LA GUERRA E’ FINITA, MA RICOMINCIA PRESTO

Duck Trump

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Ci si preoccupa dei brogli (legati al voto all’estero) per l’imminente Referendum al quale sono sottoposti i cittadini dell’attuale fritturodipescecrazia, sulla quale ha scritto un interessante saggio Marcello Toninelli.
Ne parleremo appena possibile.

intanto, riguardo alla scandalosa elezione di Donald Trump, c’è chi denuncia come siano stati fatti votare (brogli, brogli!) non pochi immigrati che non ne avevano diritto, e ovviamente, chissà perché, avranno votato per l’evasore patteggiante.

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In chiusura, anche se apparentemente fuori tema, il comunicato di Don Paolo Farinella inviatoci, sulla nostra piccola Italia.


VOTANDO SÌ IL PD TRADISCE I SUOI STESSI STATUTI VIGENTI

di Paolo Farinella, prete Genova. –

L’Assemblea Costituente del Partito Democratico il 16 febbraio 2008 ha approvato
il «MANIFESTO DEI VALORI», di cui elenca i titoli come indice che sviluppa punto per punto.

1. Le ragioni del Partito Democratico
2. Un partito aperto nel mondo globalizzato
3. Nel solco della Costituzione: etica pubblica e laicità
4. Un’Italia più libera, più giusta e più prospera
5. Il pluralismo sociale, per una comunità forte e solidale
6. L’educazione, la formazione, la ricerca scientifica
7. La speranza della pace: la storia non è finita

Al punto 3 «Nel solco della Costituzione: etica e laicità» afferma tutto il contrario di quello che ha fatto con la riforma costituzionale Boschi/Verdini/Alfano e si appresta a fare votando «Sì». Mi chiedo quanti del Pd hanno letto questo documento del 2008?
Se l’hanno letto con che faccia marcia vanno a votare sì? Rinnegare i «principi fondativi» significa segare l’albero su cui si è seduti oppure più volgarmente preferire Renzi e la sua truppa ai «principi fondanti» del suo stesso esistere.

Come non ricordare Giorgio La Pira, poi Padre Costituente, che in pieno fascismo nel 1939/40 pubblicò dieci numeri di una rivista che titolò semplicemente, solennemente, concretamente «PRINCIPI». Non si combatteva un’organizzazione, non si trattava di una struttura, ma occorreva affermare «PRINCIPI», cioè le fondamenta, l’origine, la stabilità dell’origine. In altre parole la propria natura.

Oggi siamo nella stessa condizione: occorre affermare i Principi della Costituzione e venerarli, come dichiara solennemente «IL MANIFESTO DEI VALORI DEL PARTITO DEMOCRATICO», approvato il 16 febbraio 2008 e che RENZI VÌOLA.

Di seguito riporto il punto 3 a testimonianza futura e a ludibrio dell’attuale Pd che rinnega se stesso e le sue origini, rinnega anche la speranza di un miglioramento.
Il testo integrale si trova nel sito del Partito che proditoriamente non l’ha ancora cancellato, lasciandolo come una condanna perenne del mutamento genetico della sua anima:
«3. Nel solco della Costituzione: etica pubblica e laicità Il Partito Democratico vuole assicurare all’Italia una democrazia libera e forte: una democrazia intesa come
partecipazione, inclusione, solidarietà, autogoverno, ma anche come capacità di decisione, come assunzione di responsabilità verso il bene comune.

Il Partito Democratico crede nella democrazia come riconoscimento e ampliamento dei diritti della persona, delle capacità delle donne, delle speranze dei giovani, dell’esperienza degli anziani, del lavoro intelligente di tutti. Perché la libertà di ognuno sarà tanto più effettiva quanto più i diritti di tutti saranno garantiti. E tuttavia, il Partito Democratico sa bene che anche la conquista di nuovi diritti può rivelarsi effimera, se non si afferma un’etica pubblica condivisa, che consenta agli italiani di nutrire un senso più alto dei loro doveri.

La Costituzione repubblicana, nata dalla Resistenza antifascista, è il documento fondamentale dal quale prendiamo le mosse. La Costituzione non è una semplice raccolta di norme: oggi non meno di ieri è la decisione fondamentale assunta dal popolo italiano sul come e sul perché vivere insieme. È il più importante fattore di unità nazionale e di integrazione sociale, proprio in quanto assicura il consenso della comunità sui princìpi della convivenza al suo interno e permette di dirimere i conflitti di opinioni e di interessi. Il Partito Democratico riconosce i valori che ispirano la Carta costituzionale, unitamente a quelli della Carta dei diritti umani fondamentali dell’Unione Europea e della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo delle Nazioni Unite, e li assume come princìpi validi per tutti, al di là delle disuguaglianze legate alla nascita, all’educazione, al reddito e alle condizioni individuali.

La sicurezza dei diritti e delle libertà di ognuno risiede nella stabilità della Costituzione, nella certezza che essa non è alla mercé della maggioranza del momento, e resta la fonte di legittimazione e di limitazione di tutti i poteri. Il Partito Democratico si impegna perciò a ristabilire la supremazia della Costituzione e a difenderne la stabilità, a metter fine alla stagione delle riforme costituzionali imposte a colpi di maggioranza, anche promuovendo le necessarie modifiche al procedimento di revisione costituzionale. La Costituzione può e deve essere aggiornata, nel solco dell’esperienza delle grandi democrazie europee, con riforme condivise, coerenti con i princìpi e i valori della Carta del 1948, confermati a larga maggioranza dal referendum del 2006».

Onore e merito ai MILITANTI DEL PD DI MODENA, di cui una ottantina di iscritti (primo elenco) con la senatrice Pd Maria Cecilia Guerra, prima firmataria, hanno pubblicato un appello per il NO a tutti gli iscritti per fedeltà al «Manifesto dei Valori del PD», pena lo spergiuro e il tradimento. Se i militanti del PD hanno ancora un rigurgito di onore e retta coscienza al prossimo referendum non possono che votare NO. Lo esige il Manifesto dei Valori del loro partito che essi hanno approvato, forse, senza nemmeno averlo letto.
Se, infatti, lo avessero letto, non avrebbe tollerato Matteo Renzi segretario del Pd nemmeno un nanosecondo.