JOSE’ SARAMAGO, CENSURATO (DAL SOLITO CENSORE)

Il premio nobel per la letteratura Josè Saramago, scandalosamente censurato dalla casa editrice Einaudi (un tempo faro di libertà e conoscenza, prima di essere acquistata e, per usare le parole di Saramago “corrotta”, è arrivato a Milano per presentare il suo libro Quaderno.

Proferisce parole di saggezza, che dovrebbero ascoltare e (se possibile) meditare.
Grazie a Cristna Sivieri Tagliabue, tramite il cui blog sono risalito a queste clip dell’incontro pubblico tenuto dal grande scrittore (e pensatore) portoghese.
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Saramago ha ragioni da vendere.
Come promemoria, riporto l’intervento (che ha dell’incredibile) proferito giorni fa dall’Utilizzatore finale nella trasmissione del suo sòdale dal cognome d’insetto. Sono bazzecole, rispetto alla gravità di quanto afferma il venerdì 15 da Sofia: rinnova i suoi attacchi alla magistratura che nella sua delirante e opportunista visione del mondo emetterebbe sentenze politicizzate. Quindi, annuncia la sua vendetta, già iniziata tramite alcuni emissari di Canale 5, una “rivoluzione” che non esita a far pagare (se qualcuno non lo ferma in tempo) milioni di italiani: minaccia di metter mano alla Costituzione, con o senza l’opposizione.
Per fortuna, da Destra qualcuno lo ferma, almeno a parole. Ma non i suoi fedelissimi.

Poi il il telepremier si “scusa” con la Bindi: “Mi dispiace, ma la battuta è di largo consumo”.
A questo personaggio eversivo, pericolosissimo per gli equilibri europei, la Bindi, però, risponde, saggiamente: “Berlusconi peggiora le cose. Invece di prendere le distanze accredita “il largo consumo” di battute e offese verso le donne. Si mette al pari del Bagaglino e delle battute da bar.
“Conferma che delle donne si deve parlare così e rinviando al confronto con le sue ministre divide anche il campo delle donne: in buone e cattive, belle e meno belle.
“Un Presidente del Consiglio che non solo non possiede il senso dello Stato e della dignità delle Istituzioni, ma neppure la buona educazione e che non ha ancora capito che nelle offese verso di me tutti hanno visto anche la sua costante denigrazione delle regole e della democrazia”.
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Almeno tutti quelli che hanno gli occhi per vedere e che le sue TV non hanno accecato.
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