Un amico (e fedele lettore e contributor di questo blog) segnala un episodio a dir poco ridicolo, ma significativo del clima di timore e coprifuoco mediatico (esagero?) che vige oggi nel nostro (ex) Bel paese.
Giuseppe di Bernardo lo riporta con dettagli nel suo blog a questa pagina, qui ci limitiamo a citarne i passi salienti.
L’episodio, accaduto qualche giorno e fa e divenuto immediatamente noto a tutti gli amici di FaceBook presenti nel gruppo di Giuseppe, riguarda la dj insonne Dedemona (Desdy) Metus, rispetta alla quale riproponiamo sotto un’intervista rilasciata per Radio dj a Laura Antonini, a proposito della festa itinerante Desdemona Day che si è tenuta quest’anno, per la sua quarta edizione, a Rimini Comics, festival chiusosi con successo domenica scorsa.
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L’albo pubblicato per l’occasione, Anime fortunate, disegnato da Alessio Fortunato su testi dello stesso Di Bernardo. speciale è Tirato in 11.000 copie, doveva essere distribuito in un centro commerciale, Le Befane, sponsor dell’iniziativa e teatro di una ricca mostra espositiva dedicata a L’Insonne. Preparato in coincidenza con Rimini Comics, ha però avuto qualche problemino. Le parolacce presenti in qualche vignetta e…
… Cito dal blog di Giuseppe: Il problema più grosso, però, è arrivato dopo, quando nella storia, si presenta il cattivo e si dice che è un “sottosegretario alla cultura”. Ecco cosa succede a realizzare una serie ambientata in Italia. La direzione dell’azienda ha visto nella identificazione del un ruolo politico una minaccia. Qualche sprovveduto, o persona in malafede, avrebbe potuto pensare che il cattivo della nostra storia potesse essere identificato in un uomo politico vero, in carne ed ossa, e scatenare una marea di polemiche.
E’ ovvio che gli autori de L’Insonne non intendevano identificare nessuna persona realmente esistente e che i fatti narrati sono solo frutto di fantasia. Ma questo non è stato sufficiente ad evitare che la diffusione degli albi non venisse bloccata per evitare complicazioni.
A questo punto, Giuseppe compie alcune riflessioni, che (naturalmente) mi trovano concorde:
Prendiamo la televisione: se uno sponsor non vuole essere abbinato a programmi scomodi, di denuncia, oppure semplicemente fuori dalla morale comune, impedirà di fatto a questi programmi di sopravvivere. Non si tratta di una vera e propria censura, ma in pratica lo è e non mi dilungo sulle ricadute di questo fenomeno nella cultura del nostro paese.
Aveva ragione chi mi diceva che il cinema e la televisione trattano con difficoltà argomenti come la corruzione nella polizia, perché polizia, carabinieri etc non offrono più gratuitamente l’uso di auto, divise e accessori che devono quindi essere noleggiate dalla produzione.
Non solo, aggiungo io: non faranno più da sponsor ai vari telefilm (o fiction, come la si preferisce chiamare) che trattano avventure con commissari, agenti, squadre speciali etc., allo scopo di aumentare la loro popolarità presso l’opinione pubblica italiana.
Di Bernardo conclude in modo sereno e conciliante la sua disanima:
Ma non me la sento di attaccare l’azienda per la scelta fatta, anche perché comunque ci ha ospitato, ha allestito per noi una splendida mostra e, inconsapevolmente, ha trasformato il nostro tradizionale albetto in una vera rarità. Solo poche copie si sono salvate dal “rogo” e i collezionisti si sono già lanciati sulla succosa preda. Acquistarne una copia prima che si esauriscano del tutto, sarà un buon modo per protestare contro questa specie di censura.
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6 AGOSTO
Di seguito, pubblico il comunicato ufficiale di Cartoon Club su pastrocchio in questione.
Cartoon Club e l’albo “L’Insonne: Anime Mostruose”
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Per la venticinquesima edizione di Cartoon Club, Festival del Cinema di animazione e del Fumetto, come consuetudine è stato realizzato un albo a fumetti ambientato a Rimini.
