ANCHE LAMU’ E CANEMUCCA A NAPOLI

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Circa due settimane dopo la chiusura della mostra mercato di Napoli Comicon, ringrazio il mio vicino di casa in Nòva – Sole 24 Ore Marco M. Lupoi per il giudizio lusinghiero sulla manifestazione, le cui mostre espositive proseguono ancora, come si legge nel sito ufficiale www.comicon.it, comprese quelle fuori da Castel Sant’Elmo (che ospita ancora opere di Leo Ortolani, Tanino Liberatore, Massimo Carnevale e molti altri autori, compreso il gruppone di Futuro Anteriore).

In particolare, ricordo Gabriella Giandelli – sotto le foglie (vedi illustrazione sotto) alla Galleria HDE fino al 22 maggio e Urban Superstar Show al MADRE – Museo d’Arte Contemporanea Donnaregina, fino al 25 maggio.

Anche oggi stesso, con un editore e con un autore presenti al Comicon 2009, è capitato di dover riflettere, discutere e tentare di interpretare cosa è accaduto due settimane fa per fare delle previsioni anche sul futuro del nostro settore: l’esplosione incredibile di visitatori, l’abbassamento della loro età media, i sorrisi a tre file di denti dei librai e dei venditori di gadget, i mugugni di qualche editore perché il suo pubblico specifico, dai 25 anni in su, è rimasto soffocato dalle truppe dei cosplayers e ha deciso di non affrontarle, tornandosene a casa (o riprovandoci qualche ora, un giorno dopo; moccolando).

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Fra le varie interviste che ho rilasciato prima, durante e dopo il Comicon, molte delle quali credo si siano dissolte nell’etere radiotelevisiva, mentre altre si sono inguattate in qualche crepaccio del web e non riesco a rintracciarle, ne segnalo due. Per chi vuol darsi la pena di seguirle e magari di commentare su questo blog.

Una e sul sito di Komix.it, a cura di Davide G. Caci.

L’altra è sul sito Exibart.com, a cura di Gianluca Testa.

Riporto di seguito un po’ del (bel) reportage di Marco.

(…)
E alla sera a cena ho mangiato una serie di piatti minuscoli ma tutti inevitabilmente gialli, insieme a quei tre autori ma anche a Ivo Milazzo, Eduardo Risso, Alan Davis, Massimo Giacon, Paco Roca, e una fila inesauribile di autori di mezzo mondo, tutti uniti nella degustazione culinaria in zona Via Chiaia e nel godimento di una città unicamente ospitale.

I risultati si sono anche visti a livello commerciale, con un “tutto esaurito” il sabato, che ha causato la chiusura degli ingressi, come di rado avviene in eventi del genere.

A Napoli ci sono stato pochissimo, due notti e un giorno, giusto per vedere com’era diventato il Comicon, ma ho finito per perdermi in uno spazio e un tempo umani e di sensazioni molto più vasti: la città che sovrasta i sensi, con la sua grandiosità decadente e barocca, fatiscente e maestosa, la notte calda in cui osservare il mare parlando di cinema, di Clint Eastwood e della complicata esegesi di Rat-man, l’attraversamento nel sole di Piazza Plebiscito (con tentativo vano di attraversarla a occhi chiusi in linea retta), e poi Castel Sant’Elmo, il MADRE, tanti fumetti d’autore o meno.

A stare qualche ora al Comicon si capisce non solo che questa città è viva, e abbraccia con abbandono il mondo delle strip e dei fumetti, ma anche che il mondo dei comics sta vivendo, un questa temperie di crisi mondiale e di rivoluzione nella fruizione dei media, una sua stagione di incredibile sviluppo e creatività. A parte gli stand Panini, Rizzoli e Planeta, alla fiera era tutto un pullulare di editori di piccole e medi, con una produzione autoriale tutta nuova, da Becco Giallo a Tunué, da Black Velvet a 001 Edizioni, come una nuova ondata di produzione di autori che usano il formato del romanzo grafico e il modello economico del volume da libreria prezzato 12-15 euro per raccontare nuove storie in modo nuovo. Un’ondata di cui ho acquistato una serie di volumi e che conto di recensire in futuri post di questo blog.

Di seguito, una parte del commento di CaneMucca (geniale) sulla sua visita al Comicon 2009.
Il reportage grafico completo è qui, nel suo blog.

