VERONICA MARS, BAYONETTA E UNA MISTERIOSA ILLUSTRAZIONE

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Kristen Bell (Veronica Mars) e Amanda Seyfried (Lilly Kane), in una scena della prima stagione di Veronica Mars, aprono questo post atipico che parla di televisione e di videogiochi (con l’ausilio dell’animazione 3D) attraverso le parole della simpatic(issim)a speaker della “linea” Feminist Frequency.

Parla del perché Veronica Mars è OK, mentre il videogioco giapponese Bayonetta, della Sega, è deprecabile (come molti hanno scritto anche nei mesi scorsi).
L’analisi non è dal punto di vista della qualità “narrativa” o filmica di questi prodotti, bensì da un punto di vista intergenderiale (se il termine esiste, il Dizionario Tommaseo si rifiuta di includerlo). Di “rapporti fra i sessi”, intendo. E sulla loro rappresentazione nella cultura popolare.

Sotto, una cosplayer volitiva, occasionalmente priva di frustino, che interpreta la protagonista di Bayonetta.

Bayonetta

Secondo me, questi brevi “corsivi chiacchierati” sono molto interessanti e ampiamente condivisibili. Ma non pretendo che tutti la pensino allo stesso modo.
Vi consiglio, comunque, di ascoltarli.

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Il terzo argomento, che precede la misteriosa illustrazione parareligiosa intorno alla quale le informazioni latitano (prova ne sia che lo stesso sito Boing Boing che la riporta apparentemente non cava un ragno dal buco), riguarda i film con personaggi femminili.

Secondo la visione progressista del “corsivo chiacchierato”, i film accettabili dovrebbero contenere almeno due personaggi femminili, con loro precise identità, che nei loro dialoghi parlano dei loro rapporti con gli uomini (ho sintetizzato, ma il succo e questo), Una grande maggioranza di film di successo schiva accuratamente questo tema, lo ignora semplicemente. Ergo, non sono buoni, o sciovinisti o peggio.

Mi chiedo cosa potrebbe dire la ragazza in questione se potesse, per una settimana (non di più) fosse esposta alle infamie dei programmi di Mediaset e (in misura leggermente inferiore) della Rai, dove la presenza femminile siliconata e puramente ornamentale si alterna alla zuffa vacua da trivio catodico fra specimen di modelli femminili comunque repellenti (volutamente scelti con criteri da macellaio).

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  • Da Stefania |

    Stefania, che ringrazio, In ritardo, mi manda questo link, con citazione del pezzo inclusa:
    http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2010/06/13/quei-film-senza-donne
    Stefania
    “Quando i poteri pubblici violano le libertà fondamentali e i diritti garantiti dalla Costituzione, la resistenza all’oppressione è un diritto e un dovere del cittadino”

  • Gualtiero |

    “Per me non sono sufficienti le parole di Garimberti. Deve dire chiaramente se, a titolo del Cda o a nome personale, Annozero deve andare in onda o no???”.
    Lo ha chiesto Michele Santoro, nella conferemza stampa convocata oggi a Viale Mazzini dal giornalista, in una sala piena che alterna fischi e applausi. (ANSA)
    Fischi dei reprobi berlusconidi, applausi delle persone di specchiata onestà, che stanno da qualsiasi parte ma non da quella dove si trama per cacciare le voci diverse da quelle volute da chi crede che chiunque si possa acquistare, come una villa di Arcore fregando una inerme contessina Casati Stampa.
    Non abbiamo mai parlato sufficiente,mente di questo nefandezza, compiuta da un condannato (per altre ragioni).
    Come tocco quella cricca mi vengono i conati.
    Pensiamo a cose diverse, dove la legge ha diritto di cittadinanza.

  • Ludmilla |

    Una frequentatrice del blog, Stefania, aveva parlato male di Facebook e si era tirata dietro uno stuolo di contumelie.
    Oggi trovo che altri le diano ragione.
    Provate a leggere questo terrorizzante aricolo:
    http://www.italy.indymedia.org/it/2010/06/115469.shtml
    Proverbiale è anche la difficoltà a cancellarsi da Facebook: iscriversi ed inserire i propri dati è facilissimo, cancellarsi risulta praticamente impossibile. Diciamo così, nessuna sorpresa. In ogni caso, anche cancellandosi, i propri dati sono stati consegnati al database. In ogni caso, è certo che i propri dati permangano in modo indefinito sui server di Facebook. Una volta che li scrivi, li scrivi, e indietro non ci torni.
    E crediamo che Facebook se ne rimanga bello fermo? Ma figurarsi…
    E’ recente la notizia che Facebook comparirà sui cellulari della Vodafone: si tratta di un’offerta che permette di navigare in modo praticamente indefinito dal proprio cellulare (quindi Internet mobile e sempre addosso alla persona) e di essere collegati sempre su Facebook, con la possibilità di modificare la propria pagina sempre e ovunque.
    Pensieri, posizione, connessione continua… sempre inseriti in un server… torniamo al concetto di Web 3.0, l’Internet che non ti molla mai.
    Leggete tutto, se interessati.

  • Emmellesse |

    Il mio disprezzo per i videogiochi, e per questo in particolare, è davvero “globale”!

  • daniele tomasi |

    Non l’avevo mai sentita prima. Una regola interessante, ma secondo me non indica che un film sia maschilista, ma solo che non e’ incentrato su una figura femminile. Non lo reputo un difetto. E con quella regola ci si perde un sacco di bei film. Ne cito uno a caso: “Monster&Co” della Pixar.
    Diverso è trovare una regola che indichi veramente un film maschilista. Non so se esista, comunque qualche consiglio e critica interessante io la leggo su “La tela di Penelope” http://www.fantascienza.com/blog/la_tela_di_penelope/ A volte son d’accordo, a volte no, e’ comunque un leggere interessante e anche ispiratore.

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