I BLOGGER(S) ANCORA SOTTO TIRO (con una lettera di Don Lorenzo Milani)

Servo

Il Senato ha approvato il filtraggio dei siti con l’emendamento D’Alia, senatore UDC e compagno di banco di Totò Cuffaro, come fa sapere Beppe Grillo, il quale fa riferimento al testo di Gaia Bottà citato anche in questo post (che è la ripresa del ragionamento fatto dall’una e dall’altro, con minime interpolazioni, come questa che avete appena letto).

Se, in futuro, un blogger dovesse invitare a disobbedire a una legge che ritiene ingiusta, i provider dovranno bloccarlo. Di leggi ingiuste ne sfornano una al giorno. C’è solo l’imbarazzo della scelta. La prima è stata il Lodo Alfano e l’ultima la denuncia da parte dei medici dei clandestini che si fanno curare.

L’ultimissima, ancora non approvata e che, mi auguro, non riceverà la firma del Presidente della Repubblica, è il decreto appena varato che mette becco nel caso di Eluana Englaro, sul quale sarebbe stato opportuno un atteggiamento di rispettoso silenzio, e non quello che valuto esattamente come Vauro ha raffigurato nella sua vignetta di ieri: un’infermiera della clinica in cui Eluana è ricoverata che scaccia via a copi di ramazza uno stormo di torvi avvoltoi,

Ma torniamo alla legge D’Alia, che può obbligare i provider a oscurare un sito ovunque questo si trovi, anche se all’estero. In pratica schierano i server alle frontiere invece che gli eserciti.

Lettere

Di fronte a queste leggi l’unica risposta è la disobbedienza civile. Loro non molleranno mai (ma gli conviene?).
I blogger neppure.

«Art. 50-bis. Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet

1. Quando si procede per delitti di istigazione a delinquere o a disobbedire alle leggi, ovvero per delitti di apologia di reato, previsti dal codice penale o da altre disposizioni penali, e sussistono concreti elementi che consentano di ritenere che alcuno compia detta attività di apologia o di istigazione in via telematica sulla rete internet, il Ministro dell’interno, in seguito a comunicazione dell’autorità giudiziaria, può disporre con proprio decreto l’interruzione della attività indicata, ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine.

2. Il Ministro dell’interno si avvale, per gli accertamenti finalizzati all’adozione del decreto di cui al comma 1, della polizia postale e delle comunicazioni. Avverso il provvedimento di interruzione è ammesso ricorso all’autorità giudiziaria. Il provvedimento di cui al comma 1 è revocato in ogni momento quando vengano meno i presupposti indicati nel medesimo comma.

3. I fornitori dei servizi di connettività alla rete internet, per l’effetto del decreto di cui al comma 1, devono provvedere ad eseguire l’attività di filtraggio imposta entro il termine di 24 ore. La violazione di tale obbligo comporta una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000, alla cui irrogazione provvede il Ministro dell’interno con proprio provvedimento.

4. Entro 60 giorni dalla pubblicazione della presente legge il Ministro dell’interno, con proprio decreto, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico e con quello della pubblica amministrazione e innovazione,
individua e definisce i requisiti tecnici degli strumenti di filtraggio di cui al comma 1, con le relative soluzioni tecnologiche.

5. Al quarto comma dell’articolo 266 del codice penale, il numero 1) è così sostituito: “col mezzo della stampa, in via telematica sulla rete
internet, o con altro mezzo di propaganda”.”

Questo sarebbe quanto.
Segue, la lettera di un visitor a Beppe Grillo, che cita con cognizione di causa un priore del paesino toscano di Barbiana, autore (con i suoi ragazzi) del famoso libro Lettera a una professoressa, sul quale molti di noi hanno formato la loro passione civile, e anche (almeno alcuni) un sentimento di privata religiosità legato alla determinazione dei loro atti.

