QUATTRO ARTISTI SENZA FUTURO, di Marco Pugacioff

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Imminente è il reportage su un altro evento fantastica tenutosi lo scorso week-end, sul quale ci mette qualche pulce nelle orecchie, a mo’ di antipasto, il magico Marco Pugacioff, esperto e appassionato di Fumetto popolare, autoritrattosi in una delle sue rare foto presenti in rete esattanmente nell’immagine sopra. Le valutazioni che seguono sono opera sua (e quindi me ne lavo pilatescamente le mani, errori eventuali di traduzioni compresi).

A Marco la parola!

Cari Amici,
questo sabato in un piccolo paese delle Marche, in centro Italia, è stato inagurato un piccolo museo dedicato ai disegni originali dei poster cinematografici.
In questa occasione è stata scattata misteriosamente, (da chi? Boh!) una foto in cui sono riuniti quattro artisti senza più futuro (siamo, o no, vicini al 2012?): da sinistra Ruben Oscar Villareal, ex – disegnatore di fumetti argentini, Roy Mann, Puga malato di Tiramolla e Blek Macigno, e Pierpaolo Scalera, uno dei più bravi illustratori cinematografici.

Mes chers Amì,
ce samedi dans une petite ville dans les Marches, en Italie centrale a été inauguré un musée dédié à Les dessins des affiches de cinéma originales.
A cette occasion, il a été pris mystérieusement (par qui, boh?) Une photo de quatre artistes se sont rencontrés sans avenir (nous sommes, ou non, près de 2012?): De gauche Villarreal Ruben Oscar, ex-artiste de bande dessinée de Argentine, Roy Mann, et Puga malade de Elastoc et Blek Le Roc, et Pierpaolo Scalera, l’un des meilleurs films d’illustrateurs
.

Mi querido Amigos,
este sábado en una pequeña ciudad en la Marche, en Italia central, se inauguró un museo dedicado a los diseños de los carteles de la película original.
En esta ocasión fue tomado misteriosamente ¿por quién, boh?) Una foto de cuatro artistas se reunieron sin futuro (que son, o no, cerca de 2012?): De izquierda Rubén Oscar Villarreal, el ex – dibujante de historietas de Argentina, Roy Mann, y Puga paciente de Tiramolla i Blek el gigante i Nippur, y Pierpaolo Scalera, uno de los mejores ilustradores de cine
.

Franco Picchioni-Mocambo

Questi due meravigliosi poster, compreso quella della rassegna, si devono al valente Felix De Paul. Quello sopra è di Franco Picchioni e si riferisce al film Mogambo (1953).
Quello sotto, con Claudia Cardinale (da La ragazza con la valigia, 1961).

Nano-La Ragazza con la Valigia.tif

Questa meravigliosa mostra è visitabile ancora per poco, vale a dire fino al 30 giugno (se non verrà provvidenzialmente protratta).

Museocinema-a-pennello_invito_leggero

Come ben puntualizzano gli organizzato di questa bella iniziativa, mentre sono in molti a conoscere titolo, attori, regista del film, solo pochi, purtroppo, sono in grado di identificare l’autore del manifesto.

A questa non certo trascurabile dimenticanza si è cercato di rimediare in quel di Montecosaro, rendendo onore ad artisti ingiustamente ignorati che, grazie alle fantastiche immagini evocative fissate nei cartelloni, riescono a farci immedesimare nel racconto cinematografico.

Si tratta dunque, di un dovuto tributo alla carriera di certi pittori che hanno il merito di aver lasciato alla storia italiana un grande patrimonio artistico e culturale.
Parte del quale è in bella mostra proprio in una piccolissima realtà paesana dove, alla appassionata dedizione di un singolo personaggio, si fonde armoniosamente un radicato collante familiare in un ambiente spontaneamente ospitale.

Palazzo Marinozzi, che ne è sede, fa parte del complesso architettonico costruito intorno alla porta San Lorenzo (SEC. XIII), unico ponte antico rimasto accessibile al borgo.

Pur con i naturali cambiamenti dovuti ai graduali cicli storici, l’originaria struttura fortilizia a difesa della popolazione è ancora ben visibile nella sua maestosità. Dall’immagine di castello medioevale, con tanto di torre merlata e mura di cinta (la vedrete nel prossimo post a cura di Felix De Paul), è passata nei secoli ad un graduale aspetto di dimora residenziale, culminata nel 1700 con la chiusura a tetto dell’imponente maniero.

Nelle sue innumerevoli stanze, di cui alcune con affreschi ottocenteschi, si sono alternati nei tempi dai leggendari Templari ai Padri Gesuiti, dai Nobili Pellicani ai Conti Gatti fino agli eredi Perugini e Marinozzi. Quest’ultimi, collezionisti d’arte moderna, dopo i tanti eventi organizzati come “Centro del Collezionismo”, hanno creato all’interno del palazzo uno spazio museale permanente destinato alla cartellonistica cinematografica.

