L'articolo BONVI ALLO SPAZIO BIANCHEN proviene da Cartoonist globale.
]]>Con Sofia Bonvicini, figlia del Maestro, Andrea Mazzotta, Marco e yours truly, questa sera varie piattaforme parlano di Bonvi, con il pretesto dell’uscita del magnifico volume edito da Nona Arte L’uomo di Tsushima.
Gli organizzatori dello Spazio Bianco assicurano una durata di un’oretta e mezzo.
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]]>Non è affatto semplice ricostruire la complessa carriera pittorica di Onofrio Bramante, conosciuto dai nostri lettori soprattutto per le sue storie Disney, continuamente in ristampa, o, per esempio, per la serie Carabina Slim
o il ciclo epico di Falco Bianco.
Sotto, le copertine di due suoi albi a striscia e di un “bonellide” con (appunto) Carabina Slim, eroe positivo in camicia nera (in omaggio alla schietta fede politica dell’autore) creato per il mercato francese e poi riproposto anche in Italia con scarso successo, insieme ad altri personaggi che Bramante aveva sottoposto all’attenzione di Sergio Bonelli per la loro pubblicazione in appendice a testate come Il Piccolo Ranger o Il Comandante Mark.
Intanto, appena sbarcato a Roma da Milano, Bramante accetta un incarico importante dalla tipografia ed editrice Diana, che oltre a pubblicare una versione a fumetti delle avventure (altamente improbabili) del genio della comicità Totò, ha rilevato le testate Bambola e Lupettino, all’epoca piuttosto famose e redditizie. Per Bramante, questo che assume prima ancora di compiere trentadue anni, è un ruolo piuttosto impegnativo, ma non pagato sufficientemente per garantire una dignitosa trasferta romana; per questa ragione tenta di renderlo più redditizio ricoprendo tutti i ruoli individuabili, disegnando a tappeto interi albi, nei limiti delle sue possibilità. Due inchiostratrici ripassano i suoi veloci schizzi a matita, almeno quando non se ne occupa di persona l’autore stesso. Il poliedrico scrittore-disegnetore-giornalista Massimo Liorni lo aiuta occasionalmente per qualche soggetto (come il pluripubblicato Le fortunate avventure del negretto Tom, definito ironicamente «un giallo con due neri», perché interpretato da un paio di personaggi afroamericani), mentre Raoul Buzzelli, nell’ambito di questo piccolo staff, coniuga con il ruolo di fumettista anche quello di grafico. Bramante scrive e disegna storie, talvolta firmandosi «Nino Brams» direttamente sotto i titoli. Inoltre illustra le copertine, seleziona i redazionali, moltiplica gli stili fingendo di essere più artisti, ricicla vecchio materiale, scrive racconti in testo (siglandosi «B. R. Mant»). La sua fabbrichetta di tavole, che porta il nome di Studio Brams, ha però il difetto, reiterato più volte anche in futuro, di soffocare sistematicamente ogni altra voce alternativa nelle pubblicazioni che cura.
«Bramante aveva l’aspetto di un “giovane vecchio”», ricordava Liorni. «Era grosso, calvo e con qualche capello bianco già a poco più di trent’anni: il classico milanese a Roma con la voce rauca che garantiva “Faso tuto mi”, ma che poi di giorno non lavorava mai. Cominciava a farlo verso le 11 di sera. Il suo studio era un porticciolo dove si fermava qualcuno che poi avrebbe anche fatto strada, come il paroliere Franco Migliacci, che per Bambola scriveva delle didascalie rimate (all’epoca aveva
ancora il naso adunco, prima dell’operazione)».
Ci siamo già occupati in passato di questa attività pittorica del Maestro. Ma adesso giungono notizie inedite. Alcune sono in questo primo post, altre saranno descritte in una seconda occasione da Lido Contemori, valente vignettista e illustratotre che lavorò, a Milano, nello studio di Bramante.
Il dipinto in apertura di post riguarda alcuni episodi episodi della Storia di Fasano, raccontata attraverso le cinque lunette installate nella Sala Consiliare del Comune di Fasano.
Atre civile, quindi, non sacra in questo caso.
Diverso è il discorso per gli episodi della vita di S. Antonio Abate, nell’omonima Chiesa, delle quali parla la critica d’arte Antonietta Nista nel periodico di attualità culturale Il Menante.