.
“Caro Beppe,
è da qualche tempo che ad ogni notizia che mi informa dell’ultima iniziativa legislativa del governo, mi ritrovo a chiedermi se sia giusto rispettare leggi ingiuste. Leggi promulgate per difendere i diritti di pochi e ledere le vite di molti.
Di questi tempi, e con questi pensieri per la testa, trovo di grande attualità le parole di Don Milani, che a distanza di più di quarant’anni credo meriterebbero di tornare a scuotere le coscienze di tutti. L’obbedienza non è più una virtù.
Nel 1965 venne messa in discussione l’uso della forza come sola strategia per tutelare la Patria. Oggi abbiamo bisogno di suscitare nuovi obiettori di coscienza in grado di criticare con giudizio e argomentazioni solide le leggi ingiuste che ci vengono imposte.

Filippo

“[…] Non voglio in questa lettera riferirmi al Vangelo. È troppo facile dimostrare che Gesù era contrario alla violenza e che per sé non accettò nemmeno la legittima difesa.
Mi riferirò piuttosto alla Costituzione.
Articolo 11. “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli…”.

Dovere

Articolo 52. “La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino”.
Misuriamo con questo metro le guerre cui è stato chiamato il popolo italiano in un secolo di storia. Se vedremo che la storia del nostro esercito è tutta intessuta di offese alle Patrie degli altri dovrete chiarirci se in quei casi i soldati dovevano obbedire o obiettare quel che dettava la loro coscienza. E poi dovrete spiegarci chi difese più la Patria e l’onore della Patria: quelli che obiettarono o quelli che obbedendo resero odiosa la nostra Patria a tutto il mondo civile?

Basta coi discorsi altisonanti e generici. Scendete nel pratico. Diteci esattamente cosa avete insegnato ai soldati. L’obbedienza a ogni costo?
E se l’ordine era il bombardamento dei civili, un’azione di rappresaglia su un villaggio inerme, l’esecuzione sommaria dei partigiani, l’uso delle armi atomiche, batteriologiche, chimiche, la tortura, l’esecuzione d’ostaggi, i processi sommari per semplici sospetti, le decimazioni (scegliere a sorte qualche soldato della Patria e fucilarlo per incutere terrore negli altri soldati della Patria), una guerra di evidenti aggressioni, l’ordine d’un ufficiale ribelle al popolo sovrano, le repressioni di manifestazioni popolari? […]”

Don Milani

Ps: Chi volesse dare dei suggerimenti al senatore D’Alia per migliorare il suo emendamento può inviargli una mail a: dalia_g@posta.senato.it

I prossimi post saranno meno drammatici e più fumetteschi.
Almeno un po’ di essi, va’!

Ma questo, che riguarda la sostanza stessa della comunicazione nella rete, ci voleva proprio.

