TUTTO ROMANO SCARPA IN FRANCIA, PER I TIPI DI GLENAT

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Fa quasi tenerezza vedere anche in francese le scansioni fatte a domicilio con il mio scannerino da poco più di 100 euri, da edizioni anche rare e tratte dagli archivi, oppure fornite da collezionisti eccellenti (a cominciare da Marco Castelletta) che circolano attraverso i Paesi del mondo.

Luca Boschi articolo in Grecia

Dinastia Paperi in Grecia

Dopo l’edizione pressoché integrale della Grande Dinastia dei Paperi pubblicata in Grecia a buon prezzo (4 miseri euri per dei capolavori), in allegato a un quotidiano paragonabile a La Repubblica (a partire dal giugno 2014), adesso ecco l’opera più importante varcare l’Alpe ed essere ripresa in Francia da un editore sensibile e appassionatissimo di fumetti Disney: Jacques Glénat.

In sostanza, i lettori francofoni (Francia, Belgio, Canada, qualche Paese africano) avranno la fortuna di poter leggere l’opera di Romano Scarpa, integrale e totale, così come avevamo cercato di metterla insieme, facendo nottate su nottate, con la ghigliottinesca scadenza settimanale alla quale lo humble blogger di Cartoonist Globale è avvezzo.

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Per il sottoscritto, l’onore è grande, perché si tratta della prima collana disneyana diretta specificamente dal sottoscritto, e nel contempo anche della prima opera integrale e totale di un fumettista italiano mai realizzata al mondo.

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Parlavamo di questa ipotesi con Jacques Glénat già lo scorso anno in primavera, ma i lavori erano davvero “molto in corso” e così suppongo le trattative con la Disney Italia, inoltre un’opera di questo tipo, che richiede la traduzione di ben 360 pagine a volume per una cinquantina di tomi non è uno scherzo. L’operazione richiedeva tempi lunghi.

Così ieri ha parlato di questa iniziativa lo storico critico (e critico storico) francese Henri Filippini su BD Zoom, sito fondato dall’indimenticato amico Claude Moliterni, ormai scomparso da dieci anni:

Ce mois d’octobre s’annonce particulièrement riche pour les admirateurs de l’univers Disney. Alors que sort le tome 24 (et ultime) de la sublime intégrale Carl Barks («La Dynastie Donald Duck»), les éditions Glénat démarrent la publication de l’intégralité des récits réalisés par Romano Scarpa. Près de 500 histoires publiées tout au long d’une carrière de plus de 50 ans. Monumental!

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Come si vede, anche i titoli delle storie (al pari di quanto avverrà in Italia con l’imminente versione integrale e cronologica della The Don Rosa Library, sono rimasti in originale. Il testo dei balloons è ovviamente tradotto. Un piccolo adattamento, a beneficio dei lettori francesi, è anche stato fatto dei nostri testi, con l’inclusione della prima edizione in Francia di di ciascun episodio.

Filippini ha la correttezza di citarci, benché in ordine sparso:

À l’identique de ceux consacrés à Carl Barks, ces ouvrages de 360 pages en couleurs de format 17,5 x 24,8 cm, présentés sous l’élégante couverture de la collection Les Grands Maîtres (29,50 €), proposent la publication chronologique de l’œuvre, accompagnés de nombreux commentaires et documents inédits. Ils sont réalisés par une solide équipe de spécialistes italiens de l’univers Disney: Luca Boschi, Alberto Becattini, Dea Brusorio, Graziella Calatroni et Fabio Licari.

Si certaines histoires ont été traduites en France dans Le Journal de Mickey et Mickey Parade (les références sont indiquées), de nombreuses autres sont inédites, traduites par les spécialistes du genre que sont Jean-Paul Jennequin et Aurore Schmid. L’entreprise est tellement monumentale que le nombre de volumes prévu n’est pas indiqué par l’éditeur.

Be’, noi sappiamo che in Italia sono stati 48. Oltre un anno di lavoro a ritmi assurdi, il 2014.

Tutto Romano Scarpa

Animatore, disegnatore e sceneggiatore, Romano Scarpa è uno dei massimi fumettisti italiani del dopoguerra. Nato a Venezia il 27 settembre 1927, debutta su Topolino alla fine del 1953 con la storia in tre parti Biancaneve e Verde Fiamma, su testi di Guido Martina.