Il Grande Dipinto, eseguito per la Società Operaia di Mutuo Soccorso, è una tela di dimensioni parietali, quasi un murales.
Lo mostriamo diviso in tre parti, che i visitors del blog devono immaginarsi di ricomporre visivamente nella loro immaginazione.
La storia incomincia a sinistra.
Dove un fabbro ferraio batte, ancora caldo, il ferro di un futuro attrezzo da lavoro. L’incandescenza dello strumento è quasi viva. Procedendo, incontriamo il battitore di rame, poi ancora l’intrecciatore di sedie, e dietro a questo, uno stralcio di vita quotidiana contemporanea: una donna, l’unica nell’opera, con il figlioletto in braccio, si rivolge al falegname per commissionare dei lavori.
Lo scenario si amplia e l’importanza del lavoro, e dell’artigianato in particolare, viene accentuata da una serie di botteghe e di uomini concentrati nelle proprie attività.
Il Grande Dipinto si conclude con i muratori, costruttori di case e, metaforicamente, dell’avvenire della collettività.
La talentuosa allieva del Maestro Onofrio Bramante, Dina Mosca (che ringrazio calorosamente), ci fornisce una lista molto ampia di dipinti di tema religioso realizzati qualche decennio fa.
Sotto, come anticipo, un dipinto della pittrice, prescelto per una rassegna d#arte che la riguarda, tenutasi lo scorso settembre 2011.
Lo spunto nasce dal commento di un lettore, Nicola, che nello scorso mese di aprile scriveva:
Cari amici, anch’io ho avuto il piacere di conoscere il Maestro. persona dotata di grande rispetto e personalità e devoto alla storia ed alla santità.
Credo che vi sia anche una chiesa di Busto Arsizio abbellita dalle sue opere. Ciao a tutti
Dina Mosca risponde, penso perché direttamente coinvolta nelle collaborazioni a Onofrio Bramante:
La Chiesa cui si riferisce Nicola non è a Busto Arsizio, ma è la “CHIESA BEATA VERGINE MARIA IMMACOLATA”, Caserma “U. Mara”, Base NRDC – ITA, Solbiate Olona – VA.
Le opere del maestro Bramante alle quali anch’io ho collaborato sono:
1) San Francesco d’Assisi
2) Santa Caterina da Siena
3) Sant’Efisio
4) San Matteo
5) San Giorgio
6) Santa Barbara
7) San Maurizio
8) San Camillo de Lellis
9) Madonna di Loreto
10) San Michele Arcangelo
11) Costantino e la Battaglia di Ponte Milvio 12) La Battaglia di Parabiago
13) Natività
14) Deposizione
15) Resurrezione
Nel Circolo Ufficiali della Caserma si trova: Allegoria Eroica (Bersaglieri e Carristi uniti nell’estrema difesa dell’ultimo lembo di terra africana).
LINK (più o meno) CORRELATI (sempre che siano ancora attivi. Va verificato se e quali e quanto).
ONOFRIO BRAMANTE PITTORE (ANCHE) SACRO (prima parte)
JERRY SPRING E CARLOS TRILLO SU LANCIOSTORY (CON BRAMANTE ANNESSO)
L’ARTE DI DINA MOSCA
UN ADDIO A VEZIO MELEGARI
TRIBUNZIO NEL WEB, CON LEO CIMPELLIN E VEZIO MELEGARI
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]]>Poiché l’Anafi pubblicherà presto un inserto su su Onofrio Bramante (August 3, 1926, Milan – June 24, 2000, Monopoli), su Fumetto, val la pena rispolverare l’argomento.
Di Bramante si trovano in rete, nel sito Comic Art Fans, alcune tavole originali di provenienza diversa, create per il mercato italiano o per quello francese (del quale, su Fumetto parlerà a lungo Nicola Pesce, omonimo dell’editore).
Sopra, una sua tipica tavola con quiz, storielle, spigolature e altro, come quelle realizzate per Richetto, per Bombolo, per testate delle Edizioni Dardo, delle Edizioni Alpe, ma non solo.
Sopra, due tavole appunto con e di Bombolo, testata che la Dardo fa seguire alla popolare Tarzanetto di Antonio Terenghi.