  • Claudio Millanti |

    Facendo riferimento alla proposta legge d’Alia……………………………..
    Credo che ci sia ben poco da aggiungere quando mi passano davanti agli occhi i commenti gia’ espressi e che esprimono l’imbarazzo difronte ad una proposta simile. Riferendomi direttamente all’interessato direi che vedo che chi ha tempo da investire, d’alia, non lo fa’ certo nel nome di una qualsiasi forma democratica specialmente quando cerca di convincere il cittadino della legittimita’ di questa proposta. Vergognati d’alia! non meriti neppure le maiuscole, ti sei “estinto” da solo esponendoti in questa campagna degna del 1600. Sei pagato profumatamente dalle tasche dei cittadini per essere creativo e costruttivo ed e’ per questo che oltre ad essere anacronistico ti esponi anche ad altre forme di denigrazione, chiaro e’ che sei un povero di spirito.
    Di tempo ne e’ passato dagli anni ’70 ma di cose in quel periodo ne sono state discusse tante, di proposte innovative ne’ e’ stata riempita la storia ed e’ per questo che l’indignazione cresce notando che persone come te stanno ancora adoperandosi per destituire forme di diritto che niente hanno a che vedere con i tempi attuali. Se non lo hai capito (mi chiedo chi sono quelli che ti hanno riservato una poltrona come quella dove stai seduto) stai solamente cercando di fare il buon soldatino ma se ti rimanesse un minimo di coraggio, potresti anche illuminarci su chi ti ha messo in bocca questa disqualificante proposta di legge.
    Ne abbiamo abbastanza di nanerottoli che pretendono di mostrare al mondo quanto grandi sono i “coglioni” italiani anche perche’ l’unico risultato ottenuto e’ stato quello di perderci la faccia in ripetute occasioni. Se al posto dei partitocratizzanti ci fossero delle menti a governare il paese allora si che sarebbe possibile vedere i cambiamenti.
    Governi sostenuti dalla saggezza e non influenzati dalla politica o religione, solo in quelle condizioni si verrebbero a creare le condizioni ottimali per una ripresa. Se cosi’ fosse, e tutti i plurimiliardari (fatti sulle spalle dei cittadini) devolveseero la meta’ dei loro capitali per risanare il paese ed il marcio controllo operato dal Crtello Bancario, vedreste che la musica cambierebbe e non saremmo costretti a farci rappresentare da pagliacci che niente hanno a che vedere con le sorti del paese.
    Svegliamoci gente, dopo averci insaccato come dei salumi, rendetevi conto che ci stanno togliendo anche la dignita’ di essere e questa proposta di legge ne e’ la prova lampante, togliere la voce al popolo, togliere il potere della critica che nella meta’ dei casi e’ solo positiva ed atta a stimolare negli addetti ai lavori che , forse, esiste un’ulteriore punto di vista che sarebbe opportuno prendere in considerazione se ritenuto positivo e nell’interesse dei cittadini.
    I cittadini…………..vi siete accorti che i media usano definire i cittadini dietro il termine “massa”? La “massa” e’ una poltiglia che niente ha a che vedere con il riconoscervi una qualsiasi identificazione, una massa e’ incolore, praticamente inesistente.
    Non facciamo che la storia degli ultimi 40 anni sia alterata dalle deformazioni che vorrebbero farci credere che chi e’ stato immolato non ha piu’ ragione di essere menzionato, ragazzi/e diciamo no ai totalitarismi, non mi stava bene l’ideale comunista e non mi sta’ bene neppure cio’ che ci stanno proponendo, fuori i partiti ed i politicanti dal Governo e lasciamo le briglie/sorti del paese nelle mani di chi ci puo’ veramente aiutare. No ai cialtroni ciarlatani.
    Per Quanto riguarda la questione di Eluana……………
    Si alla vita se e’ tale, No alla vita se voluta contro ogni legge naturale. Probabilmente la natura avrebbe gia’ risolto il problema da tempo, solo l’accanimento umano, con l’ausilio di mezzi meccanici, pretende di farci vedere le cose da un punto di vista che niente ha a che vedere con le leggi della natura.
    Restituitele la dignita’ che si merita e lasciatela riposare in pace.
    Claudio

