Mercoledì 24 ottobre (domani) alle ore 18,00 verrà inaugurata, al Circolo della Stampa di Milano (Corso Venezia 16, tel. 02.76022671) una mostra molto significativa dal titolo “Sette disegnatori del fumetto comico italiano 1970 – 1990”.
Il suo sottotitolo esplicativo, voluto da Sabina Colan-
tuoni, è “Alcuni aspetti culturali e storici della figu-
razione nel fumetto comico italiano”.
“Alcuni” è il termine giusto, poiché è impossibile sintetizzare in un numero di tavole limitato, in sette autori e in sette personaggi, quel periodo tanto ricco e importante che nel Dopoguerra ha fatto sognare milioni di lettori giovani e meno giovani in tutto il mondo, partendo da iniziative fumettistiche dell’editoria italiana, pluritradotte anche all’estero con grande successo.
Gli autori in mostra sono alcuni fra quelli che più amiamo, e i cui nomi ricorrono in questo blog: Luciano Bottaro con Re di Picche, Tiberio Colantuoni con L’Ombra, Nicola Del Principe con Trottolino, Egidio Gherlizza con Serafino, Umberto Manfrin con Tiramolla, Giorgio Rebuffi con Pugaciòff, Antonio Terenghi con Pedrito El Drito (ma in questo avvio di post lo vedere con l’apertura di una sua rinomata storia di Tarzanetto).
All’inaugurazione partecipano Oscar Gandola (presidente della Comunità Montana Lario In-
telvese), Roberto Renzi (giornalista, sceneg-
giatore, creatore di Tiramolla, di Akim e di moltissimi altri personaggi), e Luca Boschi (il sottoscritto, in questo caso nella veste di storico del fumetto).
Saranno presenti, fra gli altri, anche Alberico Mot-
ta, Pierluigi Sangalli, Sandro Dossi (gli amici e colleghi di sempre di Tiberio e degli altri autori in forza alle Edizioni Alpe e alle edizioni Bianconi), il giornalista Graziano Origa, il grafco e disegnatore Paolo Telloli (deus ex machina della fondamentale prozine “Ink”), amici e parenti degli autori.
Di questi autori ci piace cominciare a parlare, e non solo nel breve periodo della durata di questa mo-
stra. Cominciamo con Giorgio Rebuffi, il cui lupo della Steppa Pugacioff è in pieno rilancio, grazie a una benemerita iniziativa di sistematica ripubblicazione delle sue storie. Ne parleremo nei prossimi post.
Giorgio, nato a Milano il 7 novembre 1928, inizia la sua produzione fumettistica nel 1949, creando per le Edizioni Alpe di Giuseppe Caregaro Lo Sceriffo Fox (qui sopra, con Baffos, in occasione della pubblicità di un albo gigante speciale, “Il Carnevale di Cucciolo”), quando è ancora studente universitario. Poco dopo, la stessa casa editrice gli affida anche Cucciolo, e Rebuffi porta avanti la versione umanizzata dei personaggi principali della serie (Cucciolo e Beppe), nati sottoforma di animali antropomorfi.
Nel lifting di Cucciolo e Beppe, Rebuffi si dà molto da fare, sfornando un numero di tavole impressionante, a cadenza costante. Il cartoonist milanese imprimerà per sempre il segno del suo personale umorismo alla saga di Cucciolo, che sviluppa in tutte le direzioni possibili ampliando il campo d’azione dei personaggi e creandone di nuovi, con una verve e una credibilità narrativa all’altezza delle storie coeve di Topolino e Paperino realizzate in Italia. Pensa e disegna storie brevi a gags; sviluppa avventure di ampio respiro ambientate in ogni luogo del mondo e nello spazio; compone parodie e “romanzi” umoristici in costume (spesso usando la formula delle puntate); setaccia ogni territorio della fantasia, dal western, al giallo, alla fantascienza.
Nonostante il fatto che la presenza di Rebuffi sia oggettivamente fondamentale per il lancio del libretto, l’autore non si firma troppo di frequente, né si autoraffigura. Con una decisione redazionale, viene delegato a questo scopo un cartoonist fittizio e simbolico, il biondo Mister Alt, munito di camice bianco, basco nero, cravatta e, ovviamente, dei ferri del mestiere: matite, pennelli e tavolo da disegno.
Mister Alt (disegnato qui a destra da Rebuffi alla fine di una storia di Pantaleo e Coriolano) compare nelle vignette, negli anni Cinquanta, come se fosse un personaggio al pari degli altri, per introdurre storie, ricevere via cavo delle commissioni dall’editore (chiamato genericamente così) ed essere mostrato all’opera, mentre raffigura personaggi che si andranno ad animare nelle vignette successive.
“Distillato” di tutti i fumettisti comici della Alpe, Mister Alt, oltre che da Rebuffi sarà disegnato anche da Colantuoni, da Gherlizza e da Perego.
L’immagine di Cucciolo e del suo environment si collega strettamente allo stile di Rebuffi, che con il suo tratto morbido a pennello (sostituito più tardi da un più sintetico pennino) tratteggia nell’immediato preboom tavole chiarissime ed espressive, che denotano una personalità artistica assai forte. Per questo, la linea grafica di Rebuffi si affermerà sempre più, schivando le contaminazioni e le influenze dei disegnatori di Oltreoceano, come avviene invece ad altri suoi pur bravi colleghi.
Lentamente, alcuni vizietti grafici di cui erano affette in precedenza le storie di Cucciolo e Beppe si cancellano, mentre le innovazioni compiute da Rebuffi faranno da imprescindibile punto di riferimento per gli altri continuatori della serie.
Per esempio, nel giro di pochi anni viene fatta piazza pulita, dei comprimari che hanno ancora le sembianze di animali antropomorfi, introdotti su precisa richiesta dell’editore nel tentativo di dirottare su Cucciolo i tanti, ferventi lettori di fumetti Disney.
Se ne vanno, in questa opera di pulizia, le mani guantate, le scarpe platealmente simili a quelle di Mickey Mouse. Scompaiono, lentamente, anche i nasi disegnati con una sorta di “tartufo” nero, ormai privi di senso in un cosmo che non sia di animali antropomorfi, ma che tuttavia, per anni, erano sopravvissuti sui volti dei comprimari.
Sopra, a sinistra, Tiberio Colantuoni si autoraffigura insieme al caro amico Rebuffi.