Con Paperino e i gamberi in salmì, nel 1956, iniziano le storie scritte e disegnate “in proprio” dall’autore: una collana di gemme testimoni dell’eclettismo e della versatilità creativa di Scarpa, che mette in scena, con pari sensibilità e abilità, sia gli eroi di Topolinia, sia quelli di Paperopoli. È un’eccezione, rispetto ai “mostri sacri” ai quali il fumettista veneziano è spesso affiancato: gli americani Floyd Gottfredson e Carl Barks. Il primo dei due, però, concentra la sua forza creativa sul solo cast di Mickey Mouse, mentre il secondo si specializza con i Paperi.
Fra i capolavori di Scarpa risaltano titoli indimenticabili come Paperino e la leggenda dello “scozzese volante” (1957), Topolino e l’unghia di Kalì (1958), Paperino e l’uomo di Ula Ula (1959), Topolino e la Dimensione Delta (1959), Paperino e le lenticchie di Babilonia (1960), Topolino e l’uomo di Altacraz (1963) e tante altre avventure, per un totale di oltre 450 (501 ne conteggiano alla Glénat), considerando anche quelle su soggetto altrui. Alcune sono abbozzate in fase di sceneggiatura su dettagliati storyboard, alla maniera dei film animati.

È uno spettacolare “dietro le quinte” che merita visibilità, per comprendere al meglio il grande lavoro di studio e di riflessione che precede fumetti memorabili pluriristampati in tutto il mondo, compresi gli stessi Stati Uniti. Alcuni storyboard sopravvissuti, a distanza di mezzo secolo dalla loro creazione, vedono la luce per la prima volta nella presente collana, grazie ai collezionisti che li hanno gelosamente conservati e ne hanno permesso la pubblicazione.

Nel corso della sua epopea fumettistica, Scarpa crea vari personaggi, destinati a restare scolpiti per sempre nel cosmo disneyano, come l’atomo antropomorfo Atomino Bip Bip (1959), la fidanzata di Pietro Gambadilegno, Trudy (1960), la pretendente di Zio Paperone, Brigitta MacBridge (1960), il faccendiere Filo Sganga (1961), il cavalluccio marino Codino (1961), la teen-ager Paperetta Yé Yé (Dickie Duck, 1966), il figlio adottivo di Gancio il Dritto, Bruto (1975).

Appena una decina di anni dopo i suoi primi approcci con Topolino, l’arte di Scarpa ha già un respiro internazionale. Nel 1963, infatti, gli viene chiesto di disegnare storie Disney su soggetto statunitense, destinate al mercato globale. Quindi, di concerto con i direttori editoriali americani Don MacLaughlin e Tom Golberg, il cartoonist veneziano continua a produrre storie di questo tipo fino al 1989, anche su testi propri. Alcune resteranno inedite, altre escono postume, dopo fortunosi ritrovamenti, sulle riviste Zio Paperone (2007) e Disney Anni d’Oro (2009). Altre ancora debuttano per la prima volta nella presente collana, ora traodotta in francese.

A parte l’attività con personaggi Disney, dal 1963 Scarpa illustra fumetti provenienti da altri settori dell’intrattenimento, a cominciare dal ciclo di Angelino, angelo ribelle creato da Paul Campani per i cartoon televisivi di Carosello. È poi la volta dell’orso Yoghi, di Hanna-Barbera, e di Lupo, character del tedesco Rolf Kauka.

Nel 2000, Scarpa imposta un proficuo rapporto con l’editrice danese Egmont e lavora con personaggi propri nel campo dei disegni animati, per la regia di Enzo D’Alò. Così, nel 2001 va in onda la serie televisiva da lui ideata Marco e Gina – Sui tetti di Venezia, basata su uccelli antropomorfi abitanti nella città lagunare al tempo dei Dogi.

Scarpa scompare in Spagna il 23 aprile 2005 a Fuengirola (Malaga), dove si era trasferito undici anni prima con la moglie Sandra e la figlia Sabina. L’eredità artistica che ci lascia è enorme. La sua vera grandezza non consiste nell’essere stato un superbo disegnatore, uno sceneggiatore fuoriclasse, o il padre di una galleria di interpreti tramandati a decine di altri colleghi. Scarpa è unico, soprattutto, perché ha reso figure pensanti i personaggi suoi e quelli adottati: esseri umani capaci di entrare in empatia con i loro lettori, che per questo ne ricordano le storie negli anni.

Nei suoi fumetti migliori, Scarpa è il più fedele continuatore di uno spirito Disney difficile da definire, ma traboccante di rara magia, come ci rammenta la sua opera, che adesso, per la prima volta, viene riscoperta in versione integrale.

Luca Boschi