Come annunciato qualche tempo fa, parliamo più approfonditamente di un saggio sorprendente: “La scienza tra le nuvole – Da Pippo Newton a Mr Fanta-
stic”, edito da Raffaello Cortina (€ 26.50, pagg. 404) e in distribuzione in libreria da una decina di giorni.
Per spiegarlo meglio, abbiamo intervistato Pier Luigi Gaspa (biologo, scrittore, esperto di fumetti, inse-
gnante), che l’ha scritto a quattro mani con Giulio Giorello (filosofo della scienza, docente all’Università degli Studi a Milano, editorialista del “Corriere della Sera”).
Pier Luigi non è nuovo a opere che trattano di fumetti e fantascienza, come dimostra il suo vecchio saggio, uscito quasi una decina di anni fa, “Da Rebo a Brendon – Fantaitalia a quadretti”, edito dall’Ente Max Massimino Garnier, e catalogo di una gloriosa, omonima mostra tenutasi a Lucca nell’autunno 1998.
LUCA BOSCHI: I tuoi interessi rispetto alla scienza, più o meno fantastica, e il fumetto vengono da lontano.
PIER LUIGI GASPA: Da biologo, per quanto non esercitante, la scienza è sempre stata una delle mie passioni, e quindi, anche nel fumetto, presto particolare attenzione all’aspetto scientifico/tecnologico delle storie che leggo.
Da appassionato di fantascienza, trovo poi più affascinanti quelle storie (non solo a fumetti) che con la scienza giocano senza barare troppo, ma lavorando per estrapolazione. Tra queste, cito subito certe storie di Don Rosa, come “Il solvente universale”, vero e proprio minitrattato di fisica. Corretto e tutt’altro che pedante, dal momento che riesce a inserire nel racconto una serie di informazioni non banali, rendendole in realtà le vere protagoniste della storia, divertente e coinvolgente.
Credo che un lettore divertito sia più pronto a recepire tali “nozioni”.
LUCA BOSCHI: Da qui, l’idea di “salvare” queste tue ricerche in un libro… Il contatto con Giulio Giorello com’è avvenuto?
PIER LUIGI GASPA: Nella maniera più inaspettata. Sono stato invitato a tenere una conferenza a Genova, nel periodo del Sestival della scienza del 2004.
Si trattava di “Virus vs Zarro la doppia anima dello scienziato a fumetti tra stereotipi e coscienza” (titolo ampolloso quant’altri mai, a riscriverlo ora!).
Alla conferenza, oltre a un vero scienziato, un ricercatore dell’IST di Genova, era stato invitato proprio Giorello. Evidentemente aveva già in mente questa cosa, perché mi ha chiesto la disponibilità a realizzare un lavoro sulla scienza e gli scienziati a fumetti. Il parto è stato lungo, anche travagliato a momenti, ma mi sembra che ne sia valsa la pena, no?
Oltretutto, considera che il progetto iniziale prevedeva circa 200/250 pagine, con un inserto centrale per le immagini e forse altre immagini in nero nel corpo del testo, una decina di capitoli (che non sono più quelli di oggi). Giorello è venuto a trovarmi, credo fosse il 25 aprile del 2005, e il progetto è partito.
LUCA BOSCHI: Così, siete arrivati a quasi quattrocento!
PIER LUIGI GASPA: Ho cominciato a scrivere. Lui pure. Abbiamo messo insieme le cose, abbiamo fatto una serie di briefing telefonici, alla casa editrice il materiale è piaciuto fin dall’inizio e la cosa ha finito per prendere la consistenza di oggi. Il bello è che è stato l’editore Raffaello Cortina a volere un “tomone” così, mettendomi anche nei guai, a un certo punto, soprattutto per le immagini, che date le premesse non avevo assolutamente previsto.
LUCA BOSCHI: Un atteggiamento che mi è molto piaciuto, nel vostro approccio alla materia, sta nel rigore della ricerca, nella sua validità anche per un culture del Fumetto al quale interessa ben poco delle conoscenze scientifiche vere e proprie. Mentre parlate di leggi della fisica o di principi matematici, informate il lettore anche sull’esistenza di fumetti che probabilmente ignorava. Per esempio, affermate di aver individuato il primo vero fumetto italiano di fantascienza, che non sarebbe “Saturno contro la Terra”…
PIER LUIGI GASPA: In effetti, a noi interessava analizzare il rapporto tra fumetto e scienza, ma non per rivolgerci solo e necessariamente all’appassionato di scienza.
Ci interessava anche rivolgerci al lettore di fumetti, sia mostrandogli aspetti inconsueti di personaggi arcinoti, come il Tex Willer di Bonelli e Galleppini, o i personaggi Disney, ma anche scovando curiosità e personaggi poco conosciuti nel nostro Paese e credo anche in Patria.
Per questo, pur rispettando l’assunto di base di un rapporto fra scienza e fumetto, abbiamo citato storie di pressoché tutte le scuole fumettistiche mondiali, e di tutte le epoche. Quanto alla storia che citi, effettivamente è così. Normalmente io stesso l¹ho fatto in un volume che ben conosci sulla fantascienza italiana a fumetti si ritiene che la fantascienza a quadretti italiana nasca nel 1935 con Yambo e si sviluppi con l’arrivo in Italia di “Gordon Flasce” su “L’avventuroso”, del quale spesso si mutuano temi e anche dell’altro.
LUCA BOSCHI: E invece, non è così!
