MULTA RECORD PER BUSTER BROWN, di Alfredo Castelli

Artist Outcault

Frontispiece_outcaultLGMulta record non tanto per la cifra, per altro abbastanza alta (oltre 2000 dollari del 1904, circa 50.000 dollari di potere d’acquisto attuale), quanto per le motivazioni per cui essa fu inflitta.

L’autore incriminato fu Richard Felton Outcault, creatore di Yellow Kid, che, pur non costituendo il primo fumetto, come molti ritengono erroneamente, grazie al suo successo diede inizio all’industria americana dei comics.

Il personaggio coinvolto fu l’allora famosissimo Buster Brown, noto ai primi lettori del “Corriere dei Piccoli” come Mimmo. Il reato lo potete leggere nell’articolo del San Francisco Chronicle (10 marzo 1904) qui riprodotto, se avete la pazienza di ricostruire i caratteri smangiati, oppure nella sua traduzione.

L’autore Outcault multato per aver disegnato valuta americana. Causa dell’arresto, il suo disegno nell’Herald della scorsa domenica

New York 9 Marzo.
Richard F. Outcault, il cartoonist che disegna “Buster Brown”, è stato arrestato oggi dagli agenti dei Servizi Segreti e multato di 100 dollari per aver imitato una banconota degli Stati Uniti. La multa è stata pagata dall’Herald, in quanto il reato è stato commesso nell’edizione della scorsa domenica.

L’autore è stato arrestato nell’Hearst Building, in cui gli agenti segreti hanno fatto irruzione. Outcault èstato portato di fronte a un commissario, e quindi multato.

“Il governo ci farà dei bei soldi” – ha detto Outcault. “Quell’immagine con il “Gold Certificate” da 50 dollari è stata pubblicata in 20 giornali, ognuno dei quali dovrà pagare 100 dollari di multa e consegnare il materiale per la riproduzione. Dorebbero darmi una percentuale”.

Buster Brown e Gold Certificate

ButtonCorpo del reato: la vignetta di apertura con il titolo della puntata in cui compare, schizzato insieme a molti altri elementi, un “Gold Certificate” (divisa che non esiste più dal 1933 e dava diritto al portatore di ricevere l’equivalente somma in oro) con l’effigie di Buster Brown e la dicitura “United Busters”.

Negli Stati Uniti vige infatti una legge estremamente controversa che vieta la riproduzione di valuta se non per “philatelic, numismatic, educational, historical, or newsworthy purposes in articles, books, journals, newspapers, or albums” dove la definizione di “newsworthy” (“degno di essere pubblicato”) è lasciata alla discrezionalità dei giudici.

Nel caso di Outcault il fatto di aver rappresentato una banconota per di più in forma caricaturale in un fumetto particolarmente inviso alla censura perché interpretato da un monello che irrideva gli adulti non fu evidentemente considerato “degno”.

Buster Brown Gold Certificate Color

Sopra ecco le vignette a colori, anche se orribilmente fuori registro.

DecalNotare che sulla banconota non c’è il termine dollari, ma “Plunks“, e sotto c’è una nota (“Avviso! Non spendete questa banconota! E’ contraffatta, e così via”).

Evidentemente non bastava.
Non so se ricordate le 3000 lire false con Licio Gelli fatte per Eureka (sotto, la copertina della rivista con la carta moneta allegata, NdR).

Mi sa che Silver e io saremmo finiti in galera!

Alfred

Eureka_pesci_d_aprile-1

  • fabio |

    Cari tutti, ci sono secondo me buone ragione per limitarsi al periodo seguente all’invenzione della stampa nella ricerca delle origini. Diversi supporti e tecniche di distribuzione cambiano la percezione del prodotto e anche della forma artistica. Ma senza entrare troppo in considerazioni teoriche, per una breve visione della situazione italiana nell’Ottocento vi rimando a un mio volumetto del quale trovate l’anteprima su
    http://www.afnews.info/deposito/gadducci/default.htm
    Saluti a tutti.

  • Nestore Del Boccio |

    Per delle bizze del computer, solo questa notte sono riuscito ad aprire i link del libro di Castelli sulla storia o nascita del fumetto. Ebbene: anche se ho letto in fretta per l’ora tarda, ho trovato un ottimo lavoro corredato sapientemente con ottime immagini storiche. Un lavoro che merita ulteriori approfondimenti. Sono enunciati una serie di rimandi ai vari periodi storici che testimoniano come il fumetto vivesse sottotraccia nella sensibilità degli uomini. La soddisfazione si è fatta ancora più forte rilevando, da parte dell’autore, la stessa importanza che ho dato in precedenza, all’opera di Töpffer.
    Il libro presenta diverse sfaccettature ampliando lo sguardo sull’uso dell’immagine nelle diverse civiltà.
    Quindi da leggere. Mi permetto di far presente a Castelli, per il futuro, come ho accennato in altri post, di tener conto degli affreschi di San Clemente a Roma e soprattutto quello della storia del prefetto Sisinno: realizzato intorno all’anno mille. Ancora complimenti!

  • Saur Pennacchioli |

    Siccome l’ottava e ultima parte non è uscita nel post su Cannes, qui proverò a cambiarla un po’.

  • Saur Pennacchioli |

    Trovo su Wikipedia: “Editor Rudolph Block asked Dirks to develop a Sunday comic based on Wilhelm Busch’s cautionary tale, Max und Moritz. When Dirks submitted his sketches, Block dubbed them The Katzenjammer Kids, and the first strip appeared on December 12, 1897”. Ne parlava già Waugh. 7, continua.

  • Saur Pennacchioli |

    Per stabilire chi e quando non inventi tanto una data modalità espressiva, perché tutto era già stato inventato, ma che la renda per la prima volta definitiva, cioè non l’abbandona più e condiziona i colleghi a seguirlo. Alcuni nomi se ne fanno, ma, per quello che ne so, manca ancora uno studio complessivo di quei pochi, ma cruciali, anni. 6, continua.

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