L’INSONNE CENSURATA (con un comunicato del 6 agosto)

Ledda

Un amico (e fedele lettore e contributor di questo blog) segnala un episodio a dir poco ridicolo, ma significativo del clima di timore e coprifuoco mediatico (esagero?) che vige oggi nel nostro (ex) Bel paese.

Giuseppe di Bernardo lo riporta con dettagli nel suo blog a questa pagina, qui ci limitiamo a citarne i passi salienti.

L’episodio, accaduto qualche giorno e fa e divenuto immediatamente noto a tutti gli amici di FaceBook presenti nel gruppo di Giuseppe, riguarda la dj insonne Dedemona (Desdy) Metus, rispetta alla quale riproponiamo sotto un’intervista rilasciata per Radio dj a Laura Antonini, a proposito della festa itinerante Desdemona Day che si è tenuta quest’anno, per la sua quarta edizione, a Rimini Comics, festival chiusosi con successo domenica scorsa.


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L’albo pubblicato per l’occasione, Anime fortunate, disegnato da Alessio Fortunato su testi dello stesso Di Bernardo. speciale è Tirato in 11.000 copie, doveva essere distribuito in un centro commerciale, Le Befane, sponsor dell’iniziativa e teatro di una ricca mostra espositiva dedicata a L’Insonne. Preparato in coincidenza con Rimini Comics, ha però avuto qualche problemino. Le parolacce presenti in qualche vignetta e…

… Cito dal blog di Giuseppe: Il problema più grosso, però, è arrivato dopo, quando nella storia, si presenta il cattivo e si dice che è un “sottosegretario alla cultura”. Ecco cosa succede a realizzare una serie ambientata in Italia. La direzione dell’azienda ha visto nella identificazione del un ruolo politico una minaccia. Qualche sprovveduto, o persona in malafede, avrebbe potuto pensare che il cattivo della nostra storia potesse essere identificato in un uomo politico vero, in carne ed ossa, e scatenare una marea di polemiche.

E’ ovvio che gli autori de L’Insonne non intendevano identificare nessuna persona realmente esistente e che i fatti narrati sono solo frutto di fantasia. Ma questo non è stato sufficiente ad evitare che la diffusione degli albi non venisse bloccata per evitare complicazioni.

A questo punto, Giuseppe compie alcune riflessioni, che (naturalmente) mi trovano concorde:

CartoonclubPrendiamo la televisione: se uno sponsor non vuole essere abbinato a programmi scomodi, di denuncia, oppure semplicemente fuori dalla morale comune, impedirà di fatto a questi programmi di sopravvivere. Non si tratta di una vera e propria censura, ma in pratica lo è e non mi dilungo sulle ricadute di questo fenomeno nella cultura del nostro paese.
Aveva ragione chi mi diceva che il cinema e la televisione trattano con difficoltà argomenti come la corruzione nella polizia, perché polizia, carabinieri etc non offrono più gratuitamente l’uso di auto, divise e accessori che devono quindi essere noleggiate dalla produzione.

Non solo, aggiungo io: non faranno più da sponsor ai vari telefilm (o fiction, come la si preferisce chiamare) che trattano avventure con commissari, agenti, squadre speciali etc., allo scopo di aumentare la loro popolarità presso l’opinione pubblica italiana.

Di Bernardo conclude in modo sereno e conciliante la sua disanima:

Ma non me la sento di attaccare l’azienda per la scelta fatta, anche perché comunque ci ha ospitato, ha allestito per noi una splendida mostra e, inconsapevolmente, ha trasformato il nostro tradizionale albetto in una vera rarità. Solo poche copie si sono salvate dal “rogo” e i collezionisti si sono già lanciati sulla succosa preda. Acquistarne una copia prima che si esauriscano del tutto, sarà un buon modo per protestare contro questa specie di censura.
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6 AGOSTO
Di seguito, pubblico il comunicato ufficiale di Cartoon Club su pastrocchio in questione.

