FRANCA RAME: SCUSATE, DEVO PROPRIO ANDARE

Franca Rame

LocandinaSe n’è andata Franca Rame.

La massima vicinanza a Dario e a Jacopo Fo.

Anche se non ci vediamo da tanti anni, resta l’imprinting del loro lavoro sulla mia (modesta e disutile) operina di fumettista, anche perché il mio primo libello, un birilliardo di decenni fa, fu pubblicato a cura del Circolo La Comune, appunto gestito dal Teatro di Dario Fo.

Si chiamava Fumetti di scontro.
So che Matteo Stefanelli incappò in una copia di ciò, da qualche parte, in qualche biblioteca milanese.

Di e con Franca ho la registrazione di un’intervista radiofonica che le feci ai tempi de Il Male, più che stragiovane. La cassettina da qualche parte starà.

Scrive di lei Sergio Escobar, Direttore del Piccolo Teatro di Milano:

Franca Rame è stata teatro, libertà, battaglia civile, sfida continua.
Una sfida condivisa con Dario Fo per una vita, anche quando la vita – negli ultimi anni – ha tentato di indebolirla
.

Io la ricorderò per sempre in palcoscenico, con la sua energia, con la sua passione, così come l’ho vista l’ultima volta che è stata al Piccolo Teatro, nell’ottobre 2009, in Sant’Ambrogio e l’invenzione di Milano.

Ma la voglio ricordare anche in una più recente, allegrissima colazione con Dario e Jacopo, nella sua casa in Umbria, parlando di teatro, di politica, di vita. Il Piccolo deciderà assieme a Dario come meglio ricordarla”.

Sergio Escobar
direttore del Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa

Scrive Rita Borsellino:

Dopo tutte le battaglie civili, sociali e culturali portate avanti da donna e per le donne se ne è andata il giorno dopo che il Parlamento italiano ha ratificato la Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne e il femminicidio. Quasi rassicurata da questo primo passo verso la soluzione di un problema divenuto ormai intollerabile.
Ciao Franca, il tuo esempio e il tuo coraggio siano monito per tutti a non arrendersi mai
.

Franca era nata a Parabiago nel 1929 e aveva iniziato la sua carriera praticamente da neonata negli spettacoli della compagnia di famiglia. Infatti, entrambi i genitori lavoravano nel mondo dello spettacolo, in particolare la sua dinastia era collegata al teatro dei burattini e delle marionette, risalenti al 1600.

Franca era figlia d’arte; il padre, Domenico Rame, era un attore, mentre la madre, Emilia Baldini, fu prima maestra poi attrice. Anche il fratello Enrico (1916 – 1986) aveva intrapreso la carriera di attore.

Negli anni Cinquanta, insieme a una delle sorelle, Franca lavora in una rivista di Marcello Marchesi con Tino Scotti, dal titolo Ghe pensi mi, in scena al Teatro Olimpia di Milano.

Il matrimonio con Dario avviene nel 1954, nella basilica milanese di Sant’Ambrogio.

Nel 1999 ha ricevuto una laurea honoris causa da parte dell’Università di Wolverhampton, insieme a Dario.

Nel 2009 ha scritto, sempre assieme a Dario, la sua autobiografia intitolata Una vita all’improvvisa.

In questo post alcuni video random con Franca, professionali e più personali, come la celebre partecipazione a un programma di Raffaella Carrà nel quale annunciò il suo distacco da Dario.

Franca Rame e Dario Fo

  • Giona Balena |

    Carola Carulli del TG2 ha di fatto insultato Franca Rame, e il direttore del TG Marcello Masi, di fatto non si scusa, ma si vergogna che qualcuno abbia interpretato il fatto che il TG stesso aveva omesso che fosse stata un’aggressione di FASCISTI quella di cui cadde vittima Franca Rame nel 1973.
    Vergogna senza fine per questa gente.
    Io mi vergogno di loro e che siano pagati come servizio pubblico per proteggere, di fatto, la feccia della società.
    Dopo che il caso è stato lanciato da Globalist, si è alzato un polverone nel web. Un grido di indignazione ha percorso i social network. Internet ha restituito dignità a Franca Rame.
    Qui i link:
    http://www.globalist.it/Detail_News_Display?ID=44821&typeb=0&Internet-uno-Tg2-zero-Una-vittoria-per-Franca-Rame
    e due:
    http://www.globalist.it/Detail_News_Display?ID=44802&typeb=0&Franca-Rame-il-Tg2-chiede-scusa-per-il-servizio-offensivo

  • nestore del boccio |

    Nel momento in cui si comincia a parlare della cultura e della dignità delle donne, Franca ci lascia.
    Ma rimarrà il suo grande esempio di sensibilità, cultura e di grande coraggio, realizzando una pièce teatrale che squarciasse,
    non solo il muro di pregiudizi e di sordida violenza, anche e soprattutto l’indifferenza “partecipe” di una cultura politica! Un esempio di lotta civile per tutti noi!
    Un sincero pensiero di affetto e di partecipazione al grande dolore della famiglia.
    Forza Dario e forza Jacopo!

  • Alexandra |

    Era roba di “movimento”? Come mai della “Comune”?
    Grazie.

  • Luca |

    Ciao, Matteo!
    Nemmeno io lo so, mi dicesti che l’avevi trovato, ma non dove. Suppongo in una biblioteca, insieme a “Il pane e le rose” (che però era successivo) o qualche “Cabalà”, dove Andrea Rauch non mi pubblicò, però… Roba liceale, ben sette anni prima dell’uscita sul “Mago” Mondadori (Arnoldo)…
    Le ragioni dell’ingiallimento e della stampa sono presto dette: non era stampa vera, ma artigianale, con troppo inchiosto che veniva assorbito dalla carta, che… non era ingiallita, ma era carta da imballaggio, e per questo già scura di suo. Il prezzo di copertina potrebbe essere stato di 250 lire, che non era poi pochissimo. Quanto un “Classico di Walt Disney”.
    Ma dovrei controllare.
    Ciao, a presto!

  • matteos |

    confermo (anche se non ricordo più dove lo trovai). Ricordo la carta ingiallitissima e la stampa approssimativa. Due dettagli splendidamente vintage 😉

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