EMILIO UBERTI CI HA LASCIATO

Emilio Uberti

Paolo Telloli, che frequenta un vasto giro di autori dell’Italia del Nord, soprattutto lombardi, ci ha appena dato l’ultima tristissima notizia che chiude questo indegno anno di scomparse di amici e di Maestri di creatività in ogni settore.
Se n’è andato oggi l’amico Emilio Uberti, che a suo tempo aveva anche commentato in questo blog, lo incontravamo con regolarità costante alla Mostra del Fumetto di Reggio Emilia, e anche a casa di Telloli, alle sue “Pizzate Ink” dell’ultimo venerdì del mese.

La foto di Emilio ho il © di Baltorr, fotoreporter zagoriano.

Uberti nasce a Roma il 2 novembre 1933.

Introdotto al fumetto da Augusto Pedrazza, esordisce come molti altri giovani autori degli anni Cinquanta collaborando con il periodico La vispa Teresa.
Come illustratore autodidatta offre i suoi servigi a diversi editori milanesi: Sergio Bonelli Editore (le cui etichette editoriali si chiamavano all’epoca in altro modo), Cino Del Duca della Universo, Gino Sansoni, la già citata Dardo di Casarotti etc.

Uberti disegna fumetti come Kociss, “liberi” per gli Albi dell’intrepido, Indian Kid, Diabolik e gli inserti di guerra della Collana Eroica.

Ma presto, ancora giovane, abbandona presto l’attività di illustratore per dedicarsi alla regia cinematografica. Negli anni Sessanta realizza dei Caroselli e degli spot pubblicitari per numerose aziende italiane. Con l’amico e agente Leonello Martini si adopera nella realizzazione di film di produzione artigianale (come La testa nella sabbia) che conseguono premi e riconoscimenti negli anni del Cine Club Milano.

Nell’ambito musicale gira dei videoclip per i maggiori artisti dei panorama musicale italiano: De Andrè, Battiato, Bennato, Loredana Bertè, Ornella Vanoni etc.

Poi, realizza film promozionali in tutto il mondo per la casa editrice De Agostini, vincendo premi in diversi festival internazionali.

Nativii

Uberti ha anche firmato film istituzionali per le più grandi aziende italiane: Fiat, Montedison, Pininfarina, Usag, Costa Navigazioni etc.

Per la Rai realizza servizi per Odeon e Variety di Brando Giordani e Emilio Ravel.

Sotto, la sigla di apertura di Odeon, in onda il mercoledì su Rai 2 dopo la riforma della Rai (1976) con Laura D’Angelo che strizzava l’occhio nel riquadro del sommario.

Ed ecco la sigla di chiusura di Variety (1980), eseguita da Keith Emerson, anche lui uscito da questa vita mortale nel corso del 2016.

Successivamente, Uberti firma trasmissioni come Mister Fantasy, dal quale estraggo una clip con Donatella Rettore che canta Il filo della notte, canzone delirante tratta dal Lp Estasi clamorosa (1981).

In prima serata, Uberti dirige anche Loretta Goggi in Quiz, guadagnandosi una nomination, per le due trasmissioni, “Premio regia televisiva” ai Giardini di Naxos.
Per Mediaset si occupa di Prontovideo (Rete4) con Gianni Riso. Per otto anni firma servizi per Nonsolomoda di Fabrizio Pasquero su Canale 5.

Barche

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Di Uberti sono le splendide copertine degli anni Sessanta che seguono a ruota.
Notevoli quelle del Kinowa di Andrea Lavezzolo, pubblicate dalle Edizioni Dardo.

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Kinowa

Mitica Kinowa

Cover

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A suo tempo abbiamo annunciato una mostra particolarissima di Emilio Uberti, tenutasi nel 2011 nelle Sale Espositive del Mauriziano, a Reggio Emilia, organizzata dalla ComiXcom(m)unity.

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Molti lettori di fumetti ricorderanno Emilio Uberti per le sue “antiche” copertine realizzate tempera soprattutto per gli albi tascabili delle Edizioni Dardo: Capitan Miki, El Coyote, Kinowa

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O Il Grande Blek, come quella immediatamente sotto.

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A partire dagli anni Novanta, l’attività registica di Uberti lo porta a viaggiare in tutto il mondo: Thailandia, Costa Rica, Egitto, Brasile, Giordania, Messico etc.

L’espressione della sua sensibilità creativa non si limita all’immagine cinematografica, che in questo periodo lo assorbe quasi completamente. Con l’occhio attento di chi ama la forza artistica dell’immagine, Uberti utilizza la semplice tecnica della matita per cristallizzare immagini e sensazioni di viaggio, cogliendo l’occasione della rappresentazione realistica che puntualizza uomini, paesaggi, architetture e culture.

Ne esce un’opera di circa 140 tavole dal segno grafico deciso e suggestivo, un reportage umano e professionale segnato da un conciso ed espressivo realismo.

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Uberti, Dori Ghezzi, Fabrizio De Andrè

Ho trovato in rete, di Emilio Uberti, grande illustratore e pittore, documentarista e regista, due foto dell’immediato doporiforma della Rai, scattate mentre girava per il programma Variety un servizio con Fabrizio De Andrè e Dori Ghezzi.

Uberti, col quale regolarmente ci salutiamo alla Mostra Mercato del Fumetto di Reggio Emilia, segue Cartoonist Globale e forse non si dispiacerà nel vedere questa suo flashback fotografico inatteso.

La molla è stato un commento scrittoci a qualche ora dalla scomparsa del caro Pini Segna, che ci ha lasciato nel settembre 2012.

Evidenzio immediatamente sotto la foto il commento di Emilio Uberti, per condividerlo con un numero maggiore di frequentatori del blog.

Emilio Uberti- Fabrizio De Andrè

Caro Pini

è stato per me uno dei primissimi incontri nel campo dei fumetti, mi travolgeva con le storie che aveva in mente che voleva realizzare con me (ero agli inizi), ma credeva fortemente nel mio lavoro, e tra una storia e una risata ci infilavamo nel bar sotto casa sua e ci perdevamo in partite a calcio balilla, vinceva sempre lui, ma io ero felice nel vedere il suo viso che si irradiava di gioia.

Caro Pini

Racconti col mitra2

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Razziatori

Dix albo gioiello

COLLANA FOLGORE-AVVENTURA NEL MONTANA

Queste copertine sono parte della polimorfa attività creativa e organizzativa di Pini Segna.

Thalako ed edis 6-7

PinisegnaBK blog