AELITA ANDRE, QUATTRENNE PITTRICE ESPRESSIONISTA (ASTRATTISTA)

Aelita

Eccola qui, vale la pena mostrarla, quando ci sono ancora tanti argomenti da affronatre, più pregnanti, più in topic e soprattutto più in lista d’attesa (uno da oltre due anni aspetta, quasi tranquillo)?

Io penso di sì, ma non con le sbigottite motivazioni che circolano in rete, come:

Abstract painter Aelita Andre‘s first solo show in New York City opens June 4 at Agora Gallery. Aelita is 4 years old.
“The Prodigy of Color: Aelita Andre / a Solo Exhibition”

Nel famoso sito-blog Boing Boing in breve tempo i commenti al video (che metto più sotto) della pittrice astratta si sono moltiplicati raggiungendo in fretta al centinaio.

Sotto il video, su YouTube, attualmente ne trovo 178.

Dicono cose come:

DrDot 1 minuto fa
Meanwhile, in Africa…

davidjuly 3 minuti fa
Not a prodigy of anything.

thewakz 9 minuti fa
dont know if the her parents have a few screw loose in their head to consider anything she does art or if they real clever for exploiting her crap for tons of money

kaysniper 14 minuti fa
So videogames arent art but theese are?

Shalalalalalam 17 minuti fa
Garbage. Anyone who spends a cent on this crap should have their head examined. I guess there really is a sucker born every minute.

roblarosa 18 minuti fa
Ich kam

ScheisseBernd 19 minuti fa
@lockalsh – Ummm, doing something intentionally doesn’t make it art either.

roblarosa 19 minuti fa
@TKMVillar Yes. It is.

danscottbrown 25 minuti fa
No skills, yet it’s still expression

La maggioranza mi sembra che siano di apprezzamento per questa pittrice prodigio.

Al sottoscritto, invece, viene in mente una diversa valutazione.
Se una bambina di quattr’anni, pur creativa (ma a chi non piaceva pasticciare con le vernici a quell’età, specie se non era mandata a letto a mazzate dopo aver impiastricciato il pavimento del soggiorno?) riesce a produrre dipinti astratti degni di una mostra personale, il talento dei pittori astratti (e degli artisti astrattisti in genere) non è messo in seria discussione?

Che non sia invece, questa operazione, un’altra sfaccettatura ben discutibile e sinora inedita, del solito, spietato sfruttamento tipico della nostra beneamata società?

Aelita-Andre-Escape-from-the-Cosmic-Zoos

Seconda valutazione…

Che è più che altro una norma di cautela.
ATTENZIONE a decorare sul campo un bambino (o una bambina) con la medaglio di prodigy.

Il commento n. 99 offre una pietra di paragone che va accolta.

Benchley

E’ Baby Weems. Lo staff di Walt Disney, nel 1941 aveva già capito tutto.

Ecco un estratto del film nel quale il talento del piccolo Weems veniva estresso.
A raccontarne la storia è Alan Ladd.

Baby Weems

E finalmente ecco anche il video con Aelita Andre in azione.

  • Sara Muppet |

    Per Gaia:
    Non c’entrerà nulla ma vedo che il tuo nome fa successo, ho trovato questo. Anche se è un po’ vecchio (di qualche giorno fa) potrebbe interessarti, Gaia:
    Un appuntamento con i più giovani per la presentazione di Gaia Blues, l’ultima graphic novel di Gud edita da Tunué, dedicata al rapporto conflittuale tra l’Uomo e la Terra (Gaia). Una storia per tutti i lettori, grandi, piccini, di tutte le nazionalità.
    Gaia Blues è la storia d’amore fra una famiglia di orsi e la terra. Il ritmo delle tavole, quasi un fumetto animato, è scandito dal sole, mentre si alterna un disastro ecologico dopo l’altro: l’affondamento di una petroliera, lo smaltimento dei rifiuti di plastica e di quelli tossici, le piogge acide e il surriscaldamento globale. Gli uomini distruggono tutto quello che toccano e gli orsi sono costretti a rifugiarsi su un’isola di rifiuti. Una “Pacific Gyre” del fumetto. Una domanda accompagna da una vignetta all’altra: come si salverà Gaia dall’effetto nefasto dell’Uomo?
    L’autore presenterà il libro e spiegherà segreti e curiosità dell’affascinante professione di fumettista.
    Gaia Blues a scuola
    Istituto Comprensivo Via Giuseppe Messina
    via Giuseppe Messina 51, 00173 Roma