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Grazie a Ziguline per la foto di Lamù riportata sia nel blog di Marco che qua!

  • makkox |

    grazie Luca.
    molto affetto nella tua segnalazione ch’è assai incoraggiante per me.
    🙂
    mi piace fare ‘sti piccoli reportage dalle fiere. ci vado apposta.

  • LPSO |

    Ciao Luca!
    Sono il ragazzo dell’intervista nella sala della mostra dedicata a Leo Ortolani. Spero che le foto che ti ho mandato per e-mail ti siano arrivate.
    L’intervista che ti riguarda è stata trasmessa su un canale di Sky ed ora è sia su Youtube: (http://www.youtube.com/watch?v=qIWD2qmpN_Y&eurl=http%3A%2F%2Fwww.animeclick.it%2Fnotizia.php%3Fid%3D22210&feature=player_embedded) che su AnimeClick (http://www.animeclick.it/notizia.php?id=22210).
    Ciao e buon lavoro! =)
    LPSO

  • Giovannella |

    Il cantante della sigla di Lamù, ma che sia davvero Alex Baroni?
    La voce sembra uguale, nel forum dicono che potrebbe essere lui, ma non sono stata io ad avere l’idea… ma qualcuno l’ha scartata perche siccome e’ morto, non possono andare a chiederglielo.
    Ora, perche’ tutti ci buttano merda addosso quando chiediamo notizie del cantante, perche’ se e’ morto, tanto che male fa?
    Nessuno qui poi ruba nulla a nessuno o infrange la memoria di nessuno. Noi saremmo gia’ fin troppo contenti di sapere che era lui, perche’ la voce e’ bella. Peccato sia morto in quella maniera assurda.

  • La Gerina |

    Non è finita, riporto anche questa anonimità.
    Magari perché era domenica e tutti erano con le chiappe da fuori sulla spiaggia, non ho visto molti commenti a questo post, che è invece di importanza cruciale per il futuro delle mostre.
    Capisco che uno vorrebbe più attenzione per sè che per uno sconosciuto vestito chissà come, ma lamentarsi di come esprime la propria passione un probabile/potenziale cliente è veramente triste…
    vorrei proprio sapere chi ha fatto tali affermazioni.
    E’ come se qualcuno si lamentasse che si dà troppo spazio agli autori con conferenze e simili, mentre la centralità dovrebbe andare al fumetto nudo e crudo.

  • La Gerina |

    Ciao!
    Girando per la rete ho trovato molti commenti su questa quesione del Cosplay.
    Ne riporto uno, sperando che ci siano delle repliche, magari della alzate di scudi da parte dei cosplayers, che non sono la “feccia”, naturalmente… Ma che sono stati poco amati da editori eccetera.
    E voglio ricordare (porca vacca) che i capelli di Lamù DEVONO essere verdi, non di quel colorino lì!!!!
    Cosplayer bocciata!
    Ho trovato ‘sto commento su http://fumettidicarta.blogspot.com/
    Dopo Napoli Comicon gli autori di fumetti si sono sollevati in massa contro la presenza dei cosplayer nelle fiere, forti del Premio Micheluzzi vinto dal fondamentale “Caro Paz, oggi il mondo dei fumetti fa schifo perché ci sono i cosplayer”.
    I fumettisti vorrebbero delle fiere – pardon, dei festival – chic all’altezza della loro caratura di artisti. Chiedono dei convegni seri dove poter dire (la citazione è autentica): “Il fumetto molto spesso è artigianato ma in alcuni rari casi si crea un’alchimia tale fra scrittore e sceneggiatore che viene prodotta vera arte, e modestamente i fumetti che ho disegnato all’apice della mia carriera sono arte”.
    Va da sé che centotrentacinque Joker e un’armata imperiale comandata da Darth Vader non contribuiscono a creare il giusto clima per rendere credibili i gorgheggi degli ego smisurati dei nostri artisti preferiti, come non aiuta la presenza di fanciulle formose vestite da Lamù che distraggono la platea a ogni pié sospinto.
    L’unico modo per arginare l’invasione dei cosplayer è il metodo Billionaire: un buttafuori all’ingresso seleziona gli avventori in base all’abito e decide chi può entrare e chi deve ritornare a casa.
    Abbigliamento migliore per essere sicuri di entrare in fiera: da studente bocconiano di sinistra figlio di papà (possibilmente con carta oro per fare pingui acquisti) o da portaborse di Franceschini.

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