La notizia è che dal prossimo lunedì 13 ottobre alle 21, Sky Cinema 1 trasmetterà in televisione il primo lungometraggio dei Simpson, campione d’incassi nel 2007, nomination ai Golden Globe e al Nastro d’Argento 2008.
Per la cronaca, si dice che nelle sale la pellicola abbia incassato 525 milioni di dollari stabilendo, in Italia, il record assoluto per un film di animazione: quasi 6 milioni di euro solo nel primo week end.
Intendiamoci: la qualità di una pellicola non si misura affatto con il metro del denaro (come quasi nulla nel globo terracqueo, peraltro; compiango chi pensa il contrario), ma in questo caso il film è stato assai divertente e non ha deluso le aspettative degli appassionati.
Tra le guest star del film – in versione animata – i Green Day, quel decerebrato di Arnold Schwarzenegger e Tom Hanks. Non mancano nemmeno parodie e citazioni: da Austin Powers, a Full Metal Jacket, da Jurassic Park a Happy Feet.
Dà notizia dell’arrivo del film sui teleschermi italici la rivista Sky Life di ottobre, da un paio di settimane diffusa in un milioncino di case italiane.
Il © dei personaggi è Fox Film Corporation e Bongo Comics (per i fumetti).
Sky Life dedica alla gialla famiglia creata da Matt Groening la copertina e il servizio di apertura, nel quale Federico Fiecconi e il presente blogger (già responsabile dei Simpson cartacei italiani per oltre un lustro) intervistano Homer, il capofamiglia.
Il trio conversa pacatamente, serenamente, sommessamente, ignaro del chiacchiericcio che diffusosi nel frattempo in rete (o, se vogliamo, nella vita reale, non nella fiction) in base al quale gli autori della popolare serie televisiva avrebbero decretato spietatamente la fine della signora Marge nel corso della corrente stagione della serie, in onda negli USA da fine settembre.
Sarà vero? Sarà una bufala inventata per tenere alta la tensione tra i simpsonofili? Si tratterà solo di un episodio fittizio dai toni macabri del ciclo Treehouse of Horror, un what if che non influisce sullo status quo?
Dirlo con sicurezza è prematuro. Ma se provate a digitare su un motore di ricerca le parole Marge e morte (oppure anche Marge e death) osservate cosa succede.
In questo post non propongo uno (scontato) trailer dei Simpson, bensì una ben più cult versione animata dei Singhsons (versione indiana della famiglia di Springfiled; trovandosi in India tra l’altro, non si può certo definire gialla).
Chi non ha connessione perfetta, forse ci metterà un po’ a far girare questi cartoons, ma vale la pena di aspettare.
Dovrà, peraltro, sopportare anche un po’ di pubblicità di Google, schiaffata in mezzo tra il lusco e il brusco.
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A seguire, un gruppo di ragazzi intona le note di Spider Pig a Times Square, a New York City (la città che oggi ospita la grande mostra di autori italiani organizzata da Napoli Comicon, Napoli Film Festival e VisioNa nell’ambito della quinta edizione di 41° Parallelo: Italian Masters of Comic Book Art, un’ampia mostra con alcuni tra i più prestigiosi disegnatori italiani, in una collettiva alla Scott Eder Gallery a Brooklyn.
Gli artisti in mostra, le cui opere saranno messe in vendita, sono (in ordine alfabetico): Andrea Bruno, Marco Corona, Manuele Fior, Gabriella Giandelli, Gipi, Igort, Tanino Liberatore, Milo Manara, Lorenzo Mattotti, Sergio Toppi.
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Se i Simpson per qualcuno sono (o sono stati) trasgressivi, cosa dire del serial animato Monkey Dust, praticamente sconosciuto agli italiani (ma di cui provvedo a postare un episodio qua sotto, decisamente poco tenero contro l’Islam della jihad)?
Richard Metzer ne parla su un sito che vale la pena di visitare, Boing Boing, così descrivendo questo serial provo di peluia sulle papille gustative:
A three season (2003-2005) anthology of loosely themed animation, the main thread connecting the pieces seemed to do with how dark, shocking and provocative they all were.
There’s never been anything quite like Monkey Dust.
It’s hard to describe it due to its anthology nature, but it might help you decide if this kind of “comedy” is for you, when I tell you that the subject matter includes things like n’er do well terrorists, chat-room pedophiles, kidnapping, drug addiction, sleazy sex, Nazi grandfathers and murder.
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Monkey Dust is, beyond the slightest doubt in my mind, the most far-out TV show yet. And one of the most offensive, certainly. Man oh man is it just great stuff. With the most amazing pop soundtrack including songs from The Eels, Goldfrapp, Pulp and many other notables. Much of the individual animations have made it onto YouTube, but only the first season has made it to DVD.
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