Cartoon Club e l’albo “L’Insonne: Anime Mostruose”
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Per la venticinquesima edizione di Cartoon Club, Festival del Cinema di animazione e del Fumetto, come consuetudine è stato realizzato un albo a fumetti ambientato a Rimini.
Quest’anno l’albo è stato coprodotto da Cartoon Club e dalle Edizioni Arcadia che pubblicano la testata dell’Insonne, la cui protagonista è Desdemona Metus, dj della radio fiorentina Radio Strega. Quindi un personaggio italiano che vive le sue avventure in Italia.
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L’albetto realizzato per Cartoon Club e intitolato “Anime Mostruose” trova ai testi Giuseppe Di Bernardo e ai disegni Alessio Fortunato, con copertina disegnata da Andrea Fattori e colorata da Andres Josè Mossa. La storia si svolge in una notte riminese e vede Desdemona ingaggiata come dj presso una nota discoteca della città.

Qui, come molte volte stampa e televisione ci hanno raccontato per via di casi avvenuti in tutta Italia, una potente droga allucinogena viene versata, all’insaputa di una fanciulla/vittima, nella sua bevanda.
Partendo da questo spunto, si sviluppa quindi una vicenda di fantasia. È però anche una storia di denuncia, in cui Desdemona si tuffa a capofitto per salvare una ragazza coinvolta in una situazione dai possibili tragici risvolti.

L’albo era stato sponsorizzato dal centro Commerciale “Le Befane” di Rimini, presso il quale Cartoon Club ha organizzato due mostre: una dedicata a Martin Mystère e l’altra per l’appunto all’Insonne.

Cartoon Club forse ha sottovalutato l’impatto che il fumetto può avere anche in ambiti non tradizionalmente vocati alla sua distribuzione.
È così accaduto che lo sponsor abbia bloccato la distribuzione dell’albo in quanto contenente alcuni riferimenti e sottolineature non in linea con la propria vocazione commerciale e culturale.
Uno spiacevole incidente di percorso.
Ma cosa conteneva di così lesivo la storia scritta da Giuseppe Di Bernardo e disegnata da Alessio Fortunato?
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Ad un certo punto della vicenda (realistica, ma pur sempre parto di fantasia, val la pena ricordare, e senza alcun riferimento a personaggi realmente esistiti o a situazioni accadute), durante un rocambolesco inseguimento, Desdemona a bordo della sua due cavalli tampona la macchina del cattivo, il quale esordisce, da cattivo quale è, con un linguaggio non troppo aulico, coadiuvato anche dal suo autista.

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Questa sequenza, unitamente al fatto che, sempre nella storia, il cattivo – personaggio di fantasia – viene definito come “Sottosegretario alla Cultura”, ha fatto sì che il Centro non ritenesse opportuno omaggiare il suo pubblico con questo albo, ritenendolo non adatto al suo target di riferimento.
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A rendere più complessa ancora la questione c’è il fatto che Cartoon Club ha sottoposto allo sponsor in fase esecutiva le tavole disegnate prima che venissero letterate, ovvero prima che il testo fosse inserito nelle nuvolette del fumetto, per ricevere una approvazione su come era stata rappresentata graficamente la facciata esterna del Centro Commerciale “Le Befane” all’interno della storia. Il testo però non era stato fornito allo sponsor.
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La direzione di Cartoon Club, pur rammaricandosi, rispetta la scelta del Centro Commerciale e ritirerà quindi gli albi per togliere dal loro interno (in terza di copertina) la sponsorizzazione del Centro stesso, in modo che non ci siano più collegamenti fra Cartoon Club, Edizioni Arcadia e Centro Commerciale “Le Befane”.

Non potrà ritirare le poche copie distribuite a giornalisti e autori durante le varie conferenze stampa tenutesi prima della decisione presa dalla direzione del Centro Commerciale “Le Befane”.
Il Festival si scusa con gli autori e l’editore dell’albo, e soprattutto con il pubblico accorso numerosissimo per l’edizione del XXV, per il disagio causato, confidando in altre collaborazioni future.