Bombolo e Stinchi (divenuto Stecco) sono due personaggi antichi della storica testata omonima dedicata al primo dei due, che per ragioni nostalgiche Bramante decide di recuperare a suo modo, cambiando completamente i connotati dei personaggi principali della serie.
Segue una pin-up di taglio (con arma, pure, “da taglio”) realistico-avventuroso, che denota la commistione di stili, fatta disinvoltamente da Brahms (così amava firmarsi, anche) fra sacro e profano.
Talvolta lo troviamo anche come Nino Bramante o come Nino Brams, senza la “h”, per esempio nei suoi primi lavori per la casa editrice Diana, sulla quale ci sarebbe da fare un discorso ampio che ci porterebbe fuori tema.
In un certo senso, è un dipinto con una sua sacralità anche quello che mostro sopra (© Disney, da un raro volume di Arnoldo Mondadori gestito da Vezio Melegari all’inizio degli anni Sessanta; lo stesso © riguarda anche le illustrazioni in bianco e nero che seguono). Raffigura una moderna arca di Noè, come si può vedere, con animali antropomorfi di varia natura, fra i quali anche Zirlino il leone pecorino (altrimenti detto Lambe-e-e-e-eh-rt).
La mano che ha dipinto questa illustrazione, nonché la tavola della prima storia del piccolo pellerossa Argentovivo che riproduco sotto, è la stessa che ha realizzato anche i pannelli sacri.
Ma nel contempo è anche quella che dette i natali a Top Mix e al Rat-West (a destra in un sagomato pubblicitario per le edicole disegnato da Attilio Ortolani, dove il topo è in compagnia di Tiramolla) e le illustrazioni disneyane a china che seguono.
Ecco di nuovo anche Carabina Slim…
Alcuni dipinti postati in precedenza in questo blog si riferiscono alla Confraternita Maria SS.ma del Carmine, a Taranto. Le informazioni pubblicitarie in merito recitano così: Entrando dal nuovo portale aperto in piazza Bolognini ed inaugurato il 1 dicembre 2001, al di sopra del quale si possono ammirare le dodici formelle raffiguranti scene della vita di Maria, si resta subito colpiti dai grandi quadri murali che si trovano in fondo alla chiesa.
Molto suggestivi e significativi dal punto di vista religioso, sono opera di Onofrio Bramante, pittore contemporaneo di Milano al quale il Consiglio di Amministrazione dell’Arciconfraternita affidò l’incarico di dipingerli il 6 giugno 1983.
Questi dipinti si trovano nella parte nuova della chiesa che vene ampliata in un primo tempo dopo il terremoto del 23 novembre 1980 che aveva danneggiato la statica dell’edificio e di nuovo nell’anno 2001.
Bramante (sopra ritratto da Giuseppe Festino), detto Brams, ma anche Brahms, per rifarsi beffardamente al notorio compositore (Milano, 1° agosto 1926 – 2000), come si vede era un versatile pittore di impostazione classica, abile sia nel fumetto realistico (Falco Bianco, Jean Lafitte, Dixy Scott, Carabina Slim) che comico (Piccolo Crockett, Lupettino, Babeo, Richetto (vignette sotto), Bombolo, Professor Fantax, Mgù, Zizì, Bao e Menemao, Il Commissario Barbison).
L’esperto ed appassionato di fumetti Roy Mann ci ricordava che a suo tempo Brams sveva disegnato anche un Albo dell’Intrepido. Negli anni Cinquanta si era recato a Roma, abitava nella zona di Piazza Cinecittà. Era andato alla conquista del mondo fumettistico romano (Mario Nerbini, Ugo dal Buono, Gabriele Gioggi e così via), ma probabilmente non c’era trippa per gatti e quindi, più tardi iniziò a collaborare col mercato francese, dopo che svariate sue storie erano uscite per Les Editionts du Remparts, collegate alla romana Fratelli Spada.
Alle storie disneyane, la prima delle quali è Topolino e l’attività dello zio in ozio, pubblicata in apertura dell’Almanacco Topolino n. 53 del maggio 1961, Bramante affianca le illustrazioni per molti libri commissionatigli dallo studio di Melegari.
