IL “FINISSAGE” DI ELENA TERRIN, A MILANO

Tonguepiantalafinissage

E dopo il vernissage (del mese scorso)… ecco con scarso anticipo il finissage di PIANTA-
LA!?!

Incontro informale con Andrea G. Pinketts, Paola Fiorido, Elena Terrin e … il loro pubblico!
Avviene giovedì 7 maggio, dalle ore 22.30 alle ore 2.00 di venerdì 8 maggio (2009), a
Le Trottoir, piazza XXIV Maggio, 1- Milano.

A cosa si riferisce?

Ecco qua sotto, in replica, il testo del comunicato sull’inaugurazione, con tanto di galleria di illustrazioni, più o meno sul tema. Quel giorno piovve, ma nella notte fra il sette e l’otto dll’Alto hanno garantito di no.

Elena Terrin Le Trottoir mostra

Lunedi 20 Aprile 2009, alle ore 21.00 a Le Trottoir, piazza XXIV Maggio, 1- Milano, Andrea G. Pinketts e Paola Fiorido presentano le opere di una brava illustra-
trice, Elena Terrin (nota soprattutto per le sue collaborazioni a Riza Psicosomatica).
Ecco le parole della Fiorido e di Pinketts in anteprima!

Vi è mai capitato d’inoltrarvi nel vasto mondo della botanica?

Qui in città, non molto lontano dalla Moderna Sartoria dei Nani, subito dopo la via svoltando l’angolo, abita una simpatica illustratrice veneta, Elena Terrin, riconosciuta e apprezzata da tutte le nonnine del quartiere per le piantine che dipinge con tanto amore.

Eppure, c’è qualcosa che è sfuggito agli occhi distratti del vicinato… Elena Terrin non è quella che vuole farvi credere di essere. Dietro tutte le Begonie, i Lemon Citrus, i Te Sinensis e i Ficus Carica, si nasconde una generatrice di mostri, di incubi e cose che non si possono rivelare per il benessere e la quiete della nostra comunità. Venite! Venite …a scoprire la sua “natura” … e capirete!!

Paola Fiorido

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Elena Terrin, asciuga ciò che ha bagnato. Perché nel disordine post diluvio cosmico dell’arte, ogni tanto è necessario lavare i panni puliti, “sterilizzarli”. Perché sono stati contaminati da linguaggi e suggestioni apparentemente incompatibili. Il risultato è tutt’altro che sterile: una sindone feconda e fecondata, in quanto non è sacra ma visceralmente, inevitabilmente, botanicamente, caricaturalmente pagana.

Andrea G. Pinketts

A seguire, anche indipendentemente dalla mostra milanese, un’ampia galleria di lavori recenti di Elena, con un occhio alla satira e all’illustrazione beffarda. Bravissima, no?
Prossimamente, un incontro più approfondito con lei in questo blog.

contatti: +39 349 7533288
http://www.letrottoir.it/eventi.php

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Maschio italiano 2
PULCINELLA-OK
Shit!!!
Biancanevedisgustata
Wealthy
Il tempo passa per tutti copia
Dipendenze copia

  • Ernesto |

    Carlo Rossella ha appena dato sfoggio di una vis comica degna di Plauto, e di Castellacci & Pingitore.
    Attenzione… arriva la battuta: “Berlusconi è stato costretto a andare da Bruno Vespa!”
    Ah, eh, ah, ih, ih, uh., eh eh, ohhhh, ooooh, eh, ah, ih, ah, uh, ah ah-ah, ih, uh., ih, uh, eh eh, ohhhh, ooooh, eh, ah, ih, ah, uh, ah ah-ah. ih, uh!
    Oh!
    Ernestino

