MELL LAZARUS, ADDIO!

mell lazarus

Alla fine del lungo e faticoso lavoro sulla revisione delle storie di Don Rosa intendevo scrivere un post di tutt’altro tipo, relativamente alle mostre iniziate da poco nella Penisola e su quelle imminenti. Ma una notizia rimbalzata dagli USA poche ore fa impone di fermare le metaforiche macchine e rivolgere un pensiero a uno degli autori di strisce più divertenti, simpatici e universalmente amati che abbia mai conosciuto: il grande Mell Lazarus.

Ricordiamolo con il sorriso in questo video girato dal suo amico Tom Gammill.

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Ed eccone un altro, con tante altre facce di colleghi cartoonists, alla convention di Los Angeles di sette anni fa.

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Se n’è andato questa mattina, mentre scrivo Wikipedia non ha ancora aggiornato la sua pagina con la dolente notizia, ma la sua trasferta in una dimensione di “altre nuvolette” era tutt’altro che inattesa, dato che le sue condizioni di salute erano assai peggiorate negli ultimi tempi.

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L’ultima volta che venne in Italia, ospitato da “noi” (a una Lucca Comics più che rimpianta e irripetuta) accompagnato dalla splendida moglie Sally (che era, e forse è ancora, in politica) già non se la passava benissimo (ed erano gli sgoccioli dell’altro secolo); tuttavia il suo travolgente senso dell’ironia teneva allegro tiutto il gruppo di cartoonists più o meno suoi coetanei, alcuni dei quali malmostosi, loro o le loro consorti.
Ora sono tutti spettri, meno uno.
Sigh.

Nelle foto sopra, il cui © è della National Cartoonists Society, della quale Mell era un illustre membro, è con la moglie Sally Mitchell e poi, nel 1981, con una statuetta del famoso Reuben Award, vinto quell’anno.

Sotto, una sua lunga conversazione tenutasi al Charles M. Schulz Museum.

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Momma Mell Lazarus

Mell, che mi ha spedito in busta alcune delle sue strisce, di piccolo formato, schizzate velocemente a pennarello, era nato il 3 maggio 1927 ed ha sempre orbitato nell’area di Broccolino, dove ha anche conosciuto Al Capp (di Li’l Abner, ovvio) ed è andato a lavorare per lui quando non aveva ancora vent’anni. Per lui e per il fratello di Al, Elliott Caplin, che era il “capo” della casa editrice Toby Press, molto attiva nel campo dei comic book. Dovremmo parlarne, prima o poi, non necessariamente in questo blog. Gli albi del Gatto Felix che venivano parzialmente ristampati (o scopiazzati, senza pagare i diritti) anche in Italia provengono da quella piccola azienda dove Mell si era fatto le ossa.

L’esperienza di lavoro con i fratelli Caplin sicuramente gli è stata “fatale”, perché da allora, fate un po’ voi il conto, Mell non ha mai smesso di occuparsi di fumetti. A suo tempo i rapporti forse non sempre lisci con i Capp gli ispirarano anche un romanzo, mai tradotto in Italia e non ristampato da decenni nemmeno in USA: The Boss Is Crazy Too.

In Italia, Mell ha cominciato a essere noto nei primi numeri di Linus, ristampati lo scorso anno integralmente anche da noi. Gandini e soci vi traducevano la striscia scolastica Miss Peach.

Nel 1972, invece, il mensile concorrente Il Mago (edito da Mondadori) propose sin dal suo primo numero la striscia Momma. Ebbe buon gioco nel farlo anche perché la casa editrice, che di lì a poco si sarebbe trasferita nella sua neocittadella di Segrate, aveva rilevato i diritti della serie per pubblicarli in un settimanale femminile.

Amor di Momma

Rimontando quelle strisce di Momma, sempre la Casa di Arnoldo ne ricavò anche un paio di pocket della collana Gli Oscar, negli anni in cui questi libri vendevano in edicola qualche decina di migliaia di copie.

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