FRANCISCO SOLANO LOPEZ IN USA

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Nei giorni desertici che in Italia seguono a ruota il Ferragosto quasi tutto sembra tacere anche nella rete.

Bisogna rivolgerci ai siti esteri per scovare qualcosa da leggere.

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Solano1 Così, troviamo anche la memoria di Francisco Solano López (foto a destra, con un modellino dell’Eternauta) raccolta dal critico americano Kim Thompson, che sottolinea come il grande fumettista scomparso il giorno 12 sia conosciuto negli Stati Uniti soprattutto per i fumetti a luci rosse, quelli che in Italia era possibile leggere tramite Coniglio Editore e che (in precedenza) aveva cominciato a pubblicare L’Eternauta (inteso come rivista delle E.P.C. di Alvaro Zerboni e associati).

In particolare, questo glorioso mensile riprendeva in Italia la serie gialla x-rated (non hard core, ma non per ragazzini) Evaristo, scritta da Carlos Sampayo e pubblicata con il titolo Deep City negli Stati Uniti nel 1986.

Ricordo bene di aver scritto una presentazione in merito al momento della sua uscita in Italia, battendola su una Olivetti “Lettera 22”, prima che nelle redazioni si usasse obbligatoriamente il computer, ordigno che negli anni Ottanta possedeva quasi solo Alfredo Castelli (esagero, ma…).

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Kim Thompson chiude il pezzo con un sincero apprezzamento dell’uomo Solano Lopez, cortese, schietto, di ottimo carattere.

ElInstituto01g Speaking as someone who worked with Solano during much of these last two decades (and who met him when he visited the United States), I can say that he was the absolute exemplar of the courtly South American gentleman, an enthusiastic and ultra-reliable professional, and an artist to the core.

I can still remember him sitting quietly in a corner of the Fantagraphics house on one of our ratty office chairs, surreptitiously creating stunning pencil drawings of staffers, which he would then present to the delighted subjects. His life and his work were defined by integrity, skill, and courage. I am delighted to have worked on and published so many of his comics, honored to have known him, and saddened that he is no longer with us.

Sotto, alcune tavole originali di Francisco, lasciate il jpg grandi affinché se ne notino i dettagli sin dal primo impatto.

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Eternauta

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  • jose munoz |

    Jajarai, que historieta, così è che il Pazienza era impressionato dal “Ojo de Kelly”!Qué épocas, che vorticosi incroci sottoculturali, uno dietro a l’altro, c’ho dei capogiri dernierement’.Kelly’s La facevamo con Jorge Schiaffino,diretti da Messié Solano, in una minuscolissima abitazione di un modesto albergo di Buenos Aires, barrio de Belgrano. Solano era ritornato a Baires e aveva impiegato me e Jorge per assisterlo perciò, da quasi morire di fame siam’ finiti con il Jorge a fare svolazzare in aria, urlando a squarciagola “per un pugno di dollari!”, las numerosos pesos prodotti dal cambio delle sterline. Ma mi piaceva di più Oesterheld.

  • cutt |

    ciao Luca, grazie del benvenuto e grazie della puntuale rinfrescata: ci voleva proprio sia per la stagione sia per il personale viaggio a ritroso nella memoria che percorro in questo periodo; della citazione di Paz poi non se ne parla… grande rinfrescata davvero! 🙂
    Pensa invece che avevo anche pensato all’Occhio di Zoltec in appendice a Teddy Bob, pensa come sono messo.
    Grazie ancora e grazie anche a Umberto per l’info!

  • umberto |

    Kelly’s Eye è uscito il primo volume a cura della planeta de agostini e, se non erro, ci dovrebbe proprio essere quella pagina…
    http://www.planetadeagostinicomics.it/vistas/detalle_articulo.aspx?Id=292
    un fumetto un pò datato ma comunque piacevole

  • Luca Boschi |

    Non sbagli affatto, Lele!
    E… scrivo anche per rinfrescare la memoria a Cutt (benvenuto/a nel blog, non se se è la prima volta che scrivi, ma penserei di sì)…
    Questa tavola faceva parte di una storia a puntate realizzata da Solano Lopez negli anni della sua collaborazione con l’etichetta inglese Fleetway Publications, facente parte del gruppo della Amalgamated Press (legata al quotidiano “Daily Mirror”. Il blocco delle tavole fu acquistato dalla francese Sagéditions, per rimontarle in formato tascabile e pubblicarle in coda agli albi di Bugs Bunny e degli altri personaggi della Warner Bros.
    In Italia, la casa editrice Cenisio riutilizzava gli impianti off-set della Sagéditions e quindi riprese anche questo episodio, ribattezzandolo “L’occhio di Zoltec” (in originale “Kelly’s Eye”). Lo pubblicava in coda a “Silvestro”. Secondo alcuni tradendo le aspettative dei lettori, che si aspettavano tutte avventure umoristiche.
    Secondo altri, li condusse in una direzione diversa ampliando di fatto il campo dei loro gusti. Dirigendoli verso il fumetto di avventura disegnato in modo naturalistico.
    Per la cronaca, quando nel 1962 la Cenisio lanciò “Silvestro”, pensando di fare un colpaccio editoriale sulla scia del successo delle compilation di cortometraggi che circolavano nei cinema, a partire da “Silvestro gatto maldestro”, dispose subito di mettere in appendice del menabò un “cavolo a merenda”.
    Con un lancio pubblicitario abbastanza enfatico iniziò con una versione francese di “Sitting Bull” (pubblicato in bianco e nere, qualcuno se lo ricorda?). Quindi, andò avanti con un classico del fumetto comico francese: Bibì Fricotin di Louis Forton.
    L’apprezzamento fu assai tiepido per entrambe le serie, mentre il ricordo del’ “Occhio di Zoltec” resta vivido.
    Per inciso, Andrea Pazienza mi disse che anche a lui questa serie piaceva molto.
    La parodiò citandola in un episodio di “Pentothal”, dove tirò in ballo l'”Occhio di Molten”.

  • mario benenati |

    che belle tavole!
    Solano è stato un grande autore, anche se moltissimi lo ricordano solo per l’Eternauta.
    Gli italiani in questo mese di agosto sono troppo distratti dall’ultima finanziaria e dalla situazione catastrofica in cui sta precipitando la nostra bella Italia.
    Vedrai, caro Luca, nel prossimo autunoo-inverno che anche nel settore dei fumetti la crisi ridimensionerà gli acquisti di noi lettori e i progetti di molte case editrici.

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