Il primo di questi è L’allegra brigata di Paperopoli (1962), della Collana Carosello.
Abbandonati i fumetti, dalla fine degli anni Settanta Bramante si dedica di preferenza (e poi esclusivamente) alla pittura, se possibile su grandi superfici: suoi olii si trovano nella Cattedrale di San Gerardo a Potenza, nella Chiesa del S. Cuore a Monopoli e al Palazzo Patigno, sede del comune di San Colombano al Lambro.
Fra i suoi temi preferiti ricorrono scene di battaglie, personaggi teutonici di effetto, figure di crociati, immagini di grandi imperatori.
Su Bramante si è scritto poco anche perché in vita, il Maestro è sempre stato distante dalle mostre mercato, dai convegni e dagli altri “ricettacoli di fans”, evitando anche di far circolare delle sue foto. E nella sola intervista rilasciata (concessa a Domenico Denaro nel 1986, a proposito di Falco Bianco) ha dichiarato di aver chiuso per sempre con i fumetti, e di essersi felicemente dedicato alla pittura dopo aver chiuso il precedente capitolo della sua vita.
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]]>L'articolo IL FUMETTO POCKET DEL DOPOGUERRA! proviene da Cartoonist globale.
]]>Come sempre,riporto notizie e commenti altrui, con notevole ritardo, di cui certo non mi vanto.
“Fumetti a sinistra, un mondo dentro al balloon”, trasmissione andata in onda ormai quasi un mese fa, ovvero domenica 31 ottobre (ma ancora ascoltabile online) a cura di Morena Moretti e Alfredo Pasquali, incontra Luca Boschi, definito da queste importanti pagine web “uno dei più seguiti blogger delle strips”, presentando il suo ultimo saggio Italia Ride (“ultimo” ma in realtà altri ne sono usciti, a più mani, in attesa di un altro, a un amano sola, praticamente già scritto ma ancora inedito, l’avventurosa epopea del fumetto comico italiano del dopoguerra, un racconto che rivive tutti i grandi eroi che hanno seguito la gioventù di tante generazioni.
Prosegue la presentazione:
“Come transitò l’Italia dei fumetti dal fascismo all’Italia repubblicana? Come sopravvissero quegli autori che nel ventennio avevano prosperato? Quali giornalini hanno contrassegnato le prime età di tanti ragazzi post ’45?
“Tutto questo e molto altro nell’intervista di Morena Moretti a Luca Boschi, figura davvero rilevante nel mondo dell’organizzazione e della critica italiana del fumetto.
”
A seguire Rachele Copparoni incontra Liliana Cupido e Martina Sarritzu, coautrici di A.M.A.R.E., antologia a fumetti realizzata da cinque autrici, Eliana Albertini, Martina Sarritzu, Roberta Scomparsa, Alice Socal e Amanda Vähämäki, che esplora l’adolescenza e le sue fasi, raccontando amicizie, relazioni e scoperta della sessualità.
Come spiega ai nostri microfoni la curatrice dell’antologia Liliana Cupido, quello che unisce il volume è l’intenzione delle autrici di esternare un’urgenza di comunicazione, rivolta anche a potenziali lettori e lettrici adolescenti. Sono quindi emersi, a livello di tematiche, alcuni fili rossi: il racconto delle relazioni (amicizia, amore) e dei cambiamenti relativi al proprio corpo, la scoperta della sessualità, le difficoltà a relazionarsi con i propri familiari. Questi elementi sono trasversali, e si declinano in ogni storia in una modalità differente.
A.M.A.R.E. non è solo un libro, come precisa Liliana, ma anche un progetto pedagogico in itinere, che nasce da una rete di sostegno tra la Regione e il Comune di Bologna, grazie al lavoro dell’Assessorato per le Pari Opportunità; l’idea delle autrici è stata inizialmente quella di cominciare un laboratorio virtuale (via mail) in cui ognuna aggiornava le altre sull’avanzamento della propria storia, portando avanti, di pari passo, il lavoro individuale e il confronto collettivo. Un processo d’insieme stimolante che ha dato vita a un progetto e un percorso pedagogico, il cui obiettivo sarebbe rivolgersi, in futuro, anche agli adolescenti delle scuole superiori tramite laboratori e workshop.