  • Mirella |

    Gaia, trovo che tu sia una ragazza eccezionale! Se davvero hai 13 anni (ma scirvi benissimo!!!) penso che sia una specie di “genia”.
    Perché non proponi direttamente a chi gestisce Cartoonist Globale di mostrare qualche tuo lavoro da astrattista, oppure se in rete ce n’è qualcuno, perché non ci invii il link a queste immagini?
    A me incuriiosisce molto il lavoro deo piccoli geni e mi piacerebbe anche farti delle domande su come sei giunta a questa consapevolezza, se ne hai voglia.
    Intanto, per ora complimenti.
    Sono d’accordo con te sul fatto che in Italia è un grosso casino cercare di farsi notare e cercare di esprimere quallo che si vuole con i mezzi propri.
    Ciao e buone opere d’arte

  • Jeremy Bender |

    Un’Onda di Positive- Vibes con tutto il rispetto e l’Amore che ci lega e’ arrivato il momento di svegliarsi, facciamolo assieme!
    A Positive-Vibe’s Wave is getting us somewhere with Love, i’ts time to wake-up, let’s do it together.
    The Lightroom’s Tribe and all them Tribes in the world!
    God Bless you all!

  • gaia |

    Ciao a tutti ragazzi…Ho 13 anni e da come posso comprendere, fate tutti parte come me della classe lavorativa, quella che spera…Non ho mai desiderato un pazzo di pane, ma l’infinità di materiali di cui Aelita gode si, ed io giovane artista nascente non posso neanche desiderarli…sw hai totalmente ragione…
    L’ unico luogo che potrò permettermi di frequentare sarà il liceo artistico, di cui sarà già molto pesante sostenere le spese, se pur una scuola statale.
    Vorrei essere rivalutata da tutti i miei parenti ed amici che considerano una schifezza l’ astrattismo e sopratutto il mio, realizzato con non più di qualche colore, che lo rendono molto povero e orrendo agli occhi di quelli che non comprendono nè arte nè la condizione sociale in cui vivo ed in cui viviamo tutti noi italiani medi…Un giorno spero di essere rivalutata e quindi di avere la possibilità di creare quanto potrò e di dare al mondo quanto la mia mente può donare….

  • sw |

    Le parole fanno Aelita
    Le parole –magnifici rompicapo- fanno le cose.
    Basta che un certo quantitativo di proclamati “critici” o un pò di pubblicità qua e là o, soprattutto, un paio di genitori -magari del tipo radicalfrikkettone- che in una figlia riescono a vedere solo un affare, ed ecco il fenomeno .
    Ora, a parte tutto quello che si può dire riguardo al caso in sè di Aelita, ho trovato interessante e stranamente anche rilassante, osservare una bambina che ha avuto l’immensa fortuna di avere infiniti materiali a disposizione per immergersi nel mondo che più la stimola, per permettersi di esplodere concretamente in tutti i suoi colori. A che tipo di stato delle cose ci si è ridotti per stupirsi di tanta ovvietà? Mi chiedo quanti meravigliosi talenti, in una varietà immensa di campi, ci sono sparsi sulla terra; mi chiedo quante bambine stiano ora riversando densi colori riflettenti su tele che non possono permettersi di fare uscire dalle loro menti. Dalle piccole che prima che la tela desiderano ardentemente il pane, ai casi -meno estremi, ma più frequenti- di piccole e piccoli immersi, più che nel colore, nella mediocrità di quei percorsi che non prevedono “altrimenti”. Quei bambini parcheggiati fra i vecchi banchi del tedio dell’unico tipo di scuola economicamente frequentabile; quei bambini vincolati al “si spera” di genitori spaventati dal futuro incerto, i quali in un quadro non vedranno altro che i riversamenti di un inutile folle, che ha visto guadagno solamente dalla parte delle radici degli alberi.
    Guardavo il video di Aelita e intanto sognavo che quello non fosse l’unico, che quella non fosse la sola magia al mondo riconosciuta, sognavo il riscatto di tante piccole meravigliose visioni imbrigliate in stati di necessità; sognavo l’avanzata, dolcemente violenta, di colori a cascata.
    C’è stato un solo critico, mi chiedo, che abbia usato il termine “amarezza”?

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