  • Ho Vespa |

    Be’, se io fossi il servo di un Signore, farei di tutto per appoggiarlo e per non fargli perdere voti.
    Così, magari, avrei più vantaggi.
    Per esempio, se fossi un servo e condussi un programma televisivo, cambierei il palinsesto in fretta e furia e lo chiamerei in onda per dargli modo di dire le cose che vuole senza contraddittorio, se fossi il suo servo, magari affliato a una società in cui ricopre un posto importante.
    Se FOSSI servo, intendo, ma non lo sono.
    Lo è chi lo facesse.
    Certo, se il Signore, magari prescritto sei volte, possedesse una televisione, io che sarei a suo libro paga, dovrei farlo. Sarei servo e venderei la mia libertà in cambio dei suoi quattrini.
    Ma avrei dovuto saperlo, altrimenti mi caccerebbe.
    Ma se invece fossi pagato da una televisione non sua, e della collettività, pur essendo suo servo non lo chiamerei certo per fargli sparare balle a spese di tutti, giusto?
    Anche l’essere servo ha i suoi limiti.
    Altrimenti sarei complice, oltre che servo.
    Tutte ipotesi, naturalmente…
    Tutta fiction, queste cose non possono accadere nella realtà. Sono fumettoni…
    Stasera non ci sarà in TV nessun Putridume.
    Ho Fede

  • Solidea |

    So che non c’entra con la bella mostra di Elena (bella perché, se le illustrazioni sono come quelle che vedo…) ma c’entra con le notizie quotidiane. Sottoscrivo quanto ha scritto Monica C. di Frattamaggiore, che rileva come sul giornale “Libero” (libero di cosa? Di obbedire in modo istantaneo all’Imperatore, per rintronare i suoi lettori? Certo, i lettori di “Libero” sono i primi a essere beffeggiati), ieri si siano pubblicate tre foto di Veronica Lario con le tette scoperte.
    Il titolo recitava: Veronica velina ingrata.
    Non è una pazzia?
    Qualcuno ha vendicato le giuste rivendicazioni fatte da Veronica, e così riceverà dei grossi guiderdoni in questa società immorale dove tutto si compra e tutto si vende, comprese la dignità e il diritto a esserlo sul serio… LIBERI.
    Se una cosa del genere l’avesse fatta un ex fidanzato vendicativo si sarebbe beccato almeno una denuncia per violazione della privacy e qualcosa d’altro che riguarda la pubblica offesa.
    Ieri sera alla puntata de “l’infedele” di Gad Lerner la Gabriella Carlucci, più plastica che epidermide, ha detto che un certo Feltri, che si vocifera sia direttore del quotidiano (ma in realtà non è lui che comanda, si sa bene) ha pubblicato la foto perchè interpreta il “sentimento” degli italiani.
    Ah, ah!
    Tale sentimento si potrebbe riassumere in poche parole: t’ho presa dalla strada e anche se t’ho rivestita e agghindata, sempre una di strada resti.
    Una logica repellente, degna del peggior Medio Evo dei sentimenti.
    L’intimidazione però vale per tutte le altre donne.
    Assieme ai concetti maschilisti che hanno protetto tanti stupratori e maschi che hanno fatto violenza in famiglia – vedi massime come: tra moglie e marito non mettere il dito; i panni sporchi si lavano in famiglia (tutte frasi pronunciate dalla Carlucci e, penso, da vari benpensanti) in fondo così Libero legittima anche un metodo tanto caro agli stupratori.
    Avviene di frequente, infatti, che chi commette violenza su una donna sia in grado di farlo perchè la ricatta proprio con la minaccia di pubblicazione di foto o video in suo possesso.
    E’ accaduto anche a una mia amica.
    Il ricatto consisterebbe nel fatto che anche lo stupratore interpreta il sentimento degli italiani e sa che tra lo stupratore e una donna con le tette scoperte sarà sempre dalla parte dello stupratore.
    La reputazione prima di tutto.
    Una reputazione che deve essere il risultato di una attenta costruzione culturale del modello di donna moralmente accettabile.
    Ogni velina, ogni donna di spettacolo che è stata assunta via casting nell’entourage di berlusconi, dovrebbe essere a questo punto veramente preoccupata…
    Tutto ciò risulta incredibile, se avviene all’interno di quello stesso contesto che svende carne a chili ogni giorno in televisione.
    Un saluto, a voi e a Monica

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