  • claudio |

    Certo che volevamo godere dell’ultima dimostrazione di controllo sull’individuo, questa proposta, che definire ignoblile non renderebbe grazia alla dimensione paradossale della stessa, potrebbe aiutare chi ancora dovesse nutrire dubbi sulla trasparenza offerta dalle rappresentanze dell’attuale gestione politica.
    Che il ns caro nanerottolo, Berlusca, stia facendo il possibile per risultare piu’ ampio della dimensione che madre natura gli ha donato, e’ chiarissimo, cosi’ come la sua linea/non linea di gestione del paese appare piu’ somigliante ad un pentolone di colla dove lui stesso sta’ continuando a rivoltarcisi nell’intento di liberarsi di “passati” scomodi e che poco hanno a che vedere con la carica di chi dovrebbe essere considerato un saggio a tutti gli effetti e che invece, viene ridimensionato a mero coltivatori di interessi privati.
    Certo che una presenza consistente di opinioni critiche non gioverebbe alla gestione di un governo che non offra alternative decenti e specialmente tendenti a restituire una decenza all’immagine dell’Italia e degli italiani. La volonta’ degli addetti ai lavori attuali e’ fatta di opzioni adottate tecnicamente che niente hanno a che fare con l’offrire una soluzione ma bensi’ i fatti ci dimostrano che di cercare soluzioni non se ne parla neppure, vero e’ invece, che piuttosto che cercare di ristabilire gli equilibri “disturbati” da una vita intera ( parlo del cosiddetto debito contratto con quello che e’ definito il Banking Cartel) i ns attuali rappresentanti, come quelli che li hanno preceduti negli ultimi 40 anni di storia, credono che di fatto questa posizione passiva, che costa innumerevoli capitali di interessi pagati, sia divenuto uno status da coltivare anziche’ debellare.
    Bisognerebbe essere informati, e non lo siamo, su quanto sudore degli italiani viene versato ogni anno nelle casse di quel Cartello Bancario che non accenna a risolvere il problema perche’ chiaramente e’ piu produttivo tenerci per i coglioni e di tanto in tanto darci una strizzatina per ricordarci che stiamo usciendo dalle linee pattuite.
    Credo che la maggioranza godrebbe di piu’ se i coglioni sofferenti non fossero quelli degli italiani stessi ma bensi’ quelli dei nostri rappresentanti in carica.
    Berlusca, l’uomo piu’ ricco d’Italia potrebbe risanare le casse dello stato di una buona fetta del debito pubblico……………………..aggiungo una nota a questa definizione: Debito Pubblico………………chi, del pubblico, ha partecipato nel creare quel debito venga lapidato all’istante! Credo che il numero si amplificherebbe se venisse alla luce che le aziende pubbliche sono quelle che piu’ di tutti hanno attinto dalle borse dello stato e lo stato di conseguenza ha richiesto sovvenzionamenti al Crtello Bancario.
    Che i ns Berlusconi cio aiutino a capire in cosa consiste il Cartello Bancario e perche’ riesce ad influire sulle vite dei cittadini.
    Mettere al corrente i cittadini della realta’ dei fatti che hanno portato l’Italia ad essere un paese con i “buchi” richiede una forza di volonta’ enorme e “coglioni” da parte dei politici che purtroppo non hanno. Solo Pannella & una ristretta cerchia di gentiluomini hanno provato, 30 anni fa’, ad aprire gli occhi dell’opinione pubblica am con scarsi risultati vista la volonta’ dei politici di allora di non mutare quello status di cui quasi tutti godevano, senza distinzione di colore a parte il gruppo naif dei “duri a morire”.
    Quindi,mi rivolgo a tutti, dal Presidente della Repubblica ai fratelli/sorelle/compagni/cani sciolti/anarchici/quelli per la verita’/vedete voi come state girati…………….cerchiamo di non dare soddisfazione a questa ultima espressione dittatoriale che cerca di imbavagliarci/accecarci questa possibilita’ di poter partecipare, anche in modo critico, a quello che e’ a tutti gli effetti un diritto che non ha bisogno di approvazioni ne’ di una Camera e neppure di un Governo specifico perche’ siamo e ci vogliamo sentire liberi di esprimerci come, dove e quando lo riteniamo opportuno.
    Il tutto sempre condito con Amore.
    Claudio

