela Dester, la cui assistenza grafica è evidenziata con una firma sotto a quella di Pratt.
A partire dal numero 19 del Corriere dei Piccoli, datato 12 maggio 1963, leggeremo questa prima parte delle avventure di Anna, con minimi adattamenti apportati nella sede dell’agenzia distributrice, gestita dal disegnatore del Vittorioso Giorgio Bellavitis.
Diverso è infatti il formato originale delle tavole di Pratt, realizzate fra il 1959 e il 1961 negli ultimi periodi del suo movimentato soggiorno ad Acassuso, sobborgo residenziale di Buenos Aires. A questo periodo felice della vita di Pratt (e di altri disegnatori e sceneggiatori italiani) si riferisce la foto sopra, rispetto alla quale avevamo preso un granchio, per la correzione del quale devo ringraziare Roy Mann.
Ritratti nella foto sono (da sinistra): Ivo Pavone, Pratt, Alberto Ongaro, Mario Faustinelli.
Per la cronaca, gli episodi di Anna erano usciti in modo sparpagliato: il primo in Argentina sulla rivista Supertotem della Editorial Fascinaciòn sotto il titolo originale Ann y Dan; il secondo sul settimanale inglese Radio Fun (come O’Hara of Africa); gli ultimi due su Frontera Extra.
Gli esegeti di Pratt, che diverrà noto anche come il Maestro di Malamocco, tengono in grande considerazione questo ciclo, che preannuncia in modo evidente il piglio narrativo che l’autore svilupperà al meglio con la saga di Corto Maltese.
In particolare, il personaggio che irrompe nelle prime tavole, il marinaio Luca Zane (guarda caso, veneziano come l’autore), anticipa qualche caratteristica del suo futuro collega maltese: il romanticismo, l’indecifrabilità, il fascino e la disillusa esperienza delle cose del mondo, che nello specifico comprendono anche la conoscenza dei fiumi dell’Africa e dei suoi canali.
Sopra, alcuni schizzi di Mario Faustinelli.
In questa foto, Pratt sorride al fianco di Dino Battaglia.