L’ARTE DELLO STORYBOARD

I miei studenti, orfani dei seminari che non sto tenendo quest’anno (ma magari in realtà felicissimi per questo, me li immagino saltellanti sulle reti del letto come i ragazzini dei vecchi Caroselli della Ital Bed (Bidi-bodi-bù…) possono trovare un po’ di ristoro in alcuni di questi filmati che posto a cascata.

Questo, molto istruttivo, è sulla costruzione degli storyboard nei disegni animati.

Se avete una tredicina di minuti a disposizione e una connessione ragionevolmente scorrevole, vale la pena spenderli nella visione di questo video, anche solo per sbirciare una serie di sequenze e immagini del “buon tempo andato” che non si vedono tutti i giorni.

L’inglese di Eric Godberg è semplice e chiaro, non è di ostacolo alla comprensione del tutto, per chi non mastica la lingua.

Sopra, un demo di una studentessa, Jennifer Ager, messo insieme due anni fa circa.
Adesso, Jen (il cui talento era manifesto anche all’epoca) lavora agli Studi Disney.

Posto queste cose, velocemente, perché l’operazione richiede poco tempo.
Ho fior d’interviste e pezzi miei e altri da sistemare e editare, e mi scuso con tutte le persone coinvolte perché non riesco a rispettare i tempi, a postarle, a rispondere come si converrebbe alle richieste e domande che mi giungono anche extra blog…

Fatemi concludere ‘ste maratone, e poi ne parliamo!

  • Daniele Tomasi |

    Si raccoglie quel che si semina, no?!
    E questo vale sia a livello sociale che a livello personale.
    Se le cose stanno cosi’ e’ perche’ tutti, anche quelli che pensano “ma io che avrei pouto fare?”, hanno fatto o non fatto.
    Quindi, ce lo meritiamo.
    Non a livello di singolo, ma certamente a livello di societa’.
    E dopo questa nota apparentemente triste, ma in realta’ di asettica constatazione, lascio unlink ad una mia microanimazione in loop, “Anignomo”, schematica e risparmiosa [un passo-otto, forse 😀 ], l’opposto di quello di JenniferAger.
    A si biri.
    http://danieletomasi.altervista.org/immagini/ani-gnomo.gif
    DT-http://danieletomasi.blogspot.com

  • duccia |

    Caro Luca , wow – per il carino et apprezzamenti pubblici .Penso proprio che la fuga di cervelli abbia un po’ svenato l’Italia , in tutti i settori , é un peccato perché se i migliori partono , ci sono ancora meno speranze che quelli che restano riescano a fare uscire l’Italia dal marasma. a presto D

  • Luca Boschi |

    Ciao a tutti!
    Cara Duccia, poi ti dico anche del TUO storyboard!
    Scusandomi per il ritardo, posso anticiparti pubblicamente che è molto carino e ben disegnato (nel senso di comprensibilità del suo contenuto).
    Alla Scuola Internazionale dei Comics, sezione animazione, ci sono vari livelli di apprendimento e quindi anche di risultati richiesti e ottenuti, come nei corsi di altre discipline.
    Il promo della ragazza americana (Jennifer) che ho postato sopra è a un livello altissimo, da vari punti vista; non solo da quello che salta più agli occhi, la fluidità nei movimenti anche per figure complesse, ma anche per l’approfondimento psicologico dei personaggi, la loro mimica e gestualità da “attori”. La regìa delle singole scene denota una sensibilità davvero fuori dal comune.
    In passato ho insegnato qualche “fase tecnica” di animazione, in particolare proprio la costruzione delle storie, poi soprattutto l’analisi di stili, sequenze e scuole legate a film già realizzati, per coglierne le specificità e trovare spunti ispiratori.
    Per cui, come conseguenza di queste lezioni-sedute non c’era la richiesta di realizzare un promo così articolato e complesso. Il paragone è improbo…
    Ma alcuni studenti hanno poi lavorato in produzioni televisive (facendo i conti con la “micragna” che c’è in Italia), dimostrando di avere le carte in regola per intraprendere la professione.
    Alcuni sono tuttora lanciatissimi.
    I problemi sono stati e sono altri: gli scarsissimi investimenti per serie nuove nel nostro Paese (che non è più il tuo 🙂 ) da parte della Rai, l’inesistenza degli stessi da parte di Mediaset, che se non sbaglio non ha mai rispettato delle norme che la spingevano a produrre, servendosi sempre di traduzioni di film esteri per i propri palinsesti (a parte il recente Cattivik animato però in Vietnam). Infine, va messo in conto il KO dell’industria cinematografica rispetto ai lungometraggi animati, una “disfatta” legata anche a problemi della distribuzione nelle sale e, in sostanza, a tutto il sistema dell’intrattenimento in Italia, privo di concorrenza, iniziative e sostegno pubblico.
    Per cui, se c’è fuga di cervelli all’estero in altri settori iperspecializzati, diciamo che anche quelli migliori dei disegni animati non possono che emigrare.
    Con tutto quello che ciò comporta. C’è chi non se la sente e dopo un po’ di lavoro sottopagato nel nostro bello Stivale decide di fare un altro mestiere; è costretto a farlo.
    In Francia le cose vanno meglio, MOLTO meglio, com’è noto…
    Ciao per ora!
    Luca

  • duccia |

    Direi un bel esempio di story già a uno stadio avanzato di animazione. parecchie ore di lavoro al minuto , penso….. i tuoi studenti lavorano cosi’?

  • Tuca Feluca |

    Una cosa completamente divrsa, dopo un doverso apprezzamento per il filmato e per il promo della studentessa (Cazzarola!!!). Sul blog della Tunuè potrete trovare in anteprima le tavole di alcuni dei nuovi graphic novel degli autori Tunué per il 2009.C’è anche la possibilità di abbonarsi alle pubblicazioni Tunué 2009 – saggi e graphic novel – e di partecipare al concorso: Fotografa la tua collezione di fumetti.
    Potresti vincere un abbonamento Tunué!
    Per tutte le info:http://www.tunue.com/

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