Poiché il ministro socialista Brunetta non ha gradito l’imitazione che Maurizio Crozza ha fatto di lui su La 7 nel bel programma Crozza Italia, il bravissimo comico genovese ha ripiegato su YouTube.
Ecco uno sketch in due tempi ancor più esilarante e surreale di quelli che Crozza ammanniva ogni domenica sera nella scorsa stagione televisiva, prima che la scure censoria del Popolo delle Libertà si abbattesse sul palinsesto anche di quella rete, un tempo gloriosa nonostante il tentativo di soffocamento fattogli da neonata.
Picchi di divertimento in più punti, a cominciare dalla finta invettiva (che un vero ministro non si sarebbe mai sognato di immaginare) contro il Festival del Cinema di Venezia, e Michele Placido in particolare.
Notevolissimo anche il passaggio con citazione del collega Sandro Bondi, al minuto 1.50 di questa seconda tranche, dove con atteggiamento da Gremlin in versione Joe Dante, Crozza fa stridere a Brunetta: “Ti dico Sandro, di chiudere quel rubinetto del FUS (Fondo Unico dello Spettacolo, già sottoposto a tagli letali da parte del governo, n.d.r.), facciamolo al più presto”.
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Come si legge sul quotidiano Il Messaggero>, il vero Michele Placido, confusosi per la perfetta mimesi che il comico Crozza era riuscito a ottenere, ha querelato il vero Brunetta per calunnia.
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Placido, che a Venezia ha presentato il film Il grande sogno,
ha dichiarato:«Sono indegnato, anzi indignati,io e i miei familiari perché il ministro ha usato il mio nome». Il regista ha inoltre controbattuto con la seguente lettera aperta al ministro:
«Ha sbagliato persona, per questo io la denuncio alla giustizia italiana. Questo signore che lei chiama Placido, leggermente schifoso, lavora per il Comune di Roma Teatro Tor Bellamonaca gratis da cinque anni, teatro di periferia signor Brunetta e sempre gratis con le risorse di pochi ha creato un teatro in Calabria per bambini in un posto di sangue e di ‘ndrangheta. i miei ultimi tre film, a proposito di sovvenzioni non ne hanno avute e hanno incassato 14 milioni di euro più le vendite all’estero. Non chiedo una percentuale, ma rispetto. Ho lavorato anche con Mediaset nel rispetto dell’azienda così come ho sempre lavorato lealmente con i funzionari dello spettacolo anche di questo governo. In Francia sarei un pezzo della cultura francese, qui invece sono un pezzo, come ha detto lei, leggermente schifoso».
La lettera si conclude con questo post scriptum: «Il mio prossimo film è prodotto dalla Fox e l’anno prossimo mi trasferisco con la famiglia in Francia per un contratto come regista già firmato con la Pathè Cine, una delle maggiori società in Europa. Le voglio ricordare il titolo del film Miserere! e non è una battuta».
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Michael Moore e Vincenzo Mollica come bonus veneziano!
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PS: Molti ringraziamenti alla sempre attenta Avalongisa (seguite qui il suo blog).