LA “CONTRORIFORMA GELMINI” DELLA SCUOLA NON PASSA?

Gelmini Bene; se tutto procede come si vorrebbe «in un paese normale e democratico», la riforma della scuola del ministro Mariastar Gelmini verrà sospesa. Per il momento, quindi, è giustificato tirare un respirone di sollievo.

Come mai?
Per una delle solite cialtronate, compiute da chi disprezza le regole e “fa un po’ come gli torna”, sperando di farla franca.
Nello specifico, i regolamenti, da cui le circolari partono, non avevano compiuto l’iter obbligatorio per renderli effettivi, operativi. Infatti, non erano stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale, e nonostante ciò il Governo (ansioso come sempre di bruciare le tappe per schivare controlli, confronti e contestazioni) li ha considerati comunque legge.

Trattandosi di una procedura anticostituzionale e antidemocratica, una parte della scuola che se n’è accorta ha denunciato il fatto, pur nel silenzio assordante della maggior parte dei media, occupati a distrarre le italiche genti con frivolezze come i Mondiali.

Il ricorso è stato presentato da 755 docenti, genitori, personale Ata, studenti, dalle associazioni Scuola e Costituzione e Per la Scuola della Repubblica, dai Coordinamenti scuole superiori di Roma, Bologna, Milano e molte altre città, nonché dal Tavolo regionale della Toscana per la difesa della scuola statale.

Così, il Tar del Lazio ha accolto questo fondato ricorso e ha disposto la «sospensione dei provvedimenti impugnati», come recita l’ordinanza del 25 giugno scorso.

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In soldoni, sono inefficaci e illegittime le circolari della ministra (che emblematicamente si laureò dove le era più facile superare l’esame, il che non è valso a farla arrossire e, umilmente, abbandonare una volta paonazza il suo incarico).

Il 19 luglio ci sarà la seconda udienza, nella quale il tribunale deciderà se confermare la sospensione, dando in sostanza la chance al Minsitero di portare la sua versione dei fatti, di discolparsi. L’Usr emiliano-romagnolo replica, comunque: «Vogliamo vedere le carte».

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Speriamo che questo ulteriore incidente di percorso ponga una buona volta una pietra tombale sulla “carriera” gelminiana. Conviene mettere in fresco gli spumantini, in attesa di quell’auspicato momento, che sarà salutato da un boato di milioni di tappi saltanti all’unisono in tutta la penisola, creando un fragore paragonabile alle Piedigrotta dei bei tempi.

Perso il Mondiale, gli italiani sfogheranno l’esaltazione repressa per questo felice abbandono di seggiolone.

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Gelmini bocciata NOTA UNO: Per chi non lo ricordasse, o non lo sapesse affatto, la Controriforma Tremonti-Gelmini prevedeva 8.711 posti in meno per la scuola primaria; 3.661 per la secondaria di primo grado, 13.746 per la superiore; -15.000 Ata.

Non si tratta di spiccioli. In totale, 41.118 persone sarebbero andate a spasso, in virtù di una “riforma” trattata da chi ci governa come se fosse legge, ma che legge non era.

Incrociamo le dita per il 19 luglio, quando potrebbe essere evitato un inizio di anno catastrofico come sarebbe (stato) il 2010-2011 e anche un passo definitivo verso la distruzione della scuola pubblica, obiettivo basilare del Governo Berlusconi.

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NOTA DUE: Le ansie dei vignettisti politici (analoghe, forse a quelle di chi inserisce pezzi di attualità in un blog sui fumetti) sono sintetizzate sotto, in una tavola attribuita ad Alan Dunn.
Le altre immagini e il video di Gene Pitney, Town Without Pity, dovrebbero servire a lenire un minimo la sofferenza.

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