NOTA: Questo post è una riedizione di uno del passato, con l’aggiunta di qualche novità nei commenti…
Visto l’interesse suscitato dal post di Fabrizio Maz-
zotta su Braccio di Ferro (e gli articolati interventi che trascina con sé), prima di dare la stura a due post al fulmicotone su Herman & Katnip gestiti da Andrea Ippoliti, posto in fretta e furia un capola-
voro bracciodiferresco dei fratelli Fleischer: lo leggerete quando il sottoscritto, con Giuseppe Pa-
lumbo, si darà da fare altrove al Marea Festival.
Lo short riguarda il viaggio del marinaio quarantenne (l’età si deduce dalla canzoncina intonata all’inizio del film) alla ricerca del “babbo di bordo”, ovvero Poopdeck Pappy, alias Capitan Trinchetto, alias “Popà”, alias Braccio di Legno.
Il canuto genitore di Popeye si trova da tempo sull’isola dei Goons, indigeni-zombi, un esercito di muti energumeni militarmente organizzati (almeno come lo è una comunità di formiche) con forza bruta in eccesso e poco cervello, anch’essi creati nell’ambito delle strisce quotidiane del ciclo Thimble Theatre e per la prima volta nei disegnai animati al pari del papà di Braccio di Ferro.
Colpo di scena! Dopo aver dato un’occhiata a qesta pagina, il già pluricitato collezionista Andrea Ippoliti ha voluto inviarci una copia originale del cartoon per fare un confronto con questa, che l’animatore americano Kevin Langley aveva tratto da una versione “home movie” in 16 mm. del cartoon.
Così commenta Andrea: “Mostrando tale copia, desidero sottolineare quanto differente possa apparire una medesima opera cinematografica quando proviene da un 16mm di media qualità rispetto ad un originale in 35mm. E’ infatti pacifico, solo per citare l’esempio più lampante, come, nella copia dal 35mm, i backgrounds appaiano in tutta la loro grandiosità e sia possibile rilevare dettagli quasi impossibili da scorgere nella copia dal 16mm (come la scritta sul teschio o gli alberi dalle raccapriccianti fattezze umane).
“Sarebbe pure interessante vedere cosa dicono i visitatori di questo blog, ormai Mecca indiscussa per gli appassionati del fumetto e dell’animazione di qualità, non solo sul cartoon stesso, ma anche in merito alla differenza fra le due copie.”
E’ appena il caso di notare che l’inserviente Alice, in anni futuri ooadiuvatrice di Popeye e compagnia, proviene proprio dall’isola dei Goons, un luogo che nel puzzle del 1934 prodotto dalla compagnia statunitense Einson-Freeman (fondata dal “re del puzzle” Morris Einson) era stata ribat-
tezzata Plunderland (o Plunder Island). Varie versioni dei fatti, secondo le necessità contingenti, coinvolgono il mondo di Braccio di Ferro e i characters che lo popolano.
Tra le altre battute mugugnate da Papeye non dovrebbe sfuggirvi quella, esilarante “Here today, goon tomorrow!” (in luogo di Here today, gone tomorrow!”, “oggi qui, domani là”, per dirla con Patty Pravo) che proferisce sghignazzando mentre si traveste..
Qua sopra una striscia del “più raro” fra i Popeyes: quello disegnato dal grande Bela Zaboly, che precede (dicendola in modo approssimato, la grande epopea di Bud Sagendorf, che è stato da molti considerato il continuatore del grande Elzie C. Segar.
Chi non ha mai visto questo eccezionale film, che spesso mostro ai miei studenti come miglior esempio della cinematografia di Max e Dave Fleischer (e dei giganti che lavorarono al loro Studio) potrà rimanere stupito.
Dal confronto con quello diretto da Dan Gordon, The Hungry Goat, resterà stupefatto ancor di più: sembra che si riferiscano a due serie diametralmente opposte, eppure…
Ancora a scopo di studio (quasi da tutorial) aggiungo due altre sequenze di Popeye con i lineamenti della faccia ridefiniti da John Gentilella. La data è del 1951, ma il personag-
gio aveva una conformazione somatica assai vicina a questa già nel decennio precedente, a differenza di quanto era avvenuto negli anni Trenta, quando presso lo studio dei Fleischer Bros. il marinaio e la sua gang di amici (e nemici) si ispiravano in modo netto alle strisce dei quotidiani, per poi distaccarsene progressivamente senza forti scossoni.
Una sezione del model sheet che gli animatori hanno seguito come guida alle diverse dimensioni di Popeye e di un Goon ci offre anche l’opportunità di confrontare il “vecchio” marinaio dell’era Fleischer con quel periodo Famous, a cui si riferiscono gli schizzi di Gentilella presenti in questo post e nel precedente su Braccio di Ferro.
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In chiusura di post, un altro oggetto del vasto merchandise di Popeye: una maschera di cartoncino leggero realizzata in Giappone. Notare le nuvolette di fumo che escono dalla pipa, disegnata in una surreale prospettiva…
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Il © di Popeye è K.F.S.