IL DIPINTO DI SAN VALENTINO 1968

GayPurr-ee

Paint è un documentario, ma meglio ancora un’opera d’arte in sé, datata 1968. Il che vorrà pur dire qualcosina (a qualcuno), no?
La voce narrante è quella ipnotica di Paul Frees.

Haboush

Anche se non è una valentina vera e propria, questo messaggio visivo via web ha il suo bel perché nell’essere presentato qui proprio oggi, giorno di San Valentino, lo sfortunato martire a cui Peynet deve un po’ del suo reddito, per tacere dei cioccolatinifici.

Così come ha fatto su Cartoon Brew (grazie, Amid Amidi!), Paint riciccia a quarantun anni di distanza dalla sua diffusione anche su Cartoonist Globale; è corredato da una dedica autografa rivolta a tutti gli artisti e le artistesse, le coppie di artisti, le famiglie di artisti allargate e miste (nonché multietniche di tutti i colori, per osmosi con le immagini) o anche quelle in cui è artista uno solo dei vari nel mucchio; uno o una nella compagnia di due, ma anche nella supposta folla fatta di tre (e oltre).
Sono stato chiaro?


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Il pittore che agisce sulla modella Kitty Thompson (ma poi, chi fa altrettanto su di lui?) è il californiano Charlie White III, uno dei quattro presentati nel libro Overspray: Riding High with the Kings of California Airbrush Art, disponibile da Amazon, come ben vedete.
Paint, diretto da Norman Gollin, è prodotto dalla Haboush Company, che fu lo studio pubblicitario del grande Victor Haboush, tra le altre millanta cose anche art director del lungometraggio animato Gay Purr-ee (da noi tradotto Musetta alla conquista di Parigi), animato da Chuck Jones per l’U.P.A.

Ciò spiega il fotogramma di apertura con Musetta, la clip artistica qua sopra (che a me è sempre sembrata la parte più memorabile del film) e spinge ad ammirare questa micidiale veduta dall’alto di un tot di grattacieli.
(CLICQKC sopra per allargargarlagarlaetc.)
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Haboush grattacieli

  • luisito |

    felicitaciones raposas de riofresno por san roman 19 20 21 noviembre 2009!

  • Daniele Tomasi |

    Britney Spears?!?!?!? Acc, avevo il volume azzerato e non mi sono accorto, altrimenti avrei avvisato!
    Vabbeh, guardatela senza sonoro!!!
    DT

  • Effemeride |

    Non avevo mai visito in lingua originale quella sequenza degli Aristogatti…
    Bellissima, c’è il gatto italiano, il “negro” alla Fats Domino… Tutti gli stereotipi razziali.
    Invece la sequenza estratta da Gay Purr-e con la colonna sonora di Brittany Speras mi ha gatto ca**are!
    🙂
    Forza, Soru (mi riferisco all’altro commento di Daniele)!!!
    Effe

  • Daniele Tomasi |

    Si che e’ fluida, mentre e’ sicuramente diversa nello stile grafico Disney, ma Chuck Jones non ha mai avuto un stile Disney nel disegno.
    Consideriamo anche la tecnica, mentre in Disney allora si usava la fotocopiatura dei disegni a matita, per velocizzare il lavoro e che manteneva la spontaneità del tratto di graffite. http://www.youtube.com/watch?v=qNEraxj559Y&feature=related
    (con risultati bellissimi)
    qui e’ la classica “inchiostratura” sui rodovetri ricalcando e pulendo i disegni a matita dai fogli, http://www.youtube.com/watch?v=leXiYSk5I_A&feature=related
    Ma non incideva sula fluidita’ dell’animazione, “solo” sul segno grafico dei personaggi e degli oggetti.
    Che inoltre in Disney tendeva ad una minima (o differente) stilizzazione, che nei cartoon Warner e UPA e’ sempre stata molto accentuata, e qui pure.
    http://danieletomasi.blogspot.com

  • Sara Muppet |

    Chuck Jones questa volta ha fatto un lavoretto non molto accurato.
    Perché l’animazione non è fluida come qualla della Disney?
    Per esempio degli Aristogatti?
    Sara

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