Quest’anno l’albo è stato coprodotto da Cartoon Club e dalle Edizioni Arcadia che pubblicano la testata dell’Insonne, la cui protagonista è Desdemona Metus, dj della radio fiorentina Radio Strega. Quindi un personaggio italiano che vive le sue avventure in Italia.
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L’albetto realizzato per Cartoon Club e intitolato “Anime Mostruose” trova ai testi Giuseppe Di Bernardo e ai disegni Alessio Fortunato, con copertina disegnata da Andrea Fattori e colorata da Andres Josè Mossa. La storia si svolge in una notte riminese e vede Desdemona ingaggiata come dj presso una nota discoteca della città.
Qui, come molte volte stampa e televisione ci hanno raccontato per via di casi avvenuti in tutta Italia, una potente droga allucinogena viene versata, all’insaputa di una fanciulla/vittima, nella sua bevanda.
Partendo da questo spunto, si sviluppa quindi una vicenda di fantasia. È però anche una storia di denuncia, in cui Desdemona si tuffa a capofitto per salvare una ragazza coinvolta in una situazione dai possibili tragici risvolti.
L’albo era stato sponsorizzato dal centro Commerciale “Le Befane” di Rimini, presso il quale Cartoon Club ha organizzato due mostre: una dedicata a Martin Mystère e l’altra per l’appunto all’Insonne.
Cartoon Club forse ha sottovalutato l’impatto che il fumetto può avere anche in ambiti non tradizionalmente vocati alla sua distribuzione.
È così accaduto che lo sponsor abbia bloccato la distribuzione dell’albo in quanto contenente alcuni riferimenti e sottolineature non in linea con la propria vocazione commerciale e culturale.
Uno spiacevole incidente di percorso.
Ma cosa conteneva di così lesivo la storia scritta da Giuseppe Di Bernardo e disegnata da Alessio Fortunato?
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Ad un certo punto della vicenda (realistica, ma pur sempre parto di fantasia, val la pena ricordare, e senza alcun riferimento a personaggi realmente esistiti o a situazioni accadute), durante un rocambolesco inseguimento, Desdemona a bordo della sua due cavalli tampona la macchina del cattivo, il quale esordisce, da cattivo quale è, con un linguaggio non troppo aulico, coadiuvato anche dal suo autista.
Questa sequenza, unitamente al fatto che, sempre nella storia, il cattivo – personaggio di fantasia – viene definito come “Sottosegretario alla Cultura”, ha fatto sì che il Centro non ritenesse opportuno omaggiare il suo pubblico con questo albo, ritenendolo non adatto al suo target di riferimento.
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A rendere più complessa ancora la questione c’è il fatto che Cartoon Club ha sottoposto allo sponsor in fase esecutiva le tavole disegnate prima che venissero letterate, ovvero prima che il testo fosse inserito nelle nuvolette del fumetto, per ricevere una approvazione su come era stata rappresentata graficamente la facciata esterna del Centro Commerciale “Le Befane” all’interno della storia. Il testo però non era stato fornito allo sponsor.
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La direzione di Cartoon Club, pur rammaricandosi, rispetta la scelta del Centro Commerciale e ritirerà quindi gli albi per togliere dal loro interno (in terza di copertina) la sponsorizzazione del Centro stesso, in modo che non ci siano più collegamenti fra Cartoon Club, Edizioni Arcadia e Centro Commerciale “Le Befane”.
Non potrà ritirare le poche copie distribuite a giornalisti e autori durante le varie conferenze stampa tenutesi prima della decisione presa dalla direzione del Centro Commerciale “Le Befane”.
Il Festival si scusa con gli autori e l’editore dell’albo, e soprattutto con il pubblico accorso numerosissimo per l’edizione del XXV, per il disagio causato, confidando in altre collaborazioni future.
Cartoon Club – Festival Internazionale del Cinema e del Fumetto
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