Qui si possono liberamente ammirare, unica realtà a livello nazionale, numerosi bozzetti originali dipinti per manifesti di film che hanno fatto la storia cinematografica mondiale. L’ideatore di questo castello incantato è Paolo Marinozzi, che ha allestito uno straordinario e suggestivo monumento della memoria, comune ad una intera generazione.

Ha recuperato tracce, testimonianze, documenti delle dive dello dello schermo e degli assi dello sport, esponendole nella sua magica cittadella, affinchè tutti possano goderne, tornando bambini, almeno per un giorno.

E’ possibile visitare la mostra su prenotazione:

0733/229164
337/634178
Email per informazioni: museo@cinemapennello.it
Comune di svolgimento: Montecosaro
Luogo: Porta San Lorenzo – Palazzo Marinozzi
Patrocinato: Comune di Montecosaro
Organizzatore: Centro del Collezionismo

MuseoMontecosaro26 giugno'11

  • Cartoonist Globale |

    Non è poi vero che “il mercato al giorno d’oggi esige il colore”, l’ho detto più volte.
    Sin dalla loro prima ristampa americana, negli anni Trenta, le quotidiane di Mickey Mouse furono pubblicate a colori.
    E così anche giunsero in Italia la prima volta, così le pubblicò Nerbini e poi Mondadori.
    Se poi pensiamo alle versioni sul “Topolino d’Oro”, si può discutere sui materiali usati allora da Mondadori. E lì, indistintamente, furono pubblicate in bianco e nero le strisce quotidiane, le tavole domenicali (che andavano a colori) e “lucidi” di questo e quello, che… non andavano proprio pubblicati!
    O no?
    🙂

  • Cartoonist Globale |

    Caro Tomaso… I colori del Topolino del CorSera non sono opera mia, che inorridii più volte, adesso forse posso anche scriverlo, per come sono stati dati. Ma anche chi era responsabile in Disney ha fatto di tutto per evitare i risultati più deleteri.
    Sappi che tuttavia, adesso il tutto sta per uscire anche in Francia, per Glénat, e con lo stesso format italiano. Quindi, a quamnto pare la cosa è stato comunque interessante.
    Spero che lavorino un po’ sui toni del colore, i cromisti di Glénat…

  • tomaso prospero |

    Caro Pugacioff,
    beh, insomma…. non sempre i fumetti nel bianco e nero dell’inchiostro di China ( leggi Cina) originale sono colorati da una terza persona, o comunque colorati senza l’approvazione e consigli del disegnatore delle matite/chine ( poi, ben si sa, a volte c’è chi fa le matite e chi inchiostra)
    Pensiamo a Dan Dare in un ipotetico bianco e nero originale, senza nessun tipo di sfumature.
    Poi, certo , le strips originali del Topolino giornaliero dovrebbero essere rigorosamente in bianco e nero, ma…. il mercato al giorno d’oggi esige il colore. Pensiamo alle ultime atrocità commesse a proposito ( Boschi, cospargiti il capo di cenere!!) e non rimane altro che rabbrividire.
    Insomma, la questione non è così semplice come si potrebbe pensare

  • marco Pugacioff |

    che bello!! pure dall’India, il grande continente amato da Salgari scrivono per dire che Romano è un sacco bravo a disegnare the phantom ( e con lui Germano Ferri ).
    Solo un appunto, amico indiano ( che mi piacerebbe chiamarti Tremal-Naik ), per me i fumetti devono essere stampati in bianco e nero, perchè così sono i disegni originali. Il colore è aggiunto in seguito, da altra persona che non è il disegnatore stesso.
    E il bianco e nero e il colore fanno a cazzotti come diciamo in Italia ( non vanno d’accordo ).
    Ciao dall’Italia.
    how nice! also from India, the great continent loved of Salgari write to say that Roman is a lot better at drawing the phantom (and with him Germano Ferri).
    Just a note, Indian friend (who I like to call Tremal-Naik), for me, the comics are printed in black and white, so why are the original drawings. The color is added later by another person who is not the same artist.
    And the black and white and color are to blows as we say in Italy (not mix).
    Ciaoooo

  • PC SARKAR |

    Dear Luca.. thanks for your reply. I did not know about Cartoonist Globale, but now I have added it as a book mark, and will go through it.. using Google Translate.
    When Sy Barry left KFS, the Phantom art was so degraded that I stopped reading the comics altogether. Subsequently, I came to know of Roy, and collected many of his comics, from Egmont, Frew and Fratelli Spada. I realised that here was an awesome artist, especially when he worked with Germano Ferri, but was sad that Roy never got a chance to showcase his talents globally. I am a Phantom fan since late 1960s, and that makes me pretty senior too. My life’s desire will be fulfilled, if Roy gets to draw full-color Phantom comics in English, for a world-wide audience. His talent should not be wasted. Unfortunately, sitting here in India, there is nothing I can do for him, except give him my best wishes and hope that he gets his due.

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