PIER LUIGI GASPA: No, infatti. Esiste almeno una storia apparsa già nel 1934 sul “Corriere dei Piccoli”. Attribuita a tal Girus Piri, si intitola “Il castello dei misteri”, e vede protagonista uno scienziato pazzo che vuole conquistare il mondo servendosi di robot e di un macchina straordinaria che trasforma gli uomini in animali.
Maleficus, questo il nome dello scienziato, torna addirittura qualche anno più tardi finendo su Marte affrontato da uno scienziato buono che alla fine naturalmente vince. I temi della fantascienza classica ci sono tutti, e l’influenza dei comics statunitensi è inesistente.
Piuttosto, si può parlare di epigono di una lunga tradizione fantastica in stile Jules Verne che ha anche in Italia protagonisti di spicco come Motta e Ciancimino, autori di notevoli opere fantascientifiche ante litteram. Alfieri di quella che prende il nome di protofantascienza, che ha visto dunque anche in Italia i suoi autori.
LUCA BOSCHI: Le due prime immagini di questo post si riferiscono proprio al “protofumetto” (definiamolo così, anche perché privo di balloons) di Girus Piri.
Avete fatto altre scoperte fumettistiche degne di nota, magari per caso, lavorando alla stesura del libro?
PIER LUIGI GASPA: Più che scoperte fumettistiche, io parlerei di un approccio insolito a tanti fumetti, anche se potrei citare quanto scritto a proposito di “Crist-031”, storia assolutamente dimenticata dagli appassionati e dagli studiosi, con quel suo considerarsi primo fumetto fantareligioso. Non male, trattandosi di un fumetto del 1975.
Ho letto il post con le ulteriori tue scoperte su questo comic.
LUCA BOSCHI: Il merito, in realtà, in quel caso è tutto di Romano FelMang, autore e collezionista romano, appassionato di Bertoletti e degli altri grandi fumettisti e llustratori delle Edizioni Universo, attivi sull’“Intrepido”, “Grand Hotel”, “Albi dell’Intrepido”…
PIER LUIGI GASPA: Se ci sarà una riedizione del volume hai visto mai ne approfitteremo senz’altro!
Dispiace soprattutto che molte di queste storie, per quanto celeberrime, siano oggi appannaggio di pochi appassionati o di cultori della materia, mentre andrebbero presentate anche alle generazioni più giovani, che si perdono storie mirabili (vedi il Topolino di Floyd Gott-
fredson) e magari pensano che altre più recenti siano più innovative di quanto non siano…
LUCA BOSCHI: Anch’io penso sempre al fatto che questo grande patrimonio creativo rischia di andare perduto. Per questo, nel presente blog dedichiamo molto spazio ad autori e a serie del passato, a costo di sembraere un po’ troppo “passatisti”. Il fatto è che questo tipo di attività di scoperta e riscoperta, nella rete latita, soprattutto rispetto al fumetto italiano.
Tornando al vostro libro, lo ritenete un testo adottabile dalle scuole o per dei seminari universitari?
PIER LUIGI GASPA: Chissà… L’idea non sarebbe male! Potrebbe risultare un modo insolito per interessarsi di scienza…
E in effetti qualcosa di simile si sta verificando. Se son rose, come dice il saggio…
E non per una questione di diritti d’autore, come potrebbe sospettare il lettore più cinico e baro!
LUCA BOSCHI: La prima presentazione del libro è avvenuta a Genova il 26 scorso, con la presenza prestigiosa di Sergio Bonelli come anfitrione. Com’è andata?
PIER LUIGI GASPA: È andata piuttosto bene. Sergio Bonelli (che ti saluta) è stato come sempre un grande affabulatore, divertendo noi per primi con i suoi racconti. Fin troppo modesto nel rappresentare la categoria dei “fumettari”, abbiamo dovuto insistere nel dare a Cesare quello che di Cesare era. In quella sede ho anche ri-scoperto un suo scienziato pazzo della saga di Zagor che mi era totalmente passato di mente. Un tal Very Bad che giocava con raggio rimpicciolitori e le formiche. Ne abbiamo tenuto debitamente conto per il futuro!
LUCA BOSCHI: Farete altre presentazioni in altre città d’Italia?
PIER LUIGI GASPA: Ne è prevista una nuova presentazione a Lucca, nell’ambito di Lucca Comics & Games, sabato 3 novembre alle 14.45 (Palazzo della Provincia, per la precisione), nella quale ci si soffermerà in seguito anche sul rapporto fra fumetto e didattica.
LUCA BOSCHI: Il tema sul quale ci concentriamo nel prossimo post!
PIER LUIGI GASPA: Poi, ci saranno altre date e luoghi ancora da decidere, fra cui Milano (of course), Perugia, novità proprio di ieri, se ho capito bene in collaborazione con l’università e la Bottega delle Nuvole che ben conosci. Dovrebbe essere nel pomeriggio del 24 novembre, ma ti farò sapere per tempo gli estremi esatti.
Poi si vedrà. Devo però dire che i commenti ricevuti sono stati positivi, anche se la maggior parte proviene dal mondo della ricerca e dell’università. A parte le tue considerazioni, gentilissime come al solito, e che ci fanno davvero piacere, aspettiamo quelli del mondo del fumetto e incrociamo le dita.
LUCA BOSCHI: Per oggi fermiamoci qui! Ma nel prossimo post, continuiamo la chiacchierata, mostrando un bel po’ di altre immagini.