Il sito Boing Boing, noto per le sue stranezze, ha impostato un ciclo di cartoons rari, strani, spaventosi e politicamente scorretti degni di essere visionati.
La cura è dell’ASIFA-Hollywood Animation Archive, la qualità dell’immagine molto alta.
Si tratta di pezzi del passato, vecchi almeno di sessant’anni (quando va bene), che rivelano una freschezza ancora sorprendente. Ve ne giro uno, dello scatenato Bob Clampett, ritratto sopra nella sua piscina. Ma bisogna fare CLIC sotto.
You can find a lot of great Bob Clampett cartoons on DVD. Look for the Golden Age of Looney Tunes sets.
E siccome l’appetito vien mangiando, non posso fare a meno di aggiungere anche questo, uscito dalla fabbrica di Paul Terry: Gandy Goose vs the Nazis, detto anche The Last Roundup (1943).
I due protagonisti, Gandy Goose e Sourpuss, incontrano qualcuno che… ci riguarda.
Vale a dire, il nonno di Alessandra Mussolini, il dittatore Benito, raffigurato con sembianze scimmiesche al soldo del porcello Aldolf Hitler.
Molto divertente e a suo modo istruttivo.
Sia questo film che il precedente sono stati esclusi a lungo dalla pubblica visione perché le caricature che contenevano avrebbero potuto sembrare inopportune per un pubblico non smaliziato.
Due dei cartoni blacklisted di cui parlava Andrea Ippoliti a proposito di un ipotetica rassegna di film da “lista nera” per la prossima Napoli COMICON.
Il musicista nero, gatto da vicolo di Tin Pan Alley Cats (Warner Bros., 1943) è il jazzista Fats Waller.
Boing Boing non ha solo divertimento, ma si occupa anche di questioni sociali e di problemi dell’informazione e delle minacce alla sua libertà, facendoli conoscere in tutto il mondo.
Ecco, per esempio, un pezzo sull’ultima (ma sicuramente not least) proposta del Governo Berlusconi di imbavagliare la rete (che gli dà tanto fastidio):
Italy proposes mandatory licenses for people who upload video
Italy’s Berlusconi regime, already known around the world as an enemy of free speech and popular access to the tools of communication, has now floated a proposal to require Italians to get an “uploader’s license” in order to put any “moving pictures” on the Internet.
The government claims that this is required as part of the EU‘s product placement disclosure rules, which is about as ridiculous assertion as I’ve heard this month.
“The decree subjects the transmission of images on the Web to rules typical of television and requires prior ministerial authorization, with an incredible limitation on the way the Internet currently functions,” opposition Democratic Party lawmaker Paolo Gentiloni told the press conference.
Article 4 of the decree specifies that the dissemination over the Internet “of moving pictures, whether or not accompanied by sound,” requires ministerial authorization.
Critics say it will therefore apply to the Web sites of newspapers, to IPTV and to mobile TV, obliging them to take on the same status as television broadcasters.
“Italy joins the club of the censors, together with China, Iran and North Korea,” said Gentiloni’s party colleague Vincenzo Vita…
“It’s the Berlusconi method: Kill your potential enemies while they are small. That’s why anyone doing Web TV — even from their attic at home — must get ministerial approval and fulfill a host of other bureaucratic obligations,” Gilioli wrote. He said the government was also keen to restrict the uncontrollable circulation of information over the Internet to preserve its monopoly over television news.
Interessanti anche i commenti al post di Boing Boing, tanto per ribadire la pena mista a disprezzo con la quale la popolazione italiana è considerata all’estero a causa dell’establishment, considerato negli Stati Uniti illiberale e antidemocratico.