Cartoon Club – Festival Internazionale del Cinema e del Fumetto
Via Circonvallazione Occidentale, 58 – 47900 Rimini
Tel 0541.784193
Fax 0541.780534
www.cartoonclub.it

  • Domenico S. |

    Dalla Newsletter di Don Paolo Farinella, prete.
    Che oggi scrive:
    TG3
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    Siamo alla stretta finale o meglio alla resa dei conti. Berluskonijad non tollera che la tv di Stato, quella pagata col canone, possa e debba informare i cittadini paganti, ma pretende che ripeta come un disco rotto le magnificenze del vuoto su cui e con cui governa.
    L’autunno è alle porte e dovrà (sarà costretto) per la fragilità in cui si trova, dare fuoco alle polveri secondo lo schema: «muoia Sansone e tutti i Filistei».
    Egli deve salvarsi, ma se questo comporta lo sfacelo del Paese, il Paese vada in malora. Ora che la canali 1 e 2 sono normalizzati con nomine «ad personam», tocca alla riserva di caccia del tg3. Ebbene c’è una cosa sola da fare: muovere tutti il culo e da oggi non accendere più tg1 tg2 tg4 tg5 studio aperto e sintonizzarsi tutti sempre e solo sul tg3 che pare abbia aumentato gli ascolti.
    Facciamogli vedere che anche noi sappiamo ricattare, facendo diminuire le entrate pubblicitarie alle sue tv e a quelle asservite del servizio pubblico.
    Non possiamo rassegnarci perché a rischio c’è la nostra vita, cioè la libertà di stampa. Noi con le nostre scelte, siamo più forti di lui e dei compagni di merende e di ladrocinio.
    Boicottiamo le sue tv e quelle che domina, togliamogli la nutrizione e l’idratazione forzati e diamogli una lezione di democrazia autentica.
    Non lasciamoci condizionare dalla mentalità che lo sorregge.
    Noi possiamo. Sì, We can!

  • Satrapo |

    Notizie odierne dalla stampa estera,che ci prende per scemi (quali siamo, anzi, quali SONO, io non sono rappresentato dalla classe dirigente che ha truccato le carte).
    L’australiano “Canberra Times” pubblica un lungo riepilogo della storia politica del premier e conclude così: “Un segno della gravità della situazione italiana può essere individuato nella convinzione di molti italiani che la mafia otterrà i contratti per la ricostruzione dell’Aquila. Possiamo aspettarci un autunno caldo in Italia, ma pochi segni di cambiamento a lunga scadenza nelle sorti del Paese”.
    “El Siglo2, giornale panamense, scrive: “Mentre a Panama ci interroghiamo sull’idoneità di molte persone del governo entrante, in Italia Silvio Berlusconi è dibattuto fra belle donne per il suo governo”, scrive il giornale, aggiungendo che la sua scelta di scendere in campo è stata legata alla noia per la grande ricchezza, quando un milione in più o meno non rappresenta nulla: “E allora bisogna orientare le voglie verso la politica o verso il sesso”.
    Secondo i panamensi, “Berlusconi ha uno stile molto particolare di intendere la politica: ottiene con il potere il clamore che il denaro non gli può comprare”.
    Ma in questo spettacolo “si mettono in evidenza le mancanze che il potere come feticcio può sostituire.
    Da qui si spiega la mania insaziabile per le belle donne, le stupide dichiarazioni pubbliche che suscitano i commenti più diversi.
    Così come la ricchezza non compra la saggezza, il potere non va bene per chi lo cerca per saziare la sete di rispettabilità o di successo con l’altro sesso. In questi casi, è solo un feticcio che si insegue per soddisfare le proprie carenze umane”.

  • Il Cecchini |

    Censura, stampa imbavagliata, libertà di parola negata, bugie a pioggia dal governo e dai suoi organi di stampa.
    Non ne possiamo più, noi italiani con il cervello ancora funzionante.
    Anche il Pd, di solito una pappamolla, si prepara alla mobilitazione in difesa della libertà di stampa e di infromazione.
    Meno male, speriamo che si ricordi di essere un partito democratico, e che quindi si batta contro lo stalinismo dell’amico dell’amico dello spacciatore di cocaina condannato ieri.
    Bella coppia, per inciso, uno procurava le escort al premier, l’altro la coca per i festini.
    Com’è che la stampa italiana non alza gli scudi contro questo clan?
    Magari, chissà, ipotizzo, sarà pagata da esso?
    Ma no, cosa vado a pensare, in una democrazia questo non può accadere..
    Scusar solo se ho offeso la sensibilità di qualche elettore del centrodestra dipingendo uno scenario così improponibilmente paradossale…
    «Se Berlusconi non la smetterà con questa arroganza, da settembre noi chiameremo a raccolta tutte le forze della società civile disposte a mobilitarsi in difesa della libertà di stampa e di informazione nel nostro paese». Recita così il pre-appello alla mobilitazione pronunciato dal segretario del Pd Dario Franceschini,
    «L’attacco al tg3 è l’ultima prova dell’intenzione di Berlusconi di usare la sua forza economica e il potere di chi sta al governo per condizionare e intimidire ogni voce libera», avverte Franceschini: «Ha cominciato con l’invito agli imprenditori a non fare pubblicità sui giornali che lo infastidiscono, adesso passa all’attacco diretto alle singole testate».
    Si sveglia un po’ tardi, Franceschini,
    Anche un fesso sa che le cose stanno così, lo sa da anni.
    Gli altri, quelli a cui questo stato di cose va bene, sono come le spie della RSI che denunciavano i loro fratelli italiani alle SS: vecchio vizio degl’italiani, essere infidi, egoisti, sempre dalla parte dei carnefici dei propri simili.
    Quindi, si capisce bene perché metà (un po’ meno) abbia votato per chi adesso finge di governare.
    Intanto, per fortuna, l’attacco a testa bassa di Berlusconi al tg3 (colpevole di “attaccare il governo con i soldi di tutti” e persino di dare spazio ai dati Istat sul Pil) indigna tutti non meno della conferenza-stampa autocelebrativa convocata a Palazzo Chigi per vantare i suoi successi, come ogni persona arrogante, Mussolini o capo d’industria reprobo fa. Perché poveraccio, è debole. Incapace. Ma che c’entriamo noi?
    «Nel giorno dei nuovi drammatici dati sul Pil il Presidente del Consiglio si preoccupa del Tg3», osserva Pierluigi Bersani. «Delle bugie di Berlusconi non ne possiamo più », si fa interprete dei sentimenti del paese la capogruppo del Pd Anna Finocchiaro: «La sua conferenza stampa sembrava una stanca e patetica replica di una commedia di avanspettacolo, il tutto condito dai soliti attacchi all’informazione».
    Eppure «anche oggi i media e i giornali, che saranno tutti comunisti, ci dicono che il Pil crolla, che le fabbriche sono occupate, che la gente non va in vacanza».
    «Solo una faccia di bronzo come Berlusconi può pensare di mistificare così la realtà. Già controlla la quasi totalità dell’informazione privata, adesso ha messo le mani anche su quella pubblica», replica il leader dell’Idv Antonio Di Pietro.
    Nel pomeriggio arriva anche la replica del presidente della Rai, Paolo Garimberti: «L’informazione del Servizio Pubblico non è, e non deve mai essere, nè pro nè contro alcuno ma ha l’obbligo di raccontare i fatti. Le notizie non hanno colore nè odore e vanno date tutte, sempre».
    Il centrodestra fa quadrato attorno al premier e per rinforzare il concetto espresso dal “capo” se la prende con Santoro e Travaglio: la stampa libera e non serva prezzolata di Papi.
    Questo è oggettivo, non fazioso, alla faccia di chi pensa che lo sia.
    La guerra civile, purtroppo, non può cessare, a causa di questa gente che opprime noi (tutti) italiani.
    Un caro saluto, apprezzo le parole di Marradi Benti.

  • Marradi Benti |

    La censura è all’ordine del giorno.
    Questa dell’Insonne è una stupidaggine (da non sottovalutare, un termometro del conformismo e del lecchinismo al Potere, ma nulla più), mentre sono gravissimi gli affondi mussoliniani del Cavalier Papi che ha dato una brusca risposta a una giornalista del Tg3.
    “Lei appartiene a una testata che ieri sera ha fatto quattro titoli di contrasto. Ne approfitto per dire che il servizio pubblico non dovrebbe attaccare né me né il governo, né l’opposizione”. La cronista le aveva fatto una domanda sulla sorpresa del governo turco per la sua presenza al momento della firma dell’accordo sul gas fra Erdogan e Putin. ”Ho fatto una grande attività su mandato esplicito di Putin nei confronti di Erdogan e di Erdogan nei confronti di Putin. In più, eravamo molto interessati perchè l’Eni è presente con South Stream e con l’oleodotto. Se questo non è un grande successo lo dica lei”.
    Ora, a parte queste barzellette continue che non sanno di niente, dovremmo domandarci perchè pagare il canone visto che la RAI è un organo di propaganda politica del governo.
    Non dovremmo pretendere invece un servizio di informazione onesto, da paese civile, con un informazione libera?
    Non è possibile che per avere informazioni e notizie vere di come vanno le cose in italia siamo costretti a guardare tg e leggere giornali stranieri… e parliamo di un personaggio che non si accontenta dei propri canali e delle proprie testate giornalistiche, con tutto quello che accade ormai siamo al totalitarismo, ma agli italiani va bene cosi basta che evadono le tasse e guardino le partite di calcio …
    Panem et circenes. Povera Italia!
    Io mi dissocio dall’essere italiano, come ormai un plotone di italiani, ma dovremmo invece dissociare da noi questi cotvi al potere.
    Una volta la proprietà era un furto, si diceva.
    Per me è ancora così.
    E c’è anche un furto d’informazione.
    Diamoci da fare, Gente!

  • Catone Ascensore |

    Ciao, penso che tutto sommato Alessandro Sacco abbia ragione. Si facevano cazzate anche in passato: Diabolik è stato criminalizzato più volte, e così vari altri “neri”. Dylan Dog e lo splatter criticati a sangue, alcuni manga accusat di corrompere i giovani lettori…
    C’era di tutto anche prima che Berlusconi arrivasse. O che qualcuno avesse paura di riferirlo facendo anche solo lontanamente pensare di aver offeso un suo ministro (per me descritto in modo molto credibile da Di Baernardo, dato il circo della politica che questo comico ha messo in piedi).
    Per dire, torno da Pakistan e tutti prendevano in giro me e i i miei amici perché abbiamo un presidente del Consiglio come Berlusconi.
    Siamo lo zimbello del mondo per colpa sua, è ora di finirla.
    Poi si censura una cosa così mentre lui fa tutto quello che vuole a Villa La Certosa e nei luoghi pagati da noi come Villa Grazioli,
    Falsità, il tuo nome è Arcore!
    Come dice Paolo Gussanti, Berlusconi ha fatto della sua sessualità un evento politico e su questo, dicono anche alcuni del suo partito, prima o poi potrebbe inciampare. E oggi sferra un nuovo affondo contro il Cavaliere.
    Tirando in ballo le intercettazioni sull’inchiesta di Napoli (poi distrutte) che conterrebbero dialoghi a sfondo esplicitamente sessuale che hanno il Cavaliere come protagonista assoluto. Dialoghi di cui molto si è parlato ma che non sono mai diventati pubblici.
    Guzzanti, riferisce di voci “attendibili” che affermerebbero come “un famoso direttore ha mostrato e fatto leggere a un numero imprecisato di persone (deputati e deputate di Forza Italia per lo più) i verbali che tutti i direttori di giornale hanno, ma che avrebbero deciso di non usare su sollecitazione del Presidente Napolitano”.
    Si tratterebbe delle ormai famose intercettazioni napoletane “in cui persone che ora ricoprono cariche altissime si raccontano fra di loro cose terribili che la decenza e la carità di patria mi proibiscono di scrivere, anche se purtroppo sono sulla bocca di coloro che hanno letto i verbali. Io ne conosco almeno tre”.
    Chi sono costoro? Forse la ministra C. e la ministra B., come diceva la figlia di Guzzanti oltre un anno fa?
    Le questioni so come far venire l’erezione a qualcuno che sta molto ina latto e così via?
    A questo punto Guzzanti entra nel dettaglio. Sollecitato da un lettore racconta di “cose assolutamente disgustose”: “Rapporti anali non graditi, ore e ore di tormenti in attesa di una erezione che non fa capolino, discussioni sul prossimo set, consigli fra donne su come abbreviare i tormenti di una permanenza orizzontale pagata come pedaggio”. Dicendosi disponibile a raccontare tutto ad un magistrato: “A cui direi da chi ho avuto queste relazioni e chi fosse il giornalista che ha fornito il materiale in lettura”.
    E la sua battaglia contro l’uomo “che odia le donne” continua.
    Bene, aspettiamo.
    Quella del Centro Le Befane è stata una stupidata.
    Ma cono questi altri bisognerebbe partire in quarta se non fossimo tutti (anche chi scrive) delle pappemolli senza morale.

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