  • Lele |

    Avrei voluto intervenire sull’articolo di Repubblica e le vignette di Vauro, ma i commenti al post sono chiusi.
    Strano sistema democratico per favorire il dibattito, ma tant’è.
    Qui la sinistra sta strumentalizzando il caso Eluana per togliere il sondino al Governo, ma mentre i politici discettano e litigano su questioni di potere, una vita sta morendo.
    Torniamo al problema vero : la vita di una persona !
    E’ chiaro che il decreto ha valenza di urgenza, perchè tra pochi giorni, causa la vacanza legislativa e la sentenza di un magistrato, muore una vita.
    A quanto ho letto, di questa morte non glie ne frega niente a nessuno, l’importante è criticare il governo e il vaticano.
    Ho paura di vivere in un paese come questo, dove se non ti puoi difendere ti ammazzano. E se succedesse a me ? Dovrò stillare un testamento biologico nel quale dichiaro espressamente che non voglio che mi interrompano le cure, altrimenti sono spacciato…

  • Luca Boschi |

    Per quello che può contare, ho aderito anch’io al seguente messaggio inviato al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
    Ne copio il testo.
    Per la prima volta nella vita di questa Repubblica libera, democratica e garantita dalla Costituzione il potere esecutivo, per iniziativa del presidente del Consiglio, ha deciso di abolire una sentenza legittima, definitiva, non modificabile della giurisdizione italiana al suo più alto livello.
    Il Capo dello Stato ha fatto sapere al governo che l’atto sarebbe stato incostituzionale, e ciò per ragioni obiettive, palesi, verificabili nella nostra Costituzione e tipiche di ogni ordinamento democratico. Il governo ha deciso di ignorare l’obiezione. Il presidente della Repubblica, in nome della Costituzione di cui è garante, non ha firmato il decreto del governo. Ciò determina una situazione senza precedenti nella vita giuridica e politica italiana.
    Il governo Berlusconi ha deciso di aggravarla annunciando che, in luogo del decreto, presenterà una legge, chiedendo al Parlamento di votarla subito. La legge, anche se approvata, avrà la stessa natura anti-costituzionale del decreto. Tutto ciò su una materia immensamente delicata come la condizione di Eluana Englaro , con una violenta invasione di campo nel dolore di una famiglia e nei diritti civili delle persone coinvolte.
    Sentiamo perciò il dovere di essere accanto al presidente della Repubblica, custode e garante della Costituzione. Chiediamo agli italiani di unirsi intorno al Capo dello Stato e alla Costituzione in questo grave momento nella vita della Repubblica.
    Furio Colombo
    Umberto Eco
    Pietro Ingrao
    Umberto Veronesi
    Roberto Benigni
    Nicoletta Braschi
    Nicola Piovani
    Andrea Camilleri
    Carlo Lucarelli
    Ottavia Piccolo
    Rita Levi Montalcini
    Dario Fo
    Franca Rame
    Antonio Tabucchi
    Moni Ovadia
    Giorgio Ruffolo
    Claudio Rossoni
    Chiara Saraceno
    Luigi Manconi
    Gianfranco Pasquino
    Sergio Givone
    Luciano Canfora
    Stefano Rodotà
    Giovanni De Luna
    Margherita Hack
    Raffaele Simone
    Eugenio Finardi
    Samuele Bersani
    Giancarlo De Cataldo
    Luca Formenton
    Dacia Maraini
    Vincenzo Cerami
    Citto Maselli
    Ascanio Celestini
    Paolo e Vittorio Taviani
    Gino Strada
    Sandra Bonsanti
    Giovanni Bachelet
    Cesare Romiti
    Sergio Staino
    Lidia Ravera
    Luigi Cancrini
    … e moltissimi altri.

  • Vanessa |

    Per dimostrare che è tutta una farsa, basta pensare che chi fa abortire le proprie donne, e chi in questi giorni parla in Sardegna sa a cosa mi riferisco, non ha diritto di parlare di tutela della vita.
    Come non ce l’aveva Giuliano Ferrara che di aborti, per sua stessa ammissione preelettorale, ne cagionò tre.
    Silenzio.
    E solidarietà a Giorgio Napolitano, la cui sedia è minata da questa trama a orologeria della destra eversiva.
    V.

  Post Precedente
Post Successivo