Ascolta la trasmissione qui: https://archive.org/details/02-ridere-luca-boschi-a.-m.-a.-r.-e.-liliana-cupido-e-martina-sarritzu
Radio Città Fujiko è edita da “L’Informazione Nuova” soc. coop., Via Zanardi 369 – 40131 Bologna Radio Città è una testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Bologna in data 12/05/1977 aut. n° 4553 Direttore Responsabile: Alessandro Canella.
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]]>L'articolo GLI ARTIGIANI DELLE NUVOLE proviene da Cartoonist globale.
]]>Artigiani delle Nuvole organizza BARF – Bambini e Adolescenti ripartono a Fumetti per rispondere al disagio.
Si comincia con una foto zagoriana della prima classe SCLC Spirito con la Scure.
“Maxi risse a Brescia tra ragazzi”;
“Brescia, un centinaio di ragazzi accerchiano e minacciano i vigili”;
“Maxi rissa programmata tra bande di minorenni a Brescia”.
Questi sono solo tre dei molti titoli apparsi sui giornali locali, nel periodo tra marzo e settembre nel territorio di Brescia. Durante il lockdown i ragazzi hanno accumulato frustrazione e rabbia in quantità tale da dover trovare una valvola di sfogo, con ogni mezzo a loro disposizione. Le famiglie si trovano in una situazione non facile da gestire, complice anche la distanza comunicativa intercorsa tra le nuove generazioni. Serve una proposta strutturata, pensata per far esprimere il disagio che i giovani stanno portando con sé, usando però un linguaggio intergenerazionale. L’Associazione Artigiani delle Nuvole e la Cooperativa Essere sono convinti che il fumetto possa essere la strada giusta.
Parte a questo scopo, già adesso a novembre, il progetto BARF – Bambini e Adolescenti ripartono a Fumetti per aiutare bambini (6 – 11 anni) e ragazzi (12-17) a esprimere il loro disagio, con esperienza ed empatia 2 volte a settimana, 2 ore ad incontro per 11 mesi. Attraverso laboratori gratuiti verrà offerta la professionalità e l’esperienza di fumettisti ed educatori professionali che permetterà a bambini e ragazzi di realizzare la propria narrazione per immagini per esplicitare ciò che li turba. Narrare il disagio per superarlo.
Il progetto è supportato finanziariamente dagli appassionati di fumetto raccolti nelle associazioni “SCLS – “Spirito Con La Scure” (ispirata a Zagor), “Amys” (ispirata a Martin Mystère) e “Dylandogofili” (ispirata a Dylan Dog). Ogni associazione si è resa disponibile ad adottare una classe di progetto per l’intero anno.
La prima classe a partire sarà la classe “Spirito con la Scure”, che coinvolgerà una ventina di ragazzi del quartiere San Polo.
GLI ARTIGIANI DELLE NUVOLE a.p.s
Via Uberti, 37 – 25127 Brescia – CF.: 98198760179 Referente: Mirko Perniola cell.: 349.66.54.520
Per qualsiasi chiarimento o approfondimento: Mirko Perniola cell.: 349.66.54.520 mail
artigianidellenuvole@gmail.com
“Il fumetto è uno strumento di comunicazione autonomo, con caratteristiche peculiari diverse dal libro e dal cinema. E perché non sarebbe legittimo raccontare in questo modo? Vi sono molti modi di raccontare: con la parola scritta, con la voce, con l’immagine ferma o con l’immagine in movimento. Ognuno ha la sua funzione.”
(Gianni Rodari)
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]]>L'articolo NUOVA BIBLIO DELLE NUVOLE, A PERUGIA!!! proviene da Cartoonist globale.
]]>Salute a tutti (“innanzi tutto” si suol dire)!
Innanzitutto, scuse a pioggia a tutti gli amici, gli interlocutori, i questuanti, gli zoologi, i professori universitari e i no-vax a cui non ho potuto rispondere o semplicemente dare udienza nei mesi scorsi: troppe altre cose da fare, su vari fronti.
Be’, ricominciamo, come cantava quello dal collo taurino il cui cognome rimanda a un simpatico orso e a un imbarazzante, mefitico ex generale.
In cornerissimo annuncio un evento che si tiene fra un giorno (se leggete oggi questo post): il 19 novembre alle ore 18, quando cioè avverrà l’inaugurazione ufficiale della nuova sede della Biblioteca delle Nuvole di Perugia.
A tenere a battesimo la nuova prestigiosa sede sarà l’assessore alla cultura del Comune di Perugia Leonardo Varasano. Saranno presenti l’assessore Gabriele Giottoli e lo staff dirigenziale del sistema bibliotecario dell’amministrazione, un rappresentante dell’AIB, Associazione Italiana Biblioteche.
Nell’occasione sarà presentato il nuovo “Centro Studi sul fumetto e la narrativa disegnata” dedicato alla figura di Romano Calisi, intellettuale tra i pionieri dello studio del medium e del suo utilizzo nella didattica, prematuramente scomparso.
Nel 2020, a causa dell’emergenza sanitaria e trovandosi la sede storica in un edificio a vocazione scolastica, è stata trasferita nella nuova sede di piazza Vittorio Veneto, davanti alla stazione di Fontivegge (al piano terra, nell’edificio ex Upim). Dopo i disagi inevitabili del trasloco, pur avendo continuato con le cautele dovute l’attività di consultazione e prestito, finalmente viene ufficialmente inaugurata e presentata alla cittadinanza.
La Biblioteca delle Nuvole, biblioteca comunale dei fumetti di Perugia, è attiva dal 2002. Dal 2008 diviene a tutti gli effetti comunale, seppure gestita dall’associazione culturale UmbriaFumetto a titolo totalmente gratuito. E’ quindi l’unica biblioteca comunale specializzata in fumetti e libri illustrati d’Italia e possiede un patrimonio di oltre 60.000 pezzi.
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]]>L'articolo FANTOMIUS & C. A MONTERIGGIONI, SABATO proviene da Cartoonist globale.
]]>Per una serie di ragioni questo blog è sempre meno frequentato da chi ne compìla i post, e men che meno da chi, navigando fra un social e l’altro, ne leggeva i contenuti che rimbalzavano.
Ma ora, quantomeno, evidenziamo questo: al Castello di Monteriggioni, in Piazza Dante Alighieri.
Mercoledì 21 luglio alle ore 21,15 si inizia con uno show circense di grande qualità: “Sonata per tubi”. Ferdinando D’Andria, Maila Sparapani e Maritù D’Andria porterano in scena il circo contemporaneo che ricerca le possibilità musicali di oggetti ed attrezzi di circo, trasformandoli in strumenti musicali attraverso l’ingegno e l’uso della tecnologia.
Venerdì 23 luglio sarà la volta di un appuntamento straordinario: il concerto di Antonio Sorgentone e la sua band. Si tratta di un cantante, pianista, considerato tra i migliori nel suo genere in Europa. Nel suo repertorio propone un mix di 50’s R’n’R, boogie woogie, brani originali e classici swing italiani di grandi del passato come Renato Carosone o Fred Buscaglione.
Sabato 24 luglio il Castello di Monteriggioni sarà invece interamente dedicato al mondo Disney. Si inizia alle ore 19,30 con il concerto della Associazione Culturale Monteriggioni Non Solo Musica dedicato alle cover dei film Disney.
Mentre alle 21,15 seguirà un’occasione imperdibile e difficilmente replicabile: il talk show “Topolino, Paperinik, Fantomius: come nasce un fumetto”, con Luca Boschi e Marco Gervasio intervistati da Daniele Marotta in coordinamento con FOF Fumetto Oltre Fumetto e Associazione La Scintilla.
Gervasio parlerà dei suoi Paperinik e Fantomius, del suo lavoro per la Disney, Luca Boschi racconterà storie incredibili di albi, personaggi (non solo Disney) con un focus dedicato al celebre “Topolino all’Inferno”, come piccolo omaggio a Dante nella piazza che porta la titolazione a Dante Alighieri. Storie, proiezioni, disegni: una serata speciale nell’incanto della più grande immaginazione a fumetti di ogni tempo.
Infine Domenica 25 luglio il Castello sarà pervaso dalle sonorità irlandesi dei Willos’ con “An Irish Night – Una notte irlandese”, veramente da non perdere per la qualità degli artisti che calcheranno il palco: Stephanie Martin, violino; Angelica McGlynn, voce; Massimo Giuntini, pipe uilleann, flauti, bouzouki irlandesi (musicista ex Modena City Rambles); Luca Mercurio, bouzouki irlandese, chitarra folk; Lorenzo del Grande, flauti irlandesi e da concerto; Giulio Putti, bodhràn.
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]]>L'articolo AUGURI, DON ROSA! proviene da Cartoonist globale.
]]>Molti auguri a Don, che ha appena compiuto 69 anni! Tra un anno, il compleanno, quell’anno, ne compleannerà un numero tondo di cui al momento non ho cognizione.
nel frattempo prosegue, in sontuosi volumi pubblicati da Panini, la sua opera omnia nella lingua dei suoi colleghi Dante e Manzoni?
Ed ecco il messaggio personale che Don ha rivolto un paio, anzi, un tris di anni fa, ai suoi appassionati lettori di tutto il mondo:
“Fans may have noticed that I don’t have a website or my own self-administered Facebook Page because the idea of self-promotion just doesn’t appeal to me.
But Morgann’s Kickstarter for his Duckumentary film is almost over. This is a project like Jano’s books of my old comic strips — the more funding that comes in, the more is poured into the project itself, NOT the more is “left over for someone to pocket”. These are truly fan projects while being learning experiences for a young book publisher or filmmaker. And you folks have been generous with your funding for Morgann’s project! And I thank you on his behalf.
But there is interesting timing here. The Kickstarter ends on June 30. My 66th birthday is June 29. And I get SO MANY nice birthday wishes each year from all of you. And they are MUCH appreciated!!!
But THIS year, how about if, instead of sending me a birthday wish, you wish me a happy birthday by pledging something (or something more) to Morgann’s film? He’s been working on this project literally for years, and he REALLY wants to do a good job and realize his vision on it. I’m not sure if you can help him reach that lofty Euro total that means Blu-ray discs of the final film, but please give it a last-moment TRY. And I will interpret that as your birthday wish to me and be grateful.
My Kickstarter reached its goal on June 29, 66 years ago. Please commemorate that by helping Morgann reach his Kickstarter top goal on June 30. You can find it at https://www.kickstarter.com/…/the-scrooge-mystery-a-feature
Thanks!!!”
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]]>L'articolo TUTTO FELIX IN UN LIBRO! proviene da Cartoonist globale.
]]>Non facciamo in tempo a segnalare un libro di Alberto Becattini (anche se, a dire il vero, abbiamo battuto la fiacca di recente e il tempo è scorso via fluvialmente senza sapere chi ringraziare) che ne ha già scritti un altro paio e pubblicato uno: il primo sulla Casa Editrice Nerbini. Una follia, ma indispensabile. Il complice e sodale di Alberto degli ultimi anni è Alessandro Tesauro, senza il quale probabilmente alcuni saggi di riferimento non vedrebbero mai la luce sul mercato.
Ma andiamo per gradi. Lo vedete il simpatico gattino nero di queste copertine di comic book, vero?
Bene, guardiamoci anche un suo film.
Muto. Sure-Locked Homes, praticamente diretto e tutto disegnato da Otto Messmer con alcuni aiuti, ma accreditato inevitabilmente a Pat Sullivan.
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Ed eccone un altro, stranoto, a colori, di parecchio tempo dopo, parlato e sonoro, gestito su licenza dallo studio di Van Beuren.
Neptune Nonsense (1936).
Il saggio in questione non tratta, com’è immaginabile, solo degli autori statunitensi, ma si concentra anche sui fumetti made in Italy del gatto nero.
Con Pier Luigi Sangalli, anche altri colleghi, primo fra tutti Mario Sbattella, sono citati più volte nel saggio di Alberto Becattini e Alessando Tesauro Felix. Il favoloso gatto, uscito lo scorso aprile.
Con l’apporto dell’onnipresente Alberico Motta, il magico gatto nero è oggetto di sperimentazione, con storie di originale creazione, presso l’inarrestabile fumettificio milanese di Renato Bianconi. L’uscita in edicola dell’albo Gatto Felix precede di appena un trimestre l’esordio del tascabile del marinaio di Segar.
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L’editore milanese è obbligato a impegnarsi su Felix a causa della richiesta, da parte delle agenzie King Features Syndicate e Opera Mundi, di acquistare in un unico pacchetto i diritti di Braccio di Ferro e del gatto nero. I contratti sottoposti a Bianconi pretendono che Felix e Braccio debbano essere pubblicati in testate autonome, con storie di nuova produzione, e soprattutto senza che nei loro albi vi siano contaminazioni con altri universi a loro estranei, come invece era accaduto in precedenza. Nel nostro Paese, dopo una prima fugace apparizione sul settimanale per bambini Il Cartoccino, Felix era comparso a lungo, in modo quasi regolare, sul Corriere dei Piccoli con il nome di Mio Mao. Poi Mario Nerbini, Gabriele Gioggi, una certa signora Anna De Lucia e altri editori avevano proseguito l’opera con dei pocket dedicati a Felix.
Creato dal controverso animatore Pat Sullivan, sciovinista, alcolizzato e afflitto dagli altri peggiori vizi, Felix è stato sviluppato di fatto, prima al cinema e poi nei fumetti, dall’umile, silenzioso e geniale Otto Messmer, che avrebbe rivelato la sua identità solo negli anni Ottanta.
Il saggio-compendio di Becattini e Tesauro, che si estende per 260 pagine, è la prima monografia italiana dedicata a Felix.
Sin dalle loro prime storie con il gatto nero, gli autori della Bianconi rendono i dialoghi più sintonici con quelli di altre pubblicazioni della Casa, da «Trottolino» a «Volpetto». Ma le azioni di questo primo Felix bianconiano assomigliano sin troppo a quelle del vecchio Mio Mao affidato alle strofette del «Corriere dei Piccoli», come a quelle già viste negli albi, questa volta con i balloon, dei precedenti editori.
In Una notte movimentata, presente sul primo numero del mensile di Bianconi, il povero gatto, in cerca di un posto confortevole per dormire, si blocca davanti alla baracca di legno che potrebbe ospitarlo. Felix afferra il punto interrogativo formatosi sulla sua testa e lo usa come un’accetta, per aprirsi un varco abbattendo le assi della capanna. Sul quarto numero del tascabile, del dicembre 1962, in Un gatto anti-guai, un altro punto interrogativo diviene un grosso amo da scagliare, legato a una fune, sulla cornice della finestra del ricchissimo signorino Carletto; Felix lo raggiunge, quando il gancio è saldo, camminando sulla corda come un acrobata circense.
Sullo stesso fascicolo Felix esprime addirittura, in La piccola Olimpiade, un punto interrogativo forgiato esplicitamente a mo’ di falcetto. Poiché il felino si trova isolato su una nuvola, nel cielo, il segno d’interpunzione gli serve da uncino, legatoselo alla coda, per attaccarsi a un aereo in transito e farsi trascinare. Qui la magia corporea di Felix raggiunge una nuova, insolita vetta: un’aquila lo rapisce trainandolo per la coda. Ma il gatto se ne libera detto fatto, svitandosela senza spargimento di sangue, escludendo anche il minimo, tradizionale, zampillo di dolorose stelline.
E non è ancora tutto. Non volendo sfigurare, per la volontaria menomazione, agli occhi di una vezzosa micina australiana, tal Matilda, Felix rimedia piantandosi nel fondoschiena, sempre con disinvoltura, la nera freccia di un segnale stradale di senso unico.
Il saggio, richiedibile nelle librerie e nelle fumetterie, è consigliato a tutti gli amanti del Favoloso.
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]]>L'articolo BUONA FESTA DEL QUOTIDIANO FONDATO DA EUGENIO SCALFARI! proviene da Cartoonist globale.
]]>L’Italia assassinata dai giornali e dal cemento.
L’Italia fascistella senza troppo pentimento.
L’Italia con gli occhi aperti nella notte scura
L’Italia che (diciàmolo) a guardarla fa molta pauraaaa.
L’Italia metà giardino e metà galera,
L’Italia di Fatìma, che nella Madonna spera.
l’Italia che non sa trovare mai le nere piste
L’Italia che resiste, ma fino a quando non desiste…
Tara-rara-rà…
L'articolo BUONA FESTA DEL QUOTIDIANO FONDATO DA EUGENIO SCALFARI! proviene da